AS Roma

Da Santon a Luca Pellegrini: così la rosa è più ricca

Tre uomini in più per Di Francesco. Ottimo esordio per il terzino sinistro. Bene anche Zaniolo, dopo la prima apparizione al Santiago Bernabeu di Madrid

PUBBLICATO DA Francesco Oddi
28 Settembre 2018 - 09:54

Tre punti fondamentali, e un paio di giorni di pace per iniziare la risalita in classifica e preparare al meglio il derby di domani. Ma dal 4-0 al Frosinone Eusebio Di Francesco ha avuto anche qualcosa di più importante, che potrà fargli molto comodo nel corso della stagione: una rosa più lunga di quanto si pensasse fino a due giorni fa. Con gli esordi in Serie A di Zaniolo e Luca Pellegrini sono diventati 22 i componenti della rosa attuale utilizzati nelle prime 6 di campionato (23 conteggiando anche Strootman, che però è stato ceduto al Marsiglia dopo i 90' di Torino-Roma): lo scorso anno erano 20 (21 con Tumminello, passato al Crotone a fine agosto).

E i due esordienti di mercoledì sera hanno dimostrato di poter dare una mano già da quest'anno, nonostante siano entrambi nati nel 1999: Zaniolo, che ha fatto 19 anni il 2 luglio, è il più giovane della rosa, ora che il classe 2000 Bianda è stato dirottato in Primavera (e dalle difficoltà incontrate nelle prime due gare, l'attesa per il suo esordio coi grandi andrà misurata più in mesi che in settimane), Luca Pellegrini (7 marzo 1999) il terzo, dopo Justin Kluivert (stesso anno, ma il 5 maggio). Proprio l'olandesino poteva togliere al giovane terzino sinistro la possibilità di debuttare in A: mancava solo un cambio, dopo quello obbligato Marcano/Manolas, e l'ingresso di Zaniolo, l'ex Ajax aveva voglia di riscatto, dopo i minuti finali con il Chievo, che non sono piaciuti a nessuno, e la tribuna di Madrid.

Voglia di riscatto, e di un primo gol stagionale che non è ancora arrivato, dopo il promettente avvio con l'assist per Dzeko alla prima giornata: i minuti finali di una gara in casa, contro un avversario ormai alle corde, erano la soluzione ideale per trovarlo. Ma Di Francesco ha sin dal suo arrivo dichiarato di voler puntare su Luca Pellegrini (che peraltro con Kluivert condivide il procuratore, Mino Raiola): è alla terza stagione nel giro della prima squadra - prima convocazione quasi due anni fa, Roma-Bologna 3-0 del 6 novembre 2016, Spalletti in panchina e tripletta di Salah, lo scorso anno due lunghi infortuni - ma non aveva ancora raccolto un minuto coi grandi, a parte le amichevoli, anche importanti, e ben giocate. Otto minuti possono cambiare una stagione, specialmente quando si cominciava a ipotizzare un prestito: entrato al 37' del secondo tempo, al posto di De Rossi, al 42' Pellegrini ha fatto all'Olimpico uno di quegli scatti che lo avevano reso un intoccabile nelle giovanili, della Roma e dell'Italia, mandando in gol Kolarov, che si era spostato in mediana per farlo giocare nel suo ruolo naturale. Un assist da giocatore vero, che gli varrà ben presto una seconda presenza: ha dimostrato di poter servire non solo quando il serbo dovrà riposare, ma anche quando sarà fuori forma.

Santon resta a destra

E così non ci sarà bisogno di adattare Santon, un altro che ieri ha risposto presente: ha giocato una vita a destra, nelle giovanili, poi Mourinho lo fece esordire, in Coppa Italia contro la Roma, come terzino sinistro. Ma il suo posto ideale rimane sulla fascia opposta, che ieri Di Francesco gli ha affidato per la prima volta dall'inizio, tenendo in panchina sia Karsdorp - 26' nelle ultime tre gare - sia Florenzi. Il ragazzo che negli anni milanesi sembrava destinato a ben altra carriera in giallorosso aveva giocato solamente 12' a Milano, entrando sull'1-1 e uscendo sconfitto: ieri ha fatto tutta la partita, qualche discesa interessante, e il bel cross che Pastore ha trasformato nel 2-0. Andrà rivisto contro avversari più coriacei, ma Di Francesco potrebbe aver trovato la terza opzione per il ruolo. Che gli consentirebbe, in caso di necessità, di valutare nuovamente l'ipotesi di avanzare Florenzi. Anche se dalla metà campo in su ormai c'è anche l'opzione Zaniolo.

Averlo schierato titolare a Madrid poteva sembrare una sorta di provocazione, un modo per pungolare gli altri centrocampisti in rosa, ieri l'ex stellina dell'Inter Primavera ha raccolto anche l'esordio in Serie A, la seconda metà della ripresa al posto di Pastore, rilevandone anche le mansioni tattiche, trequartista nel 4-2-3-1. E ha fatto la sua figura, anche in una gara già vinta: non si è nascosto contro il Real, tantomeno lo ha fatto contro il Frosinone, cercando più volte il tiro da fuori, e il primo gol in maglia giallorossa. Non è arrivato, ma intanto ha raccolto la seconda presenza nelle ultime tre gare. Una in più di Cristante, valutato 30 milioni neppure 4 mesi fa, e qualcosa vorrà pur dire.

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