Schick, lo sconto lo decide la Roma
Petrachi tratta solo con il Lipsia e vuole almeno 25 milioni. L'agente del ceco pressa: «Anche altri club interessati»
Apre bocca e gli dà fiato. Il personaggio in questione di nome fa Pavel, che già di per sé a un romanista garba poco, di cognome Paska. Anni settantasei, atteggiamenti da yuppie fuori tempo, grande capo della International Sport Management (Ism), l'agenzia che ha fondato in Repubblica Ceca nel 1991, subito dopo la caduta del muro di Berlino. Il core business è il calcio, meglio i calciatori, meglio ancora la procura dei calciatori. Il calcio ceco, di fatto, da quasi trenta anni passa attraverso il suo conto corrente. Di questi tempi gestisce una scuderia di oltre cento bipedi che prendono a calci un pallone. Fiore all'occhiello, Patrik Schick: cartellino di proprietà della Roma, quest'anno in prestito al Lipsia della Red Bull, dopo due stagioni all'ombra del Colosseo che tutto sono state meno che un successo, anche se i precedenti e il costo, oltre quarantuno milioni di euro, promettevano ben altri effetti speciali. Bene, torniamo all'apre bocca e gli dà fiato. Mister Paska, che già in un passato recente e remoto si era reso protagonista di uscite ufficiali dialettiche ai confini dell'autolesionismo, ha pensato bene di tornare a far sentire la sua voce a proposito del futuro di Schick. Che il Lipsia vorrebbe tenere vendendo Werner (oltre cinquanta milioni) e con quei soldi esercitare il diritto di riscatto fissato al momento del prestito, ventotto milioni, ventinove in caso di qualificazione alla Champions League (è terzo in classifica, qualificato).
Il club tedesco ha fatto già sapere di essere disponibile ad esercitare il riscatto, a patto però che la Roma sia così generosa da concedere uno sconto. E allora mister Paska sta facendo di tutto e di più perché la società giallorossa accontenti il Lipsia e, di conseguenza, il suo assistito con tanto di nuovo contratto, e relative commissioni, da mettere a punto. Solo che il Raiola dell'est, è andato un po' oltre con le sue dichiarazioni: «Per la trattativa non c'è fretta. Decideremo a metà o fine giugno. Al momento ci sono contatti molto intensi, tutti (tutti chi? Ndr) sanno che l'importo del riscatto sarà inferiore. Il prestito è fino al trenta giugno, c'è ancora molto tempo, non c'è bisogno di prendere decisioni affrettate, da entrambi i lati. A mio avviso la trattativa sarà lunga. Io e Patrik siamo calmi e in una situazione tranquilla. Andrà tutto a finire bene. C'è anche l'interesse di altri club, ma noi ci stiamo completamente concentrando sul Lipsia». Così parlò Paska. Scavalcando le due società (ma probabilmente il Lipsia sapeva), ufficializzando l'interesse di altri club cosa che per molti motivi avrebbe fatto meglio a tenere per sé, dimenticando, soprattutto, che la trattativa per il riscatto del cartellino del giocatore, la devono condurre i due club, lui dovrebbe limitarsi solamente all'aspetto contrattuale del suo assistito.
Le parole di Paska, ovviamente, non hanno fatto piacere dalle parti di Trigoria, dove da qualche giorno è tornato il direttore sportivo Gianluca Petrachi. Il futuro di Schick, e lo sa bene anche Paska, è nelle mani della società giallorossa. E sarà la Roma, nel caso, a decidere se fare uno sconto o meno. Di sicuro non alle condizioni che vorrebbe Paska che a Trigoria ha fatto sapere che l'accordo si troverà se sarà concesso uno sconto del quaranta per cento, cioè oltre undici milioni di euro. Petrachi pare che si sia fatto una bella risata. A queste condizioni l'affare non si concluderà mai. Anzi dalla Roma filtra l'indiscrezione che non c'è nessuna intenzione di concedere sconti, anche in virtù del fatto che sull'attaccante ceco hanno chiesto informazioni già diversi altri club e quindi si può pure mettere alla finestra al motto chi offre di più. Pur nella consapevolezza che il dopo pandemia inevitabilmente contrarrà i costi del calcio, cartellini compresi. Per questa ragione la Roma sta discutendo con il Lipsia (non con Paska) per cercare un punto d'incontro. Che potrebbe essere trovato anche garantendo uno sconto, ma a patto che il Lipsia, club a cui non manca la liquidità, paghi tutto e subito. Lo sconto potrebbe essere quantificato tra i tre e cinque milioni di euro, ventiquattro-venticinque milioni, cifra che comunque consentirebbe al club giallorosso di mettere a referto anche una plusvalenza quantificabile tra i sei e i sette milioni. L'affare si farà così, altrimenti Petrachi prenderà in considerazione ipotesi alternative. Che non mancano. A partire per esempio dal Newcastle che sta cambiando proprietario, è in arrivo un principe arabo con un portafoglio senza fondo. Per il Lipsia, oltretutto, c'è anche una certa concorrenza su Schick pure in Bundesliga. C'è lo Schalke che voleva il ceco già la passata stagione. E c'è pure il Bayer Leverkusen di Rudi Voeller, società con meno cash del Lipsia ma che nell'affare pare sia intenzionato a inserire l'esterno basso brasiliano Wendell, giocatore che a Trigoria non dispiace per niente. Insomma i pretendenti non mancano. E la Roma, Paska o non Paska, con la cessione del giocatore vuole incassare una cifra non inferiore ai venticinque milioni di euro.
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