Roma, ora tocca a Xhaka
Con la cessione di Kluivert, Pinto adesso ha il cash per rilanciare con l’Arsenal. Per Vina si è alle firme, ma per problemi di quarantena il giocatore si aggregherà in Portogallo
Ammucchia Gasperì. Siamo certi che Tiago Pinto non si offenderà se lo paragoniamo al meraviglioso Albertone nostro del «Marchese del Grillo», sfruttando una delle battute cult di un film che ci ha fatto ridere come pochi altri. Il nostro, sia chiaro, vuole essere un complimento. Il paragone ci è venuto in mente provando a riflettere sulle operazioni di mercato fin qui portate a termine dal generale manager giallorosso. Spieghiamo.
Cominciando dalle cessioni che fin qui sono state concretizzate. Che poi, a essere precisi, sono cessioni diciamo futuribili. Dunque, il primo a salutare, direzione Marsiglia, è stato il turco Under, formula del prestito con un diritto di riscatto fissato a otto milioni che si trasformerà in obbligo nel momento in cui il club francese conquisterà il primo punto in campionato. In sostanza, una cessione mascherata, qui si può dire che c'è la certezza che tra dodici mesi la Roma incasserà otto milioni (che garantiranno anche una plusvalenza di circa cinque). La seconda tacca in uscita, ha il nome di Pau Lopez, pure lui direzione Marsiglia. La formula è quella del prestito con un diritto di riscatto fissato a dodici milioni, ma qui, perchè si trasformi in obbligo, ci sarà bisogno che il portiere spagnolo che da queste parti non è che abbia lasciato troppi orfani, metta insieme almeno venti presenze in tutte le competizioni a cui parteciperà il Marsiglia. Dove, però, c'è un titolare, Mandanda, idolo dei tifosi e che, almeno inizialmente, sarà il titolare, considerando anche che Pau Lopez è reduce da un intervento chirurgico a una spalla che, per un portiere, non è certo la migliore cosa che gli possa succedere. Comunque, otto (Under) più dodici fa venti. Proseguiamo, visto che non c'è due senza tre. Anche Justin Kluivert ha salutato ufficialmente la Roma. L'olandese è andato a giocare a pochi chilometri dai suoi ex compagni, in un Nizza che vuole fare le cose in grande. La Roma lo ha ceduto in prestito con un diritto di riscatto fissato a quattordici milioni che si trasformerà in obbligo se il Nizza si qualificherà per le coppe europee e il giocatore raggiungerà obiettivi di presenze e gol. Non sappiamo i numeri di presenze e gol, ma in ogni caso il riscatto non è detto che si materializzi. Resta il fatto però che otto, più dodici, più quattordici, fa trentaquattro che diventano quasi trentasette se si prende in considerazione anche il cash che la Roma incasserà a prescindere per i soli prestiti. E qui passiamo agli acquisti. Il primo a essere ufficializzato è stato
Rui Patricio, costo del cartellino undici milioni e mezzo (più bonus). Il secondo, probabilmente per l'ufficialità è soltanto questione di ore, è l'esterno sinistro uruguaiano Matias Vina che costerà una cifra intorno ai dieci milioni (più bonus). A proposito del difensore, peraltro, c'è da dire che è probabile che non arrivi subito a Roma, ma che si aggreghi alla squadra direttamente in Portogallo. Una scelta che è dettata dal fatto che arrivando dal Sudamerica sarebbe obbligato a fare comunque cinque giorni di quarantena che gli impedirebbe poi di ripartire per il Portogallo. Ma torniamo ai conti. Undici e mezzo più dieci fa ventuno e mezzo, per arrivare a trentasette quanti ne mancano? Quindici e mezzo. Cioè, più o meno, quelli che serviranno (più bonus) per mettere definitivamente le mani sul cartellino del centrocampista svizzero Granit Xhaka. Con tutto questo vogliamo dire come Tiago Pinto stia portando avanti un mercato estremamente oculato, con un occhio sempre rivolto all'aspetto economico, cosa che gli è stata chiesta dalla proprietà visto che i conti giallorossi, purtroppo come sappiamo, non è che siano un inno alla serenità.
Ora, comunque, Pinto, dopo la giornata trascorsa ieri a Trieste con la squadra per la terza amichevole stagionale, si concentrerà sull'assalto finale a Xhaka per il quale da un paio di mesi sta trattando con l'Arsenal. Il club inglese continua a chiedere venti milioni e la Roma ora ha i numeri per garantire o quasi quella cifra, sulla base di sedici subito (magari divisi in tre rate annuali) più tre di bonus. Offerta che dovrebbe soddisfare i Gunners. E pure Xhaka che non vede l'ora di cominciare la sua avventura in giallorosso (ha già trovato l'accordo per un quadriennale più l'opzione per un quinto anno). Nell'attesa di chiudere per Xhaka, Pinto non dimentica che ci sono altri giocatori da cedere. Il più vicino a salutare, è Robin Olsen che dovrebbe trasferirsi al Lille in cambio di sei milioni (ma la trattativa al momento è definita in stallo). Santon è stato richiesto dallo Spezia, ma per ora preferisce continuare ad allenarsi con gli indesiderati. Tra i quali c'è pure Pedro. In Spagna dicono che potrebbe interessare all'Atletico Madrid, ma a Trigoria non hanno avuto nessun tipo di riscontro. Per Nzonzi, Pastore, Coric e Bianda al vosto buon cuore.
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