Napoli-Roma: El Shaarawy c'è, il VAR no
Il Faraone segna la rete (terza in campionato) che ci ha illuso fino al novantesimo, ma la tecnologia non è intervenuta per evidenziare un fallo su Dzeko in area azzurra
Un Faraone e il o la Var, fate voi. Anzi no perché se fanno loro, meglio evitare. È la sintesi della gara del San Paolo. Sia chiaro: il Napoli, soprattutto nel secondo tempo, ha giocato a una porta, il pareggio alla scadere non si può definire una beffa, ci sta. Ma se vale il concetto del ci sta, allora ci deve stare tutto. Compreso l'utilizzo della tecnologia in occasione di una spinta in area di rigore del Napoli con Dzeko lanciato a rete, roba che l'arbitro Massa, quello che ci definiscono il numero uno del futuro (speriamo migliori, altrimenti siamo messi male), ha trasformato in un'ammonizione per simulazione al centravanti bosniaco. Ribadiamo: il pareggio del Napoli ci sta tutto, ma ci stava pure quel calcio di rigore. Perché se nel turno precedente era stato dato il penalty alla Spal, all'Olimpico, quello di ieri sera al San Paolo lo era ancora di più. E ci piacerebbe che ai giallorossi venisse dato quello che gli spetta. Poi se gli altri, chiunque essi siano, ce ne fanno cinque, applaudiamo (si fa per dire). Eppure il Var era stato ripristinato dopo che la partita era cominciata con qualche minuto di ritardo perché la tecnologia era andata in tilt. Dopo si era sistemato tutto, come hanno confermato i telecronisti, ma evidentemente non per la Roma perché a velocità normale si vede la spinta di Albiol su Dzeko e sarebbe stato sufficiente rivedere le immagini per rendersi conto che Massa aveva preso una decisione totalmente sbagliata.
La notte di Stephan
In quel momento la Roma era in vantaggio e a Var regolare quell'episodio poteva dare un senso completamente diverso a tutta la partita. I giallorossi erano passati in vantaggio con una rete di El Shaarawy (pallone entrato e per fortuna che lì la tecnologia ha dato una mano a Massa) che aveva sfruttato un assist di Under. Un gol che poteva essere di una pesantezza enorme se fosse stato difeso fino al fischio finale. E avrebbe dato ancora maggior merito al Faraone anche ieri sera protagonista di una buonissima partita, nel segno di una continuità che in passato non è stata mai il suo forte. Complici gli infortuni di Perotti e la carta d'identità di un Kluivert non ancora da... Barcellona, Di Francesco a El Shaarawy gli sta dando una fiducia che il ragazzo sta dimostrando di meritare. Con la rete di ieri sera al San Paolo, è arrivato a quota tre in campionato, capocannonieri dei giallorossi in Italia. Non segnava in trasferta dal marzo scorso quando sbloccò il risultato sul campo del Crotone. Ma al di là delle reti, quello che sta convincendo del Faraone è il rendimento di un giocatore che ora è a tutto campo. Nel senso che è capace sì di fare la fase offensiva, quella per lui non è mai stato un problema insormontabile, ma anche quella difensiva con un'abnegazione e disciplina tattica che fino a poco tempo non appartenevano al suo dna.
Regalo di compleanno
A Napoli il Faraone si è fatto il regalo di compleanno con ventiquattro ore di ritardo. Ecco, ha soffiato su ventisei candeline. Perché magari qualcuno, considerando che il ragazzo è in copertina ormai da parecchi anni, può pensare che El Shaarawy sia un giocatore che sia arrivato al top delle sue possibilità. Invece ha ancora margini di miglioramento importanti, potendo contare su una tecnica naturale che hanno pochi, una fisicità che sta migliorando e un senso tattico che sta migliorando partita dopo partita, cominciando a certificare una continuità di rendimento che gli era sempre stata negata. Anche perché se non giochi con continuità, come fai a trovarla la continuità? Ora il faraone è il titolare della fascia sinistra, aveva bisogno di continuità, la sta trovando in presenze e rendimento, deve solo convincersi che il meglio della sua carriera deve ancora arrivare. Se poi, ieri sera, al San Paolo, il Var fosse stato utilizzato come andrebbe, avrebbe pure segnato il gol partita. Sarà per la prossima.
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