Roma-Spal, il volto di Federico Aldrovandi proibito un'altra volta
Ai tifosi della Curva Ovest della Spal è stato negato l'accesso con delle maglie e delle bandierine dedicate al ragazzo ucciso nel 2005 da quattro agenti in divisa
"Spero che il volto di mio figlio possa entrare all'Olimpico, perché è un simbolo di rispetto e di unità tra le tifoserie. Per crescere tutti". Così Lino Aldrovandi, il papà di Federico, aveva commentato a Il Romanista la possibilità che anche quest'anno si ripetesse quanto accaduto la scorsa stagione: che la bandiera con il volto di suo figlio portata dai tifosi spallini venisse bloccata all'ingresso.
Purtroppo, anche in questo Roma-Spal la storia si è ripetuta. Non tanto per la bandiera, per la quale era stata richiesta senza successo l'autorizzazione, quanto per una serie di magliette e bandierine che i ferraresi avevano preparato per omaggiare Federico. I tifosi ospiti sono arrivati all'Olimpico con indosso delle maglie con scritto "Ovunque tu sarai un coro sentirai" e con stampato il volto di Federico. Mentre le bandierine non stono state fatte entrare, le maglie sono state fatte sfilare agli uomini e rivoltare alle donne. I tifosi dei gruppi della Curva Ovest di Ferrara, alla fine, dopo essere stati fermati ai controlli, hanno deciso di non entrare.
Diversa la questione dall'altra parte dello stadio, dove il volto di Federico ha campeggiato sulla Curva Sud per tutta la partita, attaccato sulla vetrata del settore 20, dove risiede il gruppo dei Fedayn.
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