Da Smalling a Mkhitaryan: la Roma prolunga i prestiti e tratta per la conferma
I quattro giocatori non di proprietà resteranno oltre il 30 giugno. Per il centrale, l'armeno e Zappacosta si lavora per averli l'anno prossimo, più difficile con Kalinic
Quattro sì. Ma la giuria di X Factor in questo caso non c'entra niente. Nel senso che i quattro sì di cui vogliamo parlare, sono relativi ai quattro prestiti che la Roma ha nella rosa a disposizione di Paulo Fonseca. Quattro prestiti, Smalling, Mikitharyan, Zappacosta, Kalinic, che a regola di bazzica vedrebbero esaurirsi il loro impegno contrattuale in giallorosso il prossimo trenta giugno. Ovvero quando il campionato dovrebbe essere ripreso giusto da un paio di settimane e, quindi, ancora con una decina di gare da giocare per arrivare alla conclusione del torneo.
Che succederà? Il primo passo la Roma lo ha già fatto, ovvero chiedere ai quattro giocatori la loro disponibilità a prolungare per altri due mesi il vincolo contrattuale con il club. E la risposta, da parte di tutti e quattro, è stata assolutamente positiva: «Nessun problema, siamo pronti per continuare a giocare», risposta che si poteva prevedere viste le dichiarazioni dei protagonisti nelle settimane passate, Kalinic a parte ma solo perché il croato non è mai stato uno di quelli che quando vede un microfono o un taccuino si fionda a parlare per far sapere il proprio punto di vista.
Il secondo passo che la Roma ha già cominciato a fare, è quello di avere la stessa disponibilità da parte dei club legittimi proprietari del cartellino dei quattro giocatori. Cioè: Manchester United (Smalling), Arsenal (Mkhitaryan), Chelsea (Zappacosta), Atletico Madrid (Kalinic). Come logica, anche in questo senso non ci dovrebbero essere problemi. Pure perché se uno dei quattro club interessati dovesse opporsi, si vedrebbe ritornare alla base il calciatore e sarebbe costretto a pagargli i due mesi di stipendio (luglio e agosto) senza avere da regolamento nessuna possibilità di utilizzarlo in campo. In pratica soldi a perdere.
Sommando i costi dei quattro stipendi mensili (per due), per la Roma vorrà dire una spesa superiore ai due milioni di euro lordi e, sicuramente, neppure i ricchi club inglesi così come l'Atletico Madrid hanno interesse ad accollarsi una spesa per un giocatore che sarebbero obbligati a tenere fermo (Premier e Liga come il nostro campionato sembrano destinate a riprendere).
Insomma non è prevedibile nessun problema per la Roma che, fortunatamente, non ha nessun giocatore in scadenza di contratto il prossimo trenta giugno; cosa che, al contrario, avrebbe potuto creare qualche difficoltà, visto che il giocatore si sarebbe potuto volontariamente rifiutare di giocare senza andare incontro a nessuna penalizzazione. Prendete, per esempio, il caso di Callejon del Napoli o Bonaventura del Milan: il prossimo primo luglio decideranno di continuare a giocare per il club nonostante un contratto scaduto e con il rischio di farsi male?
Su questo tema, come su quello dei prestiti, dovrà in qualche modo intervenire la Fifa che ha cominciato una serie di confronti con le Leghe dei vari campionati avendo come obiettivo quello di arrivare a una soluzione comune per tutti. Sui prestiti, come detto, nessun problema, non altrettanto si può dire per quello che riguarda quei calciatori che a fine giugno saranno liberi da qualsiasi vincolo contrattuale.
Per la Roma, oltretutto, questa situazione può anche essere propedeutica a trattative di mercato. Avendo come obiettivo quello di continuare ad avere a disposizione tre dei quattro giocatori in questione (Kalinic è difficile che possa continuare la sua avventura a Trigoria). Fonseca ha detto chiaro e tondo che vorrebbe continuare ad allenare Smalling e Mkhitaryan, mentre Zappacosta potrebbe essere l'esterno destro basso titolare per la prossima stagione.
Per il difensore del Manchester la società giallorossa da tempo sta trattando con lo United, che continua a chiedere una cifra tra i diciotto e i venti milioni. La Roma, con i bonus, può spingersi intorno ai quindici, ci sarebbe insomma il margine per arrivare alla fumata bianca considerando anche il risparmio, per gli inglesi, di due stipendi che corrispondono a una cifra superiore al milione e mezzo lordo.
Per Mkhitaryan si sta muovendo con l'Arsenal il procuratore dell'armeno, Mino Raiola. La strategia prevederebbe il prolungamento per un anno del contratto del giocatore con i Gunners (l'attuale è fino al trenta giugno del 2021), quindi con la possibilità di rinnovare per un'altra stagione il prestito (pagato, un anno fa furono garantiti tre milioni) e poi un obbligo di riscatto (intorno agli otto-dieci milioni) dopo dodici mesi.
L'affare si può chiudere a queste condizioni, considerando che Mkhitharyan ha già espresso il suo gradimento a rimanere in giallorosso. Ancora più semplice potrebbe essere la questione Zappacosta. L'esterno preferisce rimanere piuttosto che tornare in un Chelsea che di fatto lo ha già ripudiato un anno fa. È possibile rinnovare il prestito e poi fissare un diritto di riscatto. Il primo a esserne felice sarebbe proprio Zappacosta.
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