Il costo dell'amore
Polemica per i prezzi dei tagliandi di Roma-Milan, quasi triplicati in alcuni settori rispetto al quarto di finale contro il Feyenoord di un anno fa. Per il club però è una gara di cartello
L’onda lunga dell’amore romanista non accenna a fermarsi, anche in piena sosta per le nazionali, la voglia di Roma è tanta. E quindi ieri pomeriggio, in un normale giorno feriale, in quasi 20mila hanno tentato di acquistare il loro biglietto per il ritorno dei quarti di finale di Europa League, in programma il 18 aprile allo Stadio Olimpico contro il Milan. La solita infinita coda virtuale, con l’omino maratoneta ad accompagnare l’attesa. Un afflusso che ha coinciso con il via alla seconda fase di prelazione - quella dedicata agli abbonati nelle coppe - dopo che quella per gli abbonati in campionato si era fermata, alle 15 di ieri, a quota 30.000 - dato superiore rispetto alla stessa fase per Roma-Brighton.
Si viaggia, dunque, inesorabilmente verso l’ennesimo tutto esaurito - dando per scontato che a Roma-Lazio ci sarà il pienone, quello contro i rossoneri sarà il 53° sold out con capienza al 100% -, con una cornice di pubblico splendida ad accompagnare un’altra notte romana ed europea. Numeri che ormai non fanno più notizie, non fosse per il fatto che i biglietti di Roma-Milan sono accompagnati ormai da giorni da una polemica per l’alto costo fissato dal club.
Quanto sei cara
Una polemica nata quando, poche ore dopo il sorteggio di venerdì scorso, la Roma ha reso noto il listino per le prime due fasi di vendita, quelle di prelazione dedicate agli abbonati, con prezzi teoricamente “di favore”. Un biglietto in curva è costato a chi l’ha comprato - la Sud è già esaurita - 51 euro, più i 2 e spicci del diritto di prevendita. Prezzi alti per i settori popolari, che non sono sfuggiti ai tifosi i quali, prima di Roma-Sassuolo, hanno esposto uno striscione di protesta all’esterno dell’Olimpico: «Non giocate con i sentimenti della vostra gente. Se questo è il prezzo... Non valete niente», firmato Curva Sud. Anche sui social c’è chi ha fatto notare che i prezzi riservati agli abbonati milanisti per l’andata a San Siro - notoriamente impianto più caro - sono più bassi: un posto nel “Terzo Rosso Laterale” costa 29 euro a un fidelizzato rossonero.
Il costo dei tagliandi è aumentato, ovviamente, rispetto alle sfide a Feyenoord e Brighton - un biglietto in Sud era costato rispettivamente 26 e 30 euro -, ma impressiona il paragone con la sfida sempre al Feyenoord dell’aprile scorso, per i quarti di ritorno di Europa League, stesso turno di Roma-Milan. In quella circostanza un posto in curva si pagava 25 euro - oggi più del doppio -, mentre in alcuni settori è quasi triplicato. In Tevere Sud, ad esempio, si è passati dai 47 euro di 11 mesi fa ai 139 di adesso, sempre prendendo come riferimento i prezzi riservati agli abbonati.
La posizione della società
Il dissenso per il caro biglietti non lascia indifferenti tra Trigoria e viale Tolstoj, dove sono sempre stati attenti all’umore della tifoseria. La politica sui prezzi è stato uno dei meriti sempre accreditati ai Friedkin che, insieme all’entusiasmo generato da Mou prima e De Rossi poi e, ovviamente, all’amore dei romanisti, ha portato agli infiniti sold out degli ultimi due anni.
La società ritiene il listino prezzi per Roma-Milan in linea con le gare di cartello - più bassi, ad esempio, rispetto alla vendita libera per il derby del 7 aprile, o ai tagliandi della sfida ai rossoneri di campionato andata in scena lo scorso settembre. Il risultato della prelazione dà ragione alla policy aziendale, con un ricco incasso che si materializzerà nelle casse del club. I tifosi però non sono clienti con i quali sistemare il bilancio e i Friedkin hanno dimostrato di saperlo.
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