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Allenatore Roma, De Zerbi: "C'è poco o niente, per adesso"

A Soriano nel Cimino per il premio “Pietro Calabrese”, il tecnico del Sassuolo non smentisce i contatti indiretti: "Se mi arrivasse un’offerta, ne parlerei col mio club"

PUBBLICATO DA Francesco Oddi
30 Novembre -0001 - 00:00

Le parole sono importanti. E le parole Roberto De Zerbi se le era preparate, come era inevitabile: se uno a cui la Roma ha già chiesto la disponibilità per la prossima stagione accetta di ricevere un premio a Soriano nel Cimino, cento chilometri dalla capitale (premio "Castagna d'Oro", intitolato alla memoria dell'ex direttore della Gazzetta dello Sport Pietro Calabrese), sa bene che le domande sulla Roma gli arriveranno. Il contatto c'è stato, e lui ha preparato una risposta aperta, che non smentisce nulla, e non gli crea problemi con il Sassuolo, a cui è ancora legato da un anno di contratto. Paolo Assogna di Sky, entrato con lui nell'albergo della cerimonia, la prende alla larga: «Abbiamo visto un tifoso della Roma che gli è venuto incontro, gli ha chiesto se viene, e lui ha preso tempo... ora glielo chiediamo anche noi». Giorgia Cardinaletti, la conduttrice della Domenica Sportiva, nella doppia veste di premiata e intervistatrice, prova l'audace rilancio, chiedendogli che idea si è fatto del caso De Rossi, e delle rivelazioni de La Repubblica, ottenendo uno scontato: «Non mi piace parlare di cose che non conosco, e poi sono molto concentrato sul Sassuolo...». La risposta più attesa, ripetuta quattro volte, in tre interviste televisive e un collegamento radiofonico, esattamente con le stesse parole è «con la Roma c'è poco o nulla». Che non è una smentita e non può esserlo: il contatto tra De Zerbi e il club giallorosso c'è stato. La società sta pensando molto seriamente di affidargli la panchina: al momento lui e il portoghese Paulo Fonseca dello Shakhtar Donetsk sono i nomi più caldi, dopo i rifiuti di Conte e Gasperini, e l'inattesa concorrenza della Juve per Sarri, il nome a cui la dirigenza giallorossa mandava segnali d'apprezzamento da più tempo.

I segnali d'interesse sono arrivati anche a De Zerbi, e lui non può smentirlo, anche se, quando gli viene fatto notare che «poco o nulla» vuol dire che in fondo qualcosa c'è stato, risponde con una delle frasi diplomatiche che si tirano fuori in queste situazioni: «Voi giornalisti molto spesso ne sapete più di noi...». Non in questo caso: il contatto c'è stato, alcuni parlavano anche di un possibile incontro previsto per la giornata di ieri, che però il tecnico bresciano ha passato passeggiando per Soriano del Cimino, marcato a vista dall'addetto stampa («ma per me è un amico, più che altro...») del club emiliano. Che lo ha sotto contratto: se De Zerbi arriverà alla Roma, sarà solo a seguito di un accordo con il presidente Squinzi. La stessa situazione che si era venuta a creare due anni fa per Di Francesco, che venne risolta, insieme alla questione della fragile scrittura privata per la recompra di Lorenzo Pellegrini, con l'acquisto, a un prezzo superiore a quello di mercato, di Gregoire Defrel. La stessa situazione che si è venuta a creare col Torino per il ds Petrachi. L'esito della corsa a due con Fonseca non è scontato, così, per non crearsi problemi se venisse scelto il portoghese, il bresciano ci tiene a sottolineare che lui al Sassuolo sta benissimo. Partendo da quella che sembra una piccola e necessaria bugia: «Io dico quello che so». E poi: «Per adesso c'è poco o niente: qualora si dovesse presentare un'offerta concreta ne parlerò con la mia società, a cui sono molto riconoscente. A Sassuolo sto benissimo. Se un giorno dovesse presentarsi l'opportunità di andar via lo farò per andare in un posto in cui potrò fare calcio a modo mio, e  portare avanti le mie idee. Non ho in testa niente di particolare se non quello di divertirmi. Al Sassuolo sto bene, e ho una società che mi segue. Poi quello che sarà il futuro lo vedremo. Se c'è stato un contatto? Queste sono cose che tengo per me. Da domani non so cosa succederà, io devo tanto alla mia squadra, che non mi ha certo preso dal Real Madrid. E non sono in cerca di niente». Anche se poi, inevitabilmente, aggiunge: «Chiaro che le voci che mi accostano a squadre importanti mi fanno piacere». E grazie...

A microfoni spenti, ci tiene a ribadire di pensare solo al Sassuolo («proprio ieri ho chiamato un giocatore che vorrei avere, la prossima stagione...»), smentisce un contatto diretto con la Roma, ma non quello indiretto. Ci sono pur sempre i procuratori, per queste cose. L'addetto stampa, rispondendo a un saluto, ricorda l'appuntamento per l'inaugurazione della nuova sede societaria, a Sassuolo, martedì prossimo. Gli viene chiesto se ci sarà anche il mister, risponde che dipenderà da lui, che è in vacanza. In realtà il mister per ora non prevede destinazioni lontane, perché il figlio ha gli esami di terza media («fino al 20 sono qui...»). Per chi volesse fissare quel contatto diretto che tutti assicurano non esserci ancora stato, è una buona notizia: c'è ancora tempo per scegliere tra lui, la maschera di Zorro, ed eventuali outsider (ieri girava il nome del ct della Croazia Zlatko Dalic).

Sul palco

Prima che il tecnico potesse dare ulteriori conferme, il dirigente che lo accompagna se lo porta in sala, perché sta per iniziare la premiazione, e magari qualche altra cosa la dirà dal palco. È buon profeta: accenni e battute si sprecano, a partire da quando il presentatore, mentre premia Giannichedda, si lamenta della presenza eccessiva di laziali e juventini. E il centrocampista ciociaro gli risponde: «Tranquillo, di Roma parlerete tra poco...». Se ne parla con Massimo Giannini, direttore di Radio Capital, che ammette che per la Roma, di cui è tifoso, avrebbe sperato in qualcosa di meglio, «tipo Guardiola», De Zerbi in prima fila sorride. E poi - dopo la premiazione dell'avvocato Romei, il vice romano di Massimo Ferrero, che aveva dribblato l'argomento proclamandosi tifoso solo della Sampdoria - quando è il suo turno, risponde con ironia: «Ringrazio Giannini per la stima...». Ci provano in tutti i modi, a strappargli qualcosa in più, ma lui non va oltre quanto già dichiarato. Gli viene chiesto chi è il giocatore che avrebbe sempre desiderato allenare, risponde «Verratti». E la presentatrice, Vera Spadini, ci scherza: «Bene, Verratti nuovo acquisto della Roma...». Talmente inverosimile che non serve neppure la smentita: quello che doveva dire, il tecnico lo ha già detto. La Roma ha bussato, lui ha aperto la porta. Adesso sta alla Roma fare un passo in più, mettersi seduta, col permesso del Sassuolo, e cominciare a disegnare i programmi. Che, a uno della sua età («ho quarant'anni, sono tre anni che sto in serie A - ha detto dal palco - e continuo ad aspettare che qualcuno mi tolga questo piacevole primato di tecnico più giovane»), con la sua ambizione, e la sua capacità di lavorare con i giovani, non potranno che piacere molto.

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