Calciomercato: Smalling verso il si, Ndicka verso il no
Offerto all’inglese un biennale a cifre leggermente inferiori rispetto ai 3 milioni dell’attuale accordo. Il francese ha già chiuso con l’Arsenal
Smalling (forse) sì, Ndicka no. Quattro parole per fotografare il presente, ma soprattutto il futuro tra i difensori centrali. Un futuro che inevitabilmente vedrà un quartetto (perlomeno perché se si dovesse continuare a giocare a tre l’ideale sarebbe averne cinque) diverso da quello che attualmente veste il giallorosso (Smalling, Mancini, Ibanez, Kumbulla). Pinto sta lavorando alla questione da tempo, pur nella consapevolezza di paletti finanziari che si devono rispettare. Partendo dal presupposto che l’ideale prevede l’arrivo di un centrale di piede sinistro, la conferma dell’inglese e Mancini a cui è stato appena ritoccato e prolungato il contratto, vediamo che succede per Ibanez nel senso che se arriva un’offerta importante il brasiliano potrebbe essere pure sacrificato (nel caso saremmo un po’ più tranquilli almeno nei derby), se qualcuno vuole Kumbulla non ha che da chiederlo.
Partiamo allora dalla situazione di Chris Smalling, cioè il miglior centrale difensivo a disposizione di Mou (lo dice il campo). L’inglese ha un contratto in scadenza il prossimo trenta giugno, contratto che prevede una clausola al raggiungimento del cinquanta per cento delle presenze (traguardo che sarà tagliato a gennaio), unilaterale a favore del giocatore, che garantisce un’ulteriore stagione solo se lo richiede Chris. Su questa clausola si sta giocando il futuro del giocatore. Perché nella vicenda si è inserita l’Inter (qualcuno garantisce che sia stato il procuratore di Smalling a presentarsi nella sede nerazzurra per offrire il giocatore a patto che gli garantiscano un biennale) che, forte della vincente questione Mkhitaryan della passata stagione, vorrebbe concedere il bis (pure di anni di contratto). La cosa ha fatto poco piacere a Trigoria, costringendo la società giallorossa a muoversi in anticipo rispetto a quello che aveva preventivato. Ovvero chiamare l’inglese per verificarne le intenzioni (l’incontro è andato in scena oltre un mese fa).
La Roma al giocatore ha offerto due opzioni per rimanere: 1) dire sì facendo valere la clausola inserita a suo tempo, e voluta dall’inglese, per un’altra stagione alle stesse cifre del contratto in corso; 2) offerta di un contratto biennale a cifre leggermente inferiori a quelle che dicono tre milioni abbondanti netti a stagione più bonus. Si tenga presente che per Smalling la Roma può usufruire dei vantaggi fiscali del decreto crescita che dimezzano le imposte (il lordo è intorno ai quattro milioni e mezzo). Per ora Smalling, attraverso il suo procuratore James Featherstone, ha fatto sapere di gradire l’offerta, che lui a Roma sta benissimo, che il suo feeling con tecnico, compagni e ambiente è ottimale, ma che prima di dare una risposta definitiva vuole aspettare ancora un po’ di tempo. La sensazione che filtra da Trigoria è quella di un cauto ottimismo.
Passiamo al francese Evan Ndicka, centrale difensivo, classe 1999, contratto con l’Eintracht in scadenza il trenta giugno del prossimo anno e nessuna voglia di rinnovarlo. Obiettivo mettersi all’asta. Dove in teoria dovrebbe-potrebbe partecipare anche la Roma visto che il centrale difensivo (di piede sinistro) è in cima alla lista delle preferenze stilata a Trigoria per il ruolo. La Roma, facendo uno sforzo economico, aveva pensato di provare a portarlo in giallorosso nel prossimo mercato di gennaio, ma il giocatore ha fatto sapere (a meno di proposte indecenti che sono da escludere) che è intenzionato ad arrivare alla naturale scadenza del contatto con l’Eintracht per poi verificare chi offre di più. E questa non è una bella notizia per il club giallorosso. Anzi, pessima. Perché per quello che siamo riusciti a sapere con più che ragionevole certezza, l’emergente centrale difensivo francese, ha già raggiunto per giugno un accordo con l’Arsenal. E questo vuole dire che difficilmente Ndicka vestirà il giallorosso nella prossima stagione.
E’ chiaro che veder sfumare l’obiettivo principale per migliorare il reparto difensivo, costringerà la Roma a indirizzare le sue attenzioni verso qualche altro giocatore. In primis, per quello che ci risulta, c’è il turco Caglar Soyuncu in scadenza di contratto (ormai per capire il mercato bisogna andare a valutare i giocatori che si possono prendere a parametro zero) con il Leicester il prossimo trenta giugno. Ventisei anni, nazionale turco, già visto da avversario la passata stagione nel doppio confronto della semifinale di Conference, ha qualità ormai consolidate ma è di piede destro. Sarà un’opzione comunque da seguire con interesse perché il giocatore ha già fatto sapere di gradire il trasferimento alla Roma. Altra alternativa è il polacco dello Spezia Jakub Kiwior, ventidue anni, contratto in scadenza nel 2025 ma una richiesta dello Spezia per il cartellino che è già arrivata a venti milioni. Troppi.
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