Oltre cinquanta infortuni: la storia infinita tra la Roma e i guai fisici
Covid-19, problemi muscolari e non solo: dall’inizio della stagione la squadra è martoriata. Zaniolo il più grave, per Smalling tante ricadute
Da Pastore a Kumbulla, anche in questa stagione la Roma ha dovuto fare i conti con gli infortuni: oltre cinquanta gli stop che hanno colpito i calciatori agli ordini di Paulo Fonseca nei sette mesi che sono intercorsi tra il ritiro estivo a Trigoria e la gara col Napoli. Se nella passata stagione i ko avevano falcidiato la rosa, quest'anno non è stato da meno, e ad aggiungersi al carico di lesioni muscolari, affaticamenti e risentimenti c'è stato anche il Covid-19. Con il virus che da oltre un anno ha stravolto le nostre vite hanno dovuto fare i conti in parecchi dalle parti di Trigoria, e alcuni dei giocatori che lo hanno contratto, hanno poi avuto una lenta ripresa.
Il crac di Nicolò
Tra tutti gli infortuni, spicca senza dubbio quello di Javier Pastore, alle prese con un edema osseo all'anca per il quale si è operato la scorsa estate: la degenza dell'argentino è stata lunghissima, tanto che finora non ha collezionato neanche un minuto in stagione, ma dalla fine di gennaio è tornato a figurare nella lista dei convocati. Il ko più grave è però quello di Nicolò Zaniolo, che il 7 settembre scorso, durante la partita tra Olanda e Italia, ha riportato la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro: lui, che nel gennaio 2020 aveva dovuto fare i conti con lo stesso crac dell'altro ginocchio, sta lavorando quotidianamente a Trigoria per rientrare nel finale di stagione, anche in ottica Europei con la Nazionale. Un'assenza pesante, quella del fuoriclasse numero 22, che nell'arco del 2020 ha giocato soltanto undici gare (per lo più spezzoni).
Coronavirus
Nella seconda metà di agosto la Roma, durante il precampionato, la Roma ha dovuto fare i conti anche con il Covid-19: Mirante, Bruno Peres, Carles Perez si sono fermati prima che la stagione iniziasse, mentre in autunno sono risultati positivi Dzeko, Fazio, Pellegrini, Santon, Calafiori e Kumbulla. Gli stop non sono stati particolarmente lunghi, ma gli strascichi che il virus lascia sull'organismo hanno imposto loro una ripresa lenta della migliore condizione. Soprattutto se, come nel caso di Edin Dzeko, sono intervenuti anche altri problemi con l'arrivo del nuovo anno: due risentimenti al flessore, prima a fine gennaio e poi a fine febbraio, hanno costretto Fonseca a "spremere" Borja Mayoral. Ora impegnato con la nazionale bosniaca, il numero 9 sarà finalmente a completa disposizione dopo la sosta.
Pedro e Smalling
Oltre a Edin, altri due big da tempo tormentati dagli infortuni sono Pedro e Chris Smalling: lo spagnolo, ottimo nell'impatto in maglia giallorossa, si è fermato proprio nell'ultimo allenamento del 2020 per un risentimento al flessore della coscia destra. Appena rientrato, ha dovuto fare i conti con un altro fastidio muscolare tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio. Anche per questi guai, forse, il suo rendimento è nettamente calato da qualche mese a questa parte.
Merita invece un capitolo a parte Chris Smalling, praticamente onnipresente nella passata stagione e quest'anno invece perseguitato dalla sfortuna: per il difensore inglese soltanto diciassette presenze nel 2020-21. Acquistato a titolo definitivo nell'ultimo giorno di mercato, ha saltato le prime gare per una distorsione al ginocchio destro; giusto il tempo quattro gare e si è fermato di nuovo per un'intossicazione alimentare, a cui ha fatto seguito un'infiammazione dello stesso ginocchio. A dicembre è rientrato, giocando praticamente sempre, ma poi a inizio febbraio è stata la volta di un infortunio al bicipite femorale e, ancora, di un altro problema muscolare. Inevitabilmente, i continui stop hanno influito sul suo rendimento e su quello della squadra, che nella passata stagione aveva trovato nel trentunenne di Londra una pedina inamovibile per gli equilibri difensivi. La scorsa settimana ha svolto differenziato: lo staff medico procede con cautela, date le frequenti ricadute, ma a breve Fonseca conta di riaverlo a disposizione.
Micki, Spina e gli altri
Tanti piccoli stop, per la maggior parte muscolari, che però hanno inciso notevolmente se non sul rendimento dei giocatori, per lo meno sulle scelte di formazione di Fonseca: il tecnico non ha mai avuto l'intera rosa a disposizione e, in più di una circostanza, ha dovuto schierare diversi giocatori fuori ruolo. Basti pensare a Braga, dove si ferma Ibanez: in una difesa già priva di Smalling e Kumbulla, viene adattato Spinazzola come terzo centrale. Anche il terzino, tra i migliori della rosa per rendimento in questa stagione, tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021 ha dovuto fare i conti con un infortunio al bicipite femorale, al rientro dal quale è apparso in lieve ritardo di condizione; fortunatamente, l'ex Atalanta è tornato ben presto a esprimersi agli alti livelli a cui ci ha abituato.
Veretout e Mkhitaryan sono altre due pedine fondamentali dello scacchiere giallorosso di recente costrette ai box: la loro assenza si è fatta sentire, purtroppo. Il francese è alle prese con una lesione al flessore e si spera che possa tornare a disposizione verso la metà di aprile; l'armeno, fermatosi nella gara d'andata con lo Shakhtar all'Olimpico, sta facendo i conti con una lesione al soleo. Fonseca attende con ansia il rientro di entrambi, autentici bomber della Roma in questa stagione. Nel rush finale finale per un posto in Champions e per continuare a sognare in Europa League, c'è bisogno dell'apporto di tutti; con la speranza, ovviamente, che non sopravvengano altri guai a complicare i piani dei giallorossi.
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