Tempo di spese: obiettivo Morata più Scamacca
Lo spagnolo resta difficile . A Mou non bastano Belotti e l’ex del vivaio
Mourinho è tornato carico, forse anche riposato, ma non ha mai staccato del tutto la spina e ha già annunciato che da domani alle 8 sarà al lavoro per la nuova Roma. Probabilmente sarà al lavoro già oggi, quando dovranno essere prese una serie di decisioni anche pratiche per il prosieguo dell’estate romanista: dall’ufficializzazione del ritiro in Algarve, alla definizione completa del pre-campionato (da chiudere formalmente il rapporto con Singapore dopo l’addio anche alla tournée coreana e da stabilire le ultime amichevoli, inclusa un’eventuale ma per improbabile presentazione al pubblico), ad alcuni lavori strutturali e di manutenzione a Trigoria.
Non ha parlato di mercato, il tecnico portoghese, almeno in pubblico. Ma chiaramente costanti sono i contatti con il general manager Tiago Pinto, dal quale lo Special One ha detto di non aspettarsi niente ma è ovvio che il rafforzamento dell’organico passerà molto dal suo lavoro. Già per altro ben avviato, considerando l’operazione cessioni che ha consentito al club (unitamente alla multa che si è scelto di pagare per non dover “svendere” elementi più integrati della rosa entro il 30 giugno) di essere in linea con il settlement agreement con l’Uefa relativo al Fair play finanziario e i quattro colpi già messi a segno. Aouar e Ndicka, due preziosissimi parametri zero che consentono di pensare anche al futuro, e idue prestiti dal Leeds United, Llorente (ufficializzato proprio ieri dal club il suo ritorno) e Kristensen (per il danese quella entrante sarà la settimana dell’approdo in giallorosso).
Ora però inizia il tempo delle spese e, dopo aver sistemato (in attesa di capire se arriveranno offerte per Ibañez) il settore arretrato, ci si concentra sulla punta, come priorità visto l’infortunio di Abraham, e sul centrocampista in più da portare a casa. Archiviato Frattesi, resta complicata la pista Sabitzer, che comunque piace, e complicatissima quella per De Paul, praticamente impossibile, a quanto trapela, anche se l’argentino piace moltissimo. Tornando alla punta il discorso non è meno complesso. Mourinho sembra sempre più convinto che non può bastare solo Scamacca, che la Roma ha in pugno, avendo dalla sua la volontà del giocatore di tornare a Trigoria e i buoni rapporti di Tiago Pinto col West Ham (che si dovrebbe convincere a trovare una formula adeguata). L’identikit perfetto per il colpo vero, da affiancare all’ex baby prodigio di Trigoria, sarebbe quello di Alvaro Morata, uomo di fiducia non solo del tecnico, che lo apprezza ed è quello che cerca (attaccante d’esperienza e di movimento), ma anche grande amico di Dybala. Sullo spagnolo c’è forte il Milan, che si è mosso prima e mette in palio la Champions, ma non solo, anche i soliti sauditi che, anche se non affascinano più di tanto il calciatore, desideroso ancora di confrontarsi con le sfide europee, continuano a monitorarlo e potrebbero affondare il colpo. Fronte Roma, il problema dell’ex juventino, oltre alla sua liberazione dall’Atletico Madrid (con cui ha comunque prolungato di un anno di recente), è rappresentato dall’ingaggio. Ma i giallorossi hanno l’arma Mourinho-Dybala da sfruttare. Oltre che un’indicazione tecnica che sembra chiara: per José Scamacca e Belotti non bastano a completare l’attacco.
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