L'intervista, Bergomi incorona Kolarov: «Il migliore. Vi racconto un retroscena»
L'opinionista Tv racconta a Gabriele Gerini le sue impressioni sul terzino serbo
Tra coloro che avrebbero scommesso su Aleksandar Kolarov c'è Giuseppe Bergomi. L'opinionista di Sky ha parlato in una lunga intervista dell'esterno della Roma, ribadendo più volte come il calciatore serbo sia il valore aggiunto della squadra giallorossa. «Avete visto Kolarov? Cosa vi avevo detto?». In effetti lo "Zio" lo sostiene da tempo. Beppe Bergomi, mentre si preparava ad andare in onda con il "Club", la trasmissione della domenica sera di Sky Sport, lo ha ripetuto ancora una volta commentando la vittoria della Roma. «Kolarov è stato il miglior acquisto della società capitolina, è stato uno dei migliori acquisti in assoluto dell'ultimo mercato». E non stiamo parlando di un semplice calcolo aritmetico, Kolarov è arrivato a Roma per soli 5 milioni, al posto di Mario Rui venduto per quasi il doppio, ma di una valutazione specifica del giocatore, e anche dell'uomo Kolarov. «A me fece una grande impressione già prima di passare alla Roma. Lo incontrai l'anno scorso in occasione di un derby di Manchester, che andai a commentare per Sky. Fu lui a venire da me,a salutarmi in maniera affettuosa, parlando un italiano perfetto, mostrò grande cordialità. Voi mi direte: ma è normale. Eh, mica tanto. Spesso un giocatore che arriva a vincere la Premier e a imporsi a livello internazionale, perde un po'di spontaneità. Lui no. E se un ragazzo mostra questo tipo di umiltà poi te la regalerà anche in campo ».
Kolarov uomo in più della Roma. Bergomi ne è convinto ancor prima di veder giocare Schick e Karsdorp, per esempio, e il motivo è chiaro.«Con lui la Roma ha acquistato spessore internazionale e padronanza in campo. Prendendolo al posto di Mario Rui ha fatto bingo. Semmai, non capisco la scelta del Napoli che spende così tanto, prende Rui che deve ancora fare un minuto in serie A, e lascia andare Strinic che invece secondo me è più pronto e preparato. La Roma ha fatto il ragionamento inverso: ha puntato sull'esperienza. E Kolarov le ha già regalato 4 punti. Visto che i suoi due gol su punizione hanno trasformato i pareggi di Bergamo e Torino in altrettante vittorie». L'importanza dei calci da fermo, ecco l'altro mantra di Beppe Bergomi. «Ma è logico. Nel calcio attuale molto tattico e spesso deciso da episodi, le punizioni sono una grande opportunità. Avete visto la Juve in difficoltà come ha risolto i suoi problemi? Con le punizioni. Dirette, con Pjanic, o indirette, col fisico dei suoi saltatori. In Italia, il fisico fa la differenza. E quest'anno la Roma è ancora più pesante dello scorso anno. Dopo Dzeko, De Rossi, Strootman, con Kolarov ha acquistato forza e muscoli. Come poteva avere difficoltà Kolarov in Italia? Abituato ai ritmi della Premier e con il piede che ha, quali problemi poteva incontrare? Per questo io ho scommesso subito su di lui», ha detto convinto Bergomi.
Ma che tipo di giocatore è Kolarov? «Io lo definirei un regista esterno. Lo so che ultimamente è diventata una sintesi un po'inflazionata,ma lui è veramente un punto di riferimento esterno. Si fa dare il pallone, non lo butta mai, lo gestisce e dà i tempi di gioco alla squadra. Non è un terzino alla Ghoulam, per fare un esempio, che spinge sulla fascia 50 volte a partita. Lui limita le sue percussioni, ma lo fa per scelta. Si amministra e decide quando andare. Ma sempre con intelligenza. Ricordo ad esempio due gol col Benevento nati da suoi altrettanti cross bassi. Sceglie la giocata più logica. Non spreca mai l'opportunità. E questo fa la differenza». Il dibattito se questa Roma sia allora più forte o più debole dello scorso anno è aperto. «Certamente la rosa è più profonda e, appunto, più fisica. Ma se la domanda riguarda lo scudetto, non so rispondere. La manovra è ancora un po' lenta,e la squadra non mi ha finora convinto del tutto. Arriverà tra le prime quattro della classifica, su questo non ho dubbi. Per lo scudetto non ne sono certo. In fondo, siamo solo alla nona giornata di un campionato che sicuramente è più equilibrato di quelli scorsi. Ci sarà tempo per capire meglio come andrà a finire».
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