Missione compiuta per Pinto
Obiettivo centrato per il Gm giallorosso. Portati a casa 34 milioni di plusvalenze entro giugno: la cifra era necessaria per rientrare nei paletti del fpf
Alla fine è arrivata anche la cessione di Carles Perez: 5,2 milioni dal Celta Vigo, due di plusvalenza. Che è la parolina magica, il vero e proprio passepartout di questa fase di mercato embrionale eppure già decisiva per la Roma. Con l’uscita dello spagnolo, già da tempo fuori dai radar giallorossi, si completa la prima parte del lavoro di Pinto, probabilmente quella più difficile. Perché bisognava mettere insieme entro ieri (il 30 giugno è il giorno in cui si chiudono i bilanci) una somma vicina ai trenta milioni per rientrare nei famigerati paletti imposti dal fair play finanziario. E la vicenda era nota in ogni angolo del globo calcistico, con la possibilità concreta quindi che le varie controparti potessero proporre offerte al ribasso per sfruttare le scadenze che la Roma era tenuta a rispettare. Eppure il Gm è riuscito a centrare l’obiettivo - racimolando 34 milioni complessivi di plusvalenze - compiendo anche un piccolo miracolo: quello di non depauperare tecnicamente la rosa. Cedendo un passato (che lascia pochi rimpianti) per assicurarsi il futuro.
Il percorso compiuto dal dirigente portoghese ha ricalcato quello dello stesso periodo di un anno fa, quando il club già si era trovato a dover rastrellare cifre utili per altre plusvalenze: all’epoca furono Olsen, Pau Lopez, Calafiori e Diawara a comporre il primo gruzzolo. Questa volta Tiago ha fronteggiato la necessità di arrivare alla fatidica cifra (e superarla), vendendo giovani in alcuni casi anche di belle speranze, ma senza grandi prospettive di vedere il campo nella terza edizione della squadra guidata da Mourinho; o giocatori da tempo fuori dal progetto tecnico.
All’inizio ci sono state le cessioni del baby Satriano all’Heracles e di Providence all’Hartberg, che hanno fruttato circa 700mila euro. Ma le settimane che hanno fruttato il grosso del gruzzolo rimediato da Pinto sono state le ultime due, inaugurate dalla cessione un po’ inattesa - soprattutto in termini di introiti nelle casse di Trigoria - di Benjamin Tahirovic, passato all’Ajax per otto milioni e mezzo. Un ricavo quasi netto, considerando che a bilancio il bosniaco incideva per circa trecentomila euro.
Un piccolo grande capolavoro di strategia di mercato è poi arrivato con l’uscita di Justin Kluivert, all’ombra del Cupolone mai vicino alle promesse di inizio carriera e ormai da tempo lontano dall’orbita romanista, come certificato dai prestiti al Lipsia, al Nizza e al Valencia. L’olandese è stato ceduto al Bournemouth per undici milioni (più di quanto offriva il Fulham lo scorso anno), cui andranno aggiunti eventuali bonus per un altro milione e una percentuale sulla futura rivendita. Una formula simile a quella adottata con il Sassuolo per la penultima operazione di una certa rilevanza finanziaria. Per accaparrarsi il laterale Filippo Missori e il trequartista Cristian Volpato, i neroverdi hanno sborsato dieci milioni complessivi, oltre al 15 per cento a favore dei giallorossi nel caso in cui i due ragazzi sbocciati nel vivaio di Trigoria dovessero accasarsi altrove in futuro. Anche in questo caso il ricavo è stato netto, trattandosi di giocatori cresciuti in casa. Perez ha colmato poi sul gong la cifra mancante. E a questo punto gli altri esuberi Villar e Reynolds potranno essere ceduti con calma, alle condizioni stabilite da Pinto. Che già però può essere ampiamente soddisfatto.
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