Diarra come Bosman? La sentenza che rischia di stravolgere il calciomercato
La Corte di Giustizia dell'UE si è espressa oggi sul caso dell'ex centrocampista, che nel 2014 decise di lasciare la Lokomotiv Mosca con due anni di contratto restanti
Trent'anni dopo, il calciomercato può cambiare ancora. Nel 1995, la "sentenza Bosman" limitò il raggio d'azione delle società, indicando come necessario ai fini di un trasferimento anche l'assenso del calciatore oggetto dello scambio. Oggi, come allora, un'altra sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea rischia di stravolgere il mercato come abbiamo imparato a conoscerlo.
L'organo giuridico, infatti, questa mattina si è espresso sul caso tra Lassana Diarra e la Lokomotiv Mosca, in un contenzioso relativo ormai a 10 anni fa. Nel 2014, infatti, l'ex centrocampista tra le altre di Paris Saint-Germain e Real Madrid, decise di lasciare la Russia dopo soltanto un anno e svincolarsi con due stagioni ancora da garantire secondo il suo contratto. Il club di Mosca si appellò così alla Camera di risoluzione dei litigi della Fifa e al Tas, chiedendo un risarcimento da 20 milioni di euro al giocatore.
Dieci anni più tardi, la Corte di Giustizia dell'UE ha dato ragione a Diarra, sostenendo che alcune delle norme della Fifa sui trasferimenti dei calciatori tra club sono, si legge dalla sentenza: "Contrarie al diritto dell'Unione Europea e potrebbero ostacolare la libera circolazione dei calciatori professionisti che vogliano far evolvere la loro attività andando a lavorare per un nuovo club, stabilito nel territorio di un altro Stato membro dell'Unione".
Ancora presto per decifrare gli sviluppi di questa sentenza ma, sulla carta, seguendo questa decisione ogni calciatore potrebbe essere in diritto di andare via da un club anche prima della fine del suo contratto, senza la necessità di un indennizzo economico in favore della società da parte di terzi. A meno di clausole rescissorie in vigore. Come detto però, non bisogna correre troppo con le congetture e a testimoniarlo c'è anche la nota emessa dalla Fifa in seguito alla sentenza: "Siamo soddisfatti che la legalità dei principi chiave del sistema dei trasferimenti sia stata riconfermata dalla sentenza odierna, che mette in discussione solo due paragrafi di due articoli del Regolamento Fifa sullo status e il trasferimento dei giocatori", si legge. E ancora: "La Fifa analizzerà la decisione in coordinamento con le altre parti interessate prima di commentare ulteriormente".
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