Calciomercato: Wijnaldum costa meno, accordo più vicino
L’olandese guadagna sette milioni netti a stagione: più facile la soluzione per lo stipendio. Ieri il procuratore del giocatore avvistato a Trigoria
«What’s up?». A chiedercelo, ieri, attraverso i suoi social, è stato proprio lui, Georginio Wijnaldum, l’olandese che la Roma da qualche giorno sta trattando con l’obiettivo di arricchire ulteriormente una campagna acquisti che già dice Matic, Dybala, Celik, Svilar. Ma che ci ha chiesto il centrocampista orange? Dopo numerose consultazioni, compresi anche alcuni professori di lingua inglese, abbiamo selezionato una serie di traduzioni, tutte assolutamente credibili.
La prima è un classico slang «come va?». La seconda è un più incuriosito «che succede?». La terza è un più aggressivo «che c’è?» che a Roma potremmo pure tradurre «che te stai a guarda’?». Noi ci limitiamo al che succede, riferito, ovviamente, alla trattativa di mercato che negli auspici giallorossi dovrebbe portare Georgino a vestire la nostra maglia. Dunque, che succede?
Nulla di definitivo ancora, ma più di qualcosa si sta muovendo (tanto per dirne una, un paio di giorni fa, il connazionale Rick Karsdorp ha messo l’ormai classico like a un post di Wijnaldum). C’è qualche novità importante da registrare. Ed è relativa allo stipendio del giocatore. Che, come sappiamo, è uno dei nodi pù importanti di questa vicenda, non tanto per la prossima stagione, quanto per le eventuali in futuro. Dobbiamo fare un errate corrige e ce ne scusiamo. Fino a un paio di giorni fa, abbiamo riferito che per Georginio lo stipendio annuale erogato dall’emiro era di nove milioni netti che, al lordo fanno diciassette. Visti le abitudini dello Stato proprietario del club francese, la cifra l’avevamo ritenuta credibile. Non è così. Perché, da fonte certissima, ieri abbiamo scoperto che in realtà l’orange guadagna di meno, per l’esattezza due milioni, cioè sette, comprensivi dei bonus visto che il suo stipendio mensile lordo è di 916.000 euro (la stessa cifra che percepisce Donnarumma) che per dodici fa quasi 11 milioni, ovvero sei netti che salgono a sette con i bonus. Non è una differenza da poco per la Roma.
Per il presente e il futuro. Intanto perché per la prossima stagione, visto che l’emiro, in buonissimi rapporti con la famiglia Friedkin, ha detto che il cinquanta per cento sarà pagato dal Psg. E per il futuro, considerando che un eventuale obbligo di riscatto comporterebbe inevitabilmente un prolungamento contrattuale per il giocatore per almeno altre due stagioni, la Roma potrebbe trattare su una diluzione del compenso sulle tre annualità, quattro milioni, quattro e mezzo, che in più darebbero pure la garanzia di poter esercitare il decreto crescita che dimezza le tasse (uno stipendio netto di quattro milioni alla società al lordo costerebbe meno di sei). Forse anche di questo ieri a Trigoria, Pinto ha parlato con il procuratore dell’olandese, avvistato da più occhi dalle parti del centro sportivo giallorosso.
Sono segnali evidenti di una trattativa che sta andando avanti nella direzione auspicata dalla Roma e, pure, dal giocatore, che da giorni ha dato la sua piena disponibilità al trasferimento, stufo e offeso dal trattamento ricevuto dal Psg che di fatto lo ha messo fuori rosa (insieme a Icardi e Draxler) nonostante il triennale comunque da applausi a scena aperta che gli ha garantito appena dodici mesi il sempre generoso emiro.
Si può essere ottimisti, quindi? La nostra risposta è positiva, ma per quello che ci risulta, si deve ancora trovare l’accordo tra le due socità che non è propriamente un dettaglio.
Per quel poco che è filtrato, il Psg vuole cedere il giocatore. Ok per il prestito per la prossima stagione, ma Luis Campos, il nuovo uomo mercato dell’emiro, vuole fissare un obbligo di riscatto a due cifre. La Roma potrebbe pure essere interessata, ma non vorrebbe andare oltre i sette-otto milioni, facendo leva sul fatto che così consentirebbe al club parigino di azzerare i tredici milioni lordi per il contratto del 2023-24 e poi dovrebbe fare un triennale (o un due più uno) al giocatore che, pur con il decreto crescita, vorrebbe dire una spesa molto vicina ai 20 milioni.
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