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Totti: "Dopo Luis Enrique avrei preferito Montella al posto di Zeman"

Emergono nuovi retroscena dal libro "Un Capitano", l'autobiografia di Francesco Totti: "La società scelse il Boemo per accontentare la piazza"

PUBBLICATO DA La Redazione
27 Settembre 2018 - 15:30

"Avrei preferito Montella al posto di Zeman nel 2012". Continuano ad emergere nuovi retroscena dall'autobiografia di Francesco Totti "Un Capitano", scritta da Paolo Condò ed edita da Rizzoli. In uno dei capitoli del libro, il dirigente giallorosso racconta il momento in cui la Roma stava scegliendo il sostituto di Luis Enrique nell'estate del 2012. L'allora dirigente Franco Baldini gli chiese di esprimere una preferenza tra Vincenzo Montella e il suo vecchio maestro Zeman. Ecco la sua risposta:

"Eppure sentiamo tutti che, perdendo Luis Enrique, bruciamo un capitale che l'anno dopo avrebbe fruttato. Qualche giorno dopo incrocio Baldini in piscina a Trigoria. Mi chiede chi preferirei in panchina la prossima stagione fra Montella e Zeman, e dalla polemica sulla pigrizia dell'estate precedente è la prima volta che affronta con me un argomento serio. La scelta fra i due ex è il grande dibattito in corso a Roma. Entrambi vengono da un'ottima stagione: Montella ha guidato il Catania a un eccellente undicesimo posto in A, Zeman ha vinto il campionato di B con il Pescara. Io non ci metto molto a dire Vincenzo, e so che molti qui si sorprenderanno, perché il mio affetto per il boemo è proverbiale. Lo confermo: nessuno tocchi Zeman, altrimenti gli salto addosso. Nell'estate del 2012, però, sto per compiere trentasei anni, e siccome lo conosco non mi faccio illusioni sulla possibilità che cambi il suo approccio, nonostante in rosa non sia l'unico pezzo stagionato. L'idea di tornare alle ripetute e ai gradoni mi spaventa. Montella ha una conoscenza del gruppo molto più fresca, grazie all'esperienza dell'anno precedente, e a Catania ha confermato le buone doti tattiche fatte intravedere con noi. Sarebbe la scelta migliore. Invece torna Zeman. Capisco la scelta della società, perché il voto della piazza è pressoché plebiscitario: diciamo che novanta tifosi su cento vogliono lui, ed è una pressione difficile da ignorare".

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