Calciomercato

C’era una volta il trenta giugno: confine delle plusvalenze

Pinto lavora in contatto con Mou senza avere più l’assillo di una data che in passato era uno spartiacque

PUBBLICATO DA Piero Torri
30 Giugno 2022 - 08:31

C'era una volta il trenta giugno. Il confine delle plusvalenze. Il giorno di chiusura del bilancio annuale. L'angolo tra una stagione e l'altra. Non è più così, soprattutto per quel che riguarda le plusvalenze. Con cui la Roma, negli anni passati è stata costretta a confrontarsi tra ansie e preoccupazioni crescenti. Non è necessario un esercizio di memoria esagerato, per ricordare alcune vicende di mercato che si conclusero solo in extremis per mettere a bilancio il più delle plusvalenze che servivano per rientrare nei paletti del precedente fair play.

Pensate a Salah, per esempio. Fu ceduto al Liverpool, su esplicita richiesta dell'egiziano che voleva prendersi la rivincita in Premier (se l'è presa), richiesta peraltro che trovò la Roma d'accordo, prima della scadenza del trenta giugno per quaranta milioni più un'altra decina di bonus (maturati facendo crescere tutto il cucuzzaro a cinquanta). Qualcuno, incautamente, disse che era stato un affare per la Roma criticando implicitamente le qualità del giocatore. La storia quel qualcuno lo ha smentito, subito e nel tempo. Subito perché, appena qualche settimana dopo, il trasferimento da duecento milioni e passa di Neymar dal Barcellona al Psg, cambiò radicalmente i numeri del mercato al punto da far pensare che, se non ci fosse stato il confine del trenta giugno, poter aspettare avrebbe voluto dire per la Roma incassare forse il doppio per la cessione di un Salah che poi, in Premier, ha fatto capire pure a qualcuno la sua dimensione di campione. Un altro esempio? Ritornate indietro con la memoria al trasferimento di Manolas al Napoli, valutazione trentasei milioni, in cambio Diawara (che pesa ancora sul bilancio della Roma) valutato ventidue. Sembrava tutto fatto, invece proprio in prossimità della mezzanotte di quel trenta giugno, De Laurentiis provò a cambiare le carte in tavola, al punto che sembrava potesse saltare tutto con conseguenze negative sui numeri del bilancio giallorosso. Si sistemò la situazione in extremis, ma quel giorno la dirigenza della Roma giurò che non avrebbe più trattato con il presidente del Napoli.

Con queste problematiche Pinto non è stato costretto a confrontarsi, pur nella consapevolezza di un bilancio da sistemare e un monte ingaggi possibilmente da ridimensionare. Il gm romanista sta lavorando in stretto contatto con Mou, avendo come obiettivo quello di costruire una Roma più forte di quella che ha appena vinto la Conference League. L'obiettivo, ora, è quello di dare al tecnico, entro il dodici luglio giorno della partenza per il ritiro in Portogallo, un altro paio di acquisti, l'esterno destro e un centrocampista. Sperando, pure, in questo lasso di tempo di concretizzare le cessioni necessarie per avere più budget. Tutte cose che Mourinho sa. Perché tra i due il rapporto è perlomeno di stima reciproca.

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