Le pagelle di Roma-Cska Mosca: il migliore è Edin Dzeko
Kostas ha il dono dell’ubiquità e supplisce anche alle distrazioni di Fazio. Pellegrini incanta fra le linee, Ünder innesta il turbo. Il Faraone bene in Champions
La rivoluzione non russa. Ha però formato europeo quella della Roma, che nelle notti di Coppe e di campioni come d'incanto si trasforma. Dalla squadra impacciata con la Spal all'armata capace di cogliere la settima vittoria consecutiva in casa in Champions, di nuovo senza subire gol.
6,5 OLSEN - Se alla casella reti incassate in casa in Europa resiste ancora lo zero, gran parte del merito è suo. Altri quattro interventi decisivi e un'uscita di piede importante. E i fantasmi brasiliani volano via.
7 FLORENZI - Concreto dietro, propositivo in avanti. Motorino sempre acceso, e con energia rinnovabile.
7,5 MANOLAS - Deve avere il dono dell'ubiquità per mettere toppe anche alla serata non felicissima del compagno di reparto. Con le proverbiali rincorse e anticipi in ogni zona del campo. Nel finale sfiora il gol del poker con una sortita delle sue su corner.
6 FAZIO - Insuperabile o quasi di testa, i dolori arrivano con la palla fra i piedi: disattento, deve rendere grazie a Kostas
6,5 SANTON - Una garanzia. Inizia sulla corsia mancina, finisce a destra, con uguale risultato: dalle sue parti non si passa.
6,5 NZONZI - Si dedica al dietro le quinte: lavoro oscuro il suo, ma il risultato di cui beneficia la squadra è luminoso. Sipario allargato.
6,5 DE ROSSI - Ritorna dallo stop e va al piccolo trotto: basta (e avanza) per dare equilibrio e riassestare l'asse centrale dopo le ultime sbandate.
7 ÜNDER - Il turbo del turco si accende che è una bellezza già dall'inizio, poi trova la soddisfazione personale su assist del gemello diverso Edin
7 PELLEGRINI - Il ruolo sembra cucito su misura sulle sue spalle: da quando si è appropriato della trequarti non sbaglia una prestazione e riesce anche a impreziosire il match con finezze come l'assist di esterno per la rete del vantaggio.
7 EL SHAARAWY - La benedizione del Faraone si chiama Champions. Come per molti compagni. Quando si gioca col pallone con le stelle, anche la sua torna a brillare. Il triangolo con Pellegrini per l'1-0 è una meraviglia, l'assist per il 2-0 un'altra perla. Gli manca solo il gol, che meriterebbe e sfiora con l'ennesima giocata da urlo: tiro a giro che sibila sulla traversa. È qui la cresta. Alta.
6 CRISTANTE - Entra per Pellegrini e si sistema fra le linee, dove è diventato grande a Bergamo. Ma spreca occasioni e non riesce a incidere come potrebbe.
6 KOLAROV - In campo nel finale, per ritrovare ritmo, cavalcate sulla corsia mancina e sguardo truce da dedicare agli avversari di turno.
S.V. SCHICK - Pochi minuti, il tempo di una serpentina da urlo. Strozzato dalla mancata conclusione a rete.
Il migliore: 8 DZEKO - Quando le note sono quelle della Champions, sullo scranno sale lui a dirigere l'orchestra. E riscrivere la storia europea della Roma a suon di numeri stellari: 15 gol nella competizione, 5 in quella in corso, 23 totali nei tornei continentali. Ottanta complessivi in giallorosso. E se 80 ci dà tanto, c'è da chiedersi dove potrebbe (e potremmo) essere se si giocasse sempre in coppa. Meglio concentrarsi sull'ennesima doppietta del campione. Un sacco Dzeko.
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