Visite ok per Viña, ma l'operazione è ancora da chiudere
C'è da definire la formula del pagamento. Oggi nuovi test medici, poi quarantena in albergo. Ma con lo status di lavoratore potrà allenarsi a Trigoria
Viña c'è ma non si vede. Quasi fosse un trucco di magia. Nel senso che il difensore uruguaiano è sbarcato a Roma intorno alla mezzanotte di domenica scorsa, ieri in mattinata ha sostenuto la prima parte delle visite mediche (tutto ok, oggi il secondo round), si è sistemato in un hotel romano, non vede l'ora di cominciare a lavorare a Trigoria, ma ancora non si può considerare un ufficialmente un giocatore della Roma. Lo diventerà, ma ci sono alcuni dettagli da sistemare. In particolare per quello che riguarda la forma del pagamento al Palmeiras (57,5 per cento del cartellino) e al Nacional di Montevideo (il restante 42,5). La Roma per garantire tutti e subito i cammelli, si è affidata a una finanziaria che altri non è che una banca d'affari che garantirà il pagamento. E' una formula questa che, soprattutto in Sudamerica, è sempre più usata. E che ha un precedente anche con la Roma. E che precedente. Perché il nome in questione è un certo Alisson. La Roma lo acquistò dall'Internacional di Porto Alegre per una cifra intorno agli otto milioni che furono anticipati da una banca e poi restituiti (ovviamente al tasso d'interesse concordato tra le parti) in tre anni. Un autentico capolavoro, forse il migliore tra i non pochi messi a segno da Walter Sabatini nella sua esperienza in giallorosso.
Si dovrà quindi lavorare ancora per definire la questione Viña. Intanto il giocatore si è sistemato in un hotel romano. Arrivando dal Brasile, deve rispettare una quarantena di dieci giorni, ma la Roma è riuscita a ottenere dalle autorità lo status di lavoratore, quindi casa (albergo)-lavoro(Trigoria)-casa. Per dieci giorni Viña rispetterà questo iter andando tutti i giorni ad allenarsi (da solo) nel centro sportivo giallorosso. Se poi in questo lasso di tempo in cui si sottoporrà ogni giorno a un tampone, si riuscirà a ottenere una deroga che possa consentire un taglio ai dieci giorni, allora non è è da escludere che l'uruguaiano possa volare in Portogallo per aggregarsi ai suoi nuovi compagni (senza taglio alla quarantena, il suo isolamento finirebbe il quattro agosto, cioè tre giorni prima dell'ultima amichevole prevista il sette a Siviglia contro il Betis), ma l'impressione è che il giocatore si presenterà a Mourinho e ai compagni quando la comitiva romanista tornerà al Fulvio Bernardini.
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