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Mercato: Wijnaldum ora ci siamo, l’orange è a un passo

Trovato l’accordo con l’olandese, ma manca quello col Psg sulla formula: la Roma vuole prestito con diritto, i francesi preferiscono l’obbligo

Wijnaldum con la maglia del PSG

Wijnaldum con la maglia del PSG (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Piero Torri
22 Luglio 2022 - 10:00

Tre sì. In qualche occasione possono essere anche qualcuno di più, ma di base per chiudere una trattativa di mercato occorrono tre sì: quello del giocatore; quello della società che lo vuole prendere; quello del club che lo cede. Di fatto, sulla questione Wijnaldum, ci sono tutti e tre. L’olandese che il Psg insieme a Icardi e Draxler ha messo fuori rosa, ha fatto capire di gradire assai il trasferimento alla corte di Mou con tanto di cuoricini giallorossi (compresi quelli del fratello). La Roma, di solito sempre molto riservata nelle sue trattative, ha fatto capire di essere più che interessata al centrocampista. Il Psg che ha il cartellino del giocatore con un contratto fino al 2024 da nove milioni netti a stagione, è stato, attraverso il suo uomo mercato Luis Campos, l’iniziatore della vicenda offrendo Georginio alla Roma (e non solo) a condizioni di favore: prestito gratuito, il cinquanta per cento dello stipendio pagato dalla generosità dell’emiro. 

Insomma, ci sono tutte le condizioni per arrivare alla fumata bianca. Qualcuno ieri già la dava per fatta. A noi risulta che si è vicini, ma che ci sono ancora alcune cose da sistemare. Soprattutto la questione della formula del trasferimento. Non tanto sul prestito praticamente gratuito, quanto sul dopo. Cioè tra un anno, ci sarà un diritto o un obbligo di riscatto? Fa una certa differenza. È logico pensare che la Roma preferisca il diritto, come è altrettanto normale immaginare che l’emiro spinga per l’obbligo. Si sta discutendo su questo. Sapendo, entrambi le parti, che in vicende di questo tipo quasi sempre l’accordo si trova a metà, ovvero diritto che si trasforma in obbligo al maturare di certe condizioni. Che, poi, quasi sempre, sono condizioni legate al numero di presenze del giocatore abbinate a una qualificazione europea, in questo caso alla Champions. Molto, però, dipende dal numero di presenze. Perché, per esempio, metterne una decina da quarantacinque minuti è come sottoscrivere un obbligo. Discorso inverso se le presenze fossero fissate trenta. È un aspetto su cui i due club stanno discutendo. Così come sulla cifra del riscatto che il Psg vorrebbe oltre i dieci milioni, mentre la Roma non vorrebbe andare oltre i sei-sette. Considerando anche che erediterebbe un contratto per un altro anno da nove netti che diventerenno quattordici lordi grazie al decreto crescita nel caso, appunto, che Wijnaldum rimanesse almeno per due stagioni. In questo caso, però, la Roma avrebbe l’esigenza di ricontrattare lo stipendio dell’olandese, offrendo almeno altri due anni di contratto a quattro-cinque milioni netti, sette e mezzo al lordo. Uno, però, si potrebbe domandare: come farà la Roma ad accollarsi un altro ingaggio così pesante? La risposta alla società giallorossa l’avrebbe data Luis Campos, nuovo e navigato uomo mercato del Psg ma anche consulente di mercato di quel Celta Vigo che vuole Carles Perez. Gli otto-dieci eventuali mlioni incassati per la cessione della ala spagnola (a cui vanno aggiunti gli otto risparmiati come ammortamento per i prossimi due anni), andrebbero di fatto a coprire l’ingaggio dell’olandese (ammortamento zero) per quasi tre anni. Detto tutto questo, sembra che ci siano tutti i presupposti per arrivare alla fumata bianca per Wijnaldum alla Roma, fumata bianca che molte fonti di mercato fanno capire essere ormai imminente.

Nell’attesa della fumata bianca (e delle cessioni), si sta muovendo qualcosa anche a proposito del possibile arrivo di un centrale difensivo di piede mancino. Alimentato il tutto da un nuovo interessamento del Torino per Kumbulla che però pesa a bilancio ancora per diciotto milioni, cioè bisogna pagarlo questa cifra per evitare minusvalenze. La Roma potrebbe cederlo in prestito, sostituendo poi l’albanese con un giocatore di piede mancino, giovane e non troppo costoso. È stato fatto il nome del brasiliano Natan (2001) per il quale il Bragantino chiede dodici milioni, troppi per Pinto. E se il nome di Natan fosse uscito per coprire il vero obiettivo, ovvero l’argentino Senesi? Nei prossimi giorni scopriremo la risposta.

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