Totti: "Quando hanno venduto Nesta l'odio dei laziali verso di me è aumentato"
Il numero 10 racconta nel libro "Un Capitano" il suo rapporto con la tifoseria laziale: "Per loro fu una frustrazione perdere il proprio simbolo"
Francesco Totti ha descritto, all'interno della sua autobiografia "Un Capitano", il suo rapporto coi tifosi laziali. In particolare, ha raccontato come le cose siano cambiate dopo la cessione di Nesta al Milan:
"Sono stato molto odiato dai tifosi della Lazio, com'è normale che sia, ma la situazione si è particolarmente inacidita quando Sandro è passato al Milan. Lì ho avvertito proprio l'ondata di ritorno di una pesante frustrazione, perché in base a una grammatica sentimentale Nesta e io ci saremmo dovuti stringere la mano al centro del campo prima di ogni derby sino a fine carriera. Sino a consunzione fisica di due simboli così nobili. Ma mentre Sensi, a prezzo di indubbi sacrifici, è sempre riuscito a trattenermi, Cragnotti a un certo punto ha ceduto. Sandro andò via molto malvolentieri, e il fatto che al Milan abbia poi vissuto delle stagioni meravigliose, vincendo da protagonista tutto ciò che c'era da vincere, è soltanto la conferma del suo enorme talento. Ma per la Lazio fu una mutilazione, e allargherei il rimpianto alla città intera: godersi per anni e anni un derby con due capitani romani, fortissimi e leali sarebbe stato un privilegio. E quindi un certo odio laziale nei miei confronti si è accentuato per frustrazione da perdita del loro simbolo".
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