Tutti gli uomini di Monchi: ecco come funziona la squadra mercato della Roma
Una piramide con al vertice il ds spalleggiato da Massara e Totti. Poi una fitta rete di scout che unisce analisi dei dati alla visione sul campo
La learning machine può attendere. Un po' come il Paradiso. Perché nell'attesa che un computer possa scovare il nuovo Totti, cosa su cui peraltro nutriamo più di un dubbio, a Trigoria la squadra mercato è fatta di uomini. Una piramide di sedici persone al cui vertice c'è la figura del direttore sportivo Ramon Monchi. Obiettivo prioritario: individuare «giocatori da Roma». In ballo decine di valutazioni, schede, voti. Uniche cose che non entrano nel bilancio finale, costo del cartellino ed età del soggetto da Roma. Perché si può esserlo a venti come a trenta anni.
Gli uomini
Monchi può contare su una squadra di quindici collaboratori. I più vicini al direttore sportivo sono Ricky Massara (rivoluto a Trigoria a tutti i costi dal dirigente spagnolo) e Francesco Totti che al fianco di Ramon sta rubando con occhi e orecchie i segreti di un mestiere che tutto è meno che semplice, anche se il numero dieci parte con il vantaggio dell'occhio del campione. Ci sono poi Federico Balzaretti, Francesco Vallone che è il primo punto di riferimento di tutta la squadra scouting, Massimo Tarantino che si occupa soprattutto del settore giovanile. E poi ci sono i dieci delegati a seguire in pratica tutti i campionati. Tutti i giorni sono davanti al video per seguire partite e giocatori, sfruttando un abbonamento Wyscout, la piattaforma che per prima (oggi ce ne sono altre che fanno concorrenza) ha messo a disposizione degli operatori calcistici e non solo, tutto il calcio del mondo. Fu Walter Sabatini a volere Wyscout a Trigoria e quell'intuizione consente alla società giallorossa, essendo stata tra le prime, ad avere una convenzione che garantisce abbonamenti meno costosi di quello che sono se fatti singolarmente.
Vediamo chi sono i dieci osservatori che lavorano per la Roma, cominciando dall'unica donna coinvolta che, in qualche modo, assicura o quasi la quota rosa. Si chiama Alessia Cucciniello, non è un'ex calciatrice, ma è considerata bravissima nel suo lavoro. Poi ci sono gli altri nove: Simone Canovi che è il figlio di Dario che è stato uno degli inventori del mestiere di procuratore; Pasquale Sensibile, ex centrocampista, un passato con variegate esperienze da dirigente con Verona, Juventus, Palermo, Novara, Samp, Mantova, Trapani; Alessandro Toti, ex centrocampista, un paio di presenze pure in A, nel recente passato è stato vice di Alberto De Rossi nella Primavera e poi allenatore degli Under 17; Enrico Paresce, ex calciatore nelle giovanili giallorosse; Dario Rossi, figlio di Delio ma considerato bravissimo nel suo lavoro; Angelo Crialesi, ex attaccante con un passato con Banco Roma, Inter e Brescia; infine Sergio Manto, Walter Martucci e Giuseppe Bifulco a completare il gruppo degli osservatori. Tutti fanno riferimento a Vallone, ma hanno contatti frequenti, soprattutto via mail, con Monchi con cui, con cadenza più o meno mensile, fanno una riunione per fare il punto della situazione.
Il metodo
Sono migliaia i calciatori che vengono seguiti praticamente tutte le settimane, cioè partita dopo partita. Ognuno tra i dieci osservatori, ha tre-quattro campionati che deve seguire. Nel corso di una stagione sono tra le settecento e le ottocento le partite che segue. In pratica si arriva a quasi quaranta tornei monitorati settimana dopo settimana. Vengono valutati tutti i dieci calciatori di movimento. L'eccezione è quella del portiere. Nel senso che se si vede un estremo difensore interessante, quel nome viene segnalato direttamente a Monchi, poi il direttore sportivo ne parla con il preparatore Savorani. Per tutte le altre posizioni, ognuno degli osservatori segnala calciatori ruolo per ruolo, facendo così una prima scrematura. Che prosegue nel corso del tempo. E in quel momento per quelli che sono rimasti sulla lista, si passa alla fase due. Ovvero si va a vederli di persona. In questa fase due i più utilizzati sono Vallone, Balzaretti, Canovi, Paresce, Rossi.
Di ogni calciatore che può interessare, viene fatta una scheda dove ci sono quattro categorie: tecnica, tattica, mentale, fisica. Nella sezione tecnica ci sono varie voci: passaggio, tiro, piede forte, piede debole, dribbling; nella sezione tattica si valutano la marcatura, la transizione con il pallone, i movimenti in campo, la sincronia con i compagni di reparto; in quella fisica le voci principali sono accelerazione, rapidità, resistenza, colpo di testa; infine in quella mentale che ovviamente è anche la più teorica, il giudizio è determinato soprattutto da impressioni che però si basano su coraggio, spirito di sacrificio, personalità, disciplina tattica. Quando si individua un «giocatore da Roma», viene segnalato anche a tutti gli altri osservatori e ognuno di loro fa la sua scheda con i relativi voti. La media di tutti, più sarà alta, e più il giocatore sarà segnalato al grande capo. In questo senso, un esempio recente è stato Justin Kluivert. Seguito con sempre maggiore attenzione, valutato (bene) da tutti e poi ci ha pensato Monchi a trattarlo e acquistarlo. Gli unici giocatori arrivati nell'ultimo mercato, che non sono passati attraverso questo programma, sono stati Pastore, Santon e Cristante. Un altro aspetto del lavoro è rappresentato da quei giocatori che vengono offerti da qualche procuratore. In questo caso tutto lo staff dello scouting segue il giocatore, lo valuta e poi passa il materiale alle alte sfere, diciamo così.
Come detto, l'eventuale valutazione del cartellino non entra minimamente in gioco nella valutazione di un giocatore. Questo è un aspetto che è di assoluta competenza di Monchi visto che poi la trattativa la conduce lui. Francesco Totti, in questo senso, può intervenire nel caso di trattative importanti, sfruttando il suo nome, la competenza e il fascino del campione che è stato. Come, per esempio, è successo in occasione dell'acquisto di Kluivert.
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