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Roma, 7° comandamento: con il Crotone per difendere l'Europa

Contro il fanalino di coda, già retrocesso, i giallorossi si ritrovano cercare di mantenere l'ultimo piazzamento utile per la qualificazione alle coppe

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
09 Maggio 2021 - 07:50

Contro il tifoso dichiarato della Roma Serse Cosmi, e per questo bel guastafeste come nella migliore tradizione, la Roma cercherà oggi pomeriggio (Stadio Olimpico, calcio d'inizio ore 18) di tornare alla vittoria che in campionato manca da parecchio tempo, da quattro partite. Di più, la Roma ha vinto soltanto una delle ultime otto gare di campionato (due pareggi, cinque sconfitte). Nello stesso periodo solo Parma (quattro), Verona (quattro) e Crotone (tre) hanno ottenuto meno punti dei giallorossi (cinque). Quella di oggi è un po' una sfida tra due delle squadre meno in forma del campionato. Con l'altra, il Parma, la Roma ha già perso proprio nel periodo in cui ha conosciuto il rovinoso crollo che ha rovinato irrimediabilmente la sua classifica fino al disastroso settimo posto di oggi, ultima tra le prime, insidiata adesso anche dal Sassuolo, prima tra le ultime. Conforterà però gli amanti delle statistiche sapere che esiste una lunga striscia di 34 partite consecutive in cui la Roma non ha conosciuto sconfitte contro le squadre neopromosse in Serie A. L'ultima risale al maggio del 2015 contro il Palermo: dopo di allora 30 vittorie, 4 pareggi.

Cosmi, si diceva, è un altro dei guastafeste della Roma: in 14 precedenti, tutti con squadre molto meno attrezzate di quella giallorossa, il tecnico del Crotone ha più vinto che perso, cinque vittorie e quattro sconfitte, oltre a cinque pareggi. L'incrocio più recente tra le parti risale al 2012, Cosmi allenava il Siena, vinse la Roma in trasferta 3-1. L'ultima sua affermazione risale invece al 2012, guidava il Lecce ed è una delle partite che nella letteratura popolare della storia romanista a cui si fanno risalire le presunte umiliazioni della Roma di Luis Enrique. Sul 4-0, lo ha confermato proprio Cosmi al Corriere dello Sport, chiese ai suoi di non esagerare, e la Roma dimezzò lo svantaggio. Finì 4-2, ma segnò in maniera forse definitiva l'esperienza a Roma dell'allenatore spagnolo che poi sarebbe andato a vincere tutto sulla panchina del Barcellona. Costò parecchio anche l'ultimo pareggio, nel 2010, Livorno-Roma 3-3. Tra andata e ritorno la Roma lasciò ai toscani tre punti all'andata e due al ritorno, punti pesantissimi nella corsa scudetto con l'Inter di Mourinho.

Forse per qualcuno non conterà tanto la partita di questo pomeriggio ma qualora ai giocatori fosse venuto il dubbio, l'intervento a Trigoria nei giorni scorsi di alcuni ultras romanisti magari è servito a chiarire un po' le cose. Pensare di sbaraccare in campionato a tre mesi dalla fine della stagione, visto che la caduta è cominciata l'8 marzo, è folle. E finché c'era la giustificazione dell'Europa League la questione poteva avere un senso. Adesso non ce l'ha più. La frittata è stata fatta, la Champions è lontana, l'Europa League pure, resta la Conference League per non lasciare il prossimo anno Mourinho all'asciutto in Europa. Non si può derogare oggi da un risultato diverso rispetto alla vittoria. Poi a stretto giro si affronteranno anche Inter e Lazio, e si chiuderà in casa dello Spezia, avvilito ieri nel confronto con il Napoli.

Tatticamente le prossime tre avversarie della Roma si schierano tutte con il 352, ma se oggi potrebbe avere poco senso immaginare la partita in una chiave difensiva, contro i neo campioni d'Italia e i rivali cittadini bisognerà considerare con molta attenzione tutte e due le fasi. Fonseca non ha escluso che lo schieramento utilizzato nell'ultima sfida con il Manchester United possa essere riproposto in queste partite, magari già a partire da oggi, con Darboe in rampa di lancio. Certo è che gli impegni di mercoledì, sia pur con un'Inter già soddisfatta, e soprattutto quello di sabato prossimo con la Lazio sono differenti e solo una Roma al 100%, almeno con gli uomini che potranno essere schierati, potrà uscirne in maniera onorevole.

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