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Mercato: I caldi giorni di Georginio, per Zagadou dubbi fisici

Molti i nodi da sciogliere per Wijnaldum: Dalla ripartizione dello stipendio al futuro contratto. Gli infortuni frenano per il centrale difensivo francese

Wijnaldum con la maglia del PSG contro il Metz

Wijnaldum con la maglia del PSG contro il Metz (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Piero Torri
24 Luglio 2022 - 10:00

I giorni di Georginio. Al secolo Wijnaldum, olandese, centrocampista, classe 1990 (novembre), contratto con il Psg fino al 2024 allo sproposito di nove milioni di euro netti a stagione, contratto che alla nuova squadra di mercato dei parigini con Luis Campos al timone di comando, ha consigliato di provare a metterlo sul mercato. Offrendo il giocatore ai migliori club europei. Trovando nella Roma il club più interessato. Con tanto di gradimento dell’orange che sin dall’inizio ha dato il suo consenso a trattare con il club giallorosso (attenzione però che in Inghilterra dicono che ci sono anche un paio di club di Premier sull’olandese). 

Visti i presupposti, la trattativa non poteva che partire. Soprattutto dopo che la prima telefonata del Psg aveva aperto sia alla possibilità del prestito, sia alla disponibilità dell’emiro di continuare a pagare il cinquanta per cento dello stipendio. E, su queste basi, almeno per quello che risulta a questo giornale, è cominciato il confronto. Che tutto è, meno che una passeggiata di salute. Ci sono una serie di problemi da risolvere: 1) la ripartizione dello stipendio del giocatore (la Roma non vorrebbe andare oltre il 40-45%); 2) le condizioni dell’eventuale trasformazione del diritto di riscatto in obbligo (una cifra che dovrebbe aggirarsi sui dieci milioni che in parte la Roma potrebbe recuperare andando a sfruttare il decreto crescita per i lavoratori che rimangono nel nostro paese almeno due anni); 3) il tot dello stipendio del giocatore una volta che dovesse prolungare con la Roma, considerando che oltre al prossimo, l’orange ha un’altra stagione a nove milioni netti, diciasette lordi (che la Roma non vuole e non può pagare, puntando a un prolungamento per altri due anni in cui diluire la spesa); 4) l’eventuale buonuscita che il giocatore vorrebbe dal club parigino.

Per tutte queste ragioni, che non sono di poco conto, da un paio di giorni tutte le parti in causa si sono isolate in un mutismo b, evitando anche di dare semplici indicazioni. L’impressione che l’affare possa concludersi con la fumata bianca rimane, ma ci sembra chiaro che c’è da lavorare prima di poter chiudere una trattativa che farebbe riscattare l’entusiasmo della tifoseria romanista. Non solo Wijnaldum, però. Tiago Pinto è concentrato sull’olandese, ma sta lavorando anche all’ipotesi Zagadou e, soprattutto, alle cessioni, l’aspetto, quest’ultimo, che fin qui è stato il meno brillante di questo mercato giallorosso. 
Den-Axel Zagadou, francese, centrale difensivo, ventitrè anni, svincolato dal Borussia Dortmund, è stato offerto nei giorni scorsi alla Roma. Sulle qualità del giocatore cresciuto nel settore giovanile del Psg (fisicamente è un armadio), non si può davvero discutere. Non altrettanto si può dire per la tenuta fisica del ragazzo che negli ultimi due anni è stato travolto da una marea di guai (ginocchia, stop muscolari) che ne hanno limitato non poco la possibilità di giocare con continuità (nell’ultima Bundesliga è andato in campo in quindici partite). Ed è questa la ragione che a Trigoria sta consigliando di andare con i piedi di piombo per Zagadou, anche se il ragazzo ha l’identikit perfetto del quinto centrale difensivo che si sta cercando, giovane, mancino, costi non eccessivi (cartellino zero, ingaggio che con il decreto crescita non andrebbe sopra i due milioni lordi). Si faranno tutte i controlli del caso, prima di prendere una decisione.

Questione cessioni. Con il West Ham che pare vicino a Kostic, per Kluivert c’è il rischio (si fa per dire) di dover tornare a giocare in Francia. Sull’olandese c’è sempre il Marsiglia che finora però non ha soddisfatto la richiesta giallorossa che è vicina ai quindici milioni di euro. In alternativa, sempre in Francia, c’è il Lione, mentre sembra che si sia defiliato il Monaco. Possibile destinazione francese anche per Veretout sul quale però pesa un ingaggio biennale lordo da oltre dieci milioni che frena assai le possibili pretendenti. Per Villar sempre ferma la trattativa con il Monza, si stanno riattivando le piste che lo riporterebbero in Spagna (Getafe, Maiorca, Villareal). Le stesse piste che potrebbe percorrere Carles Perez.

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