Hellas Verona-Roma, oggi l'udienza per il caso Diawara
Confermata in presenza l’udienza al Coni, i partecipanti con tampone negativo. Rinvio di Juventus-Napoli: la Lega risponde «tutto in regola», ma la Roma non ne è convinta
Corsi e ricorsi. Soprattutto ricorsi. Oggi quello della Roma davanti al Collegio di Garanzia del Coni per il caso Diawara. Nei prossimi giorni le ulteriori conseguenze alla lettera inviata in Lega in cui la Roma, in maniera molto dura, ha contestato la decisione d rinviare dal 17 marzo (mercoled) al 7 aprile Juventus-Napoli del girone d'andata. Andiamo in ordine cronologico.
Diawara
L'appuntamento è alle quindici e trenta, palazzo H del Coni, davanti al Collegio di Garanzia. Appuntamento che è stato confermato, anche se la nostra Regione da oggi è tornata colorata di rosso con tutte le conseguenze che purtroppo conosciamo. L'udienza, dunque, ci sarà ma a un patto. Ovvero che tutti i possibili partecipanti (giornalisti compresi) si presentino con un tampone veloce effettuato nelle ultime ventiquattro ore con esito, ovviamente, negativo. Le parti in causa, ieri in tarda serata, non avevano ancora ricevuto la Pec con la richiesta di effettuare il tampone. Presumibilmente arriverà oggi in prima mattinata per dare a tutti la possibilità di sottoporsi al test. Il legale della Roma, l'avvocato Conte, ha già da tempo completato il suo lavoro. Anche se quattro giorni fa ha dovuto prendere atto di una nuova memoria presentata dal Verona (il club veneto si è costituito). Dove, con ribadita eleganza discutibile, la dirigenza del Verona si è opposta alla richiesta (accettata dal Collegio di Garanzia) della Roma di un'udienza in presenza. E, pure, ribadendo con linguaggio ai confini dell'offensivo, sul dilettantismo (eufemismo) dei dirigenti giallorossi. Dirigenti che all'epoca del fattaccio comprendevano anche il nome del Segretario sportivo Pantaleo Longo, poi messo alla porta dai Friedkin. Licenziamento che ha accelerato la sua firma da direttore generale proprio con il Verona. In sostanza il club veneto ha ingaggiato un dirigente che considera un dilettante (eufemismo). Complimenti.
L'udienza in presenza comincerà con il Collegio che dovrà rispondere all'ulteriore richiesta della Roma di una fase istruttoria (testimoni, discussione). Cosa che se dovesse essere accolta, come si spera a viale Tolstoj, potrebbe, questa sì, portare a un rinvio. Perché in questo caso sarebbe acolta anche la richiesta del club giallorosso della ricostruzione dei fatti di tre testimoni: 1) Gianluca Gombar all'epoca team manager giallorosso; 2) Pantaleo Longo (vedi sopra); 3) Pierpaolo Marino il dirigente della Lega che fece scattare l'allert ma che di fronte alle richieste di maggiore chiarezza della Roma parlò pure di un possibile errore informatico. Al di là, comunque, dei testimoni, la linea difensiva dell'avvocato Longo punterà forte sul fatto che la norma in questione è iniqua perché equipara l'errore al dolo. E siccome la Roma non ha mai nascosto di aver fatto un errore, in questo senso rea confessa, la richiesta sarà di comminare con una multa l'errore e quindi la cancellazione della prima sentenza, cioè azzeramento della sconfitta a tavolino e restituzione del punto legittimamente conquistato al Bentegodi. Se non ci sarà il rinvio, la sentenza è attesa nel tardo pomeriggio di oggi.
Caso Juve-Napoli
Qui non ci sono udienze, dibattimenti, testimoni da prendere in esame. Solo che la durissima lettera che la Roma ha inviato alla Lega chiedendo spiegazioni sull'interesse sportivo per il rinvio al sette aprile di Juve-Napoli e chiedendo pure la documentazione sulla regolarità del rinvio (articolo 29 dello Statuto regolamento della Lega Nazionale Professionisti di serie A), ha innescato un'altrettanto dura polemica. La Roma non vede nessun tipo di interesse sportivo. E, anche, vorrebbe capire se la richiesta di Juve e Napoli abbia rispettato i quindici giorni prescritti dal Regolamento (art. 29, comma 4) per poter essere accolta. La Lega su questo punto ha risposto con una lettera in cui specifica che il paletto dei 15 giorni vale solo per le partite di coppa, quindi tutto a posto (ma nel comma 4 non c'è nessuna specifica sulle coppe). Alla luce di quello che è scritto, i quindici giorni non ci sono stati. Perché sul comunicato ufficiale datato 3 marzo che aveva rinviato al 17 il recupero, non c'è nessun tipo di riferimento a un possibile ulteriore rinvio (se, come è avvenuto, la Juve fosse stata eliminata dalla Champions). L'ufficialità dice che i quindici giorni non ci sono stati. Se poi i due club si sono messi d'accordo prima di quel tre marzo con la Lega, allora venga dimostrato. Ci saranno mail, lettere, registrazioni telefoniche che testimonino che l'ulteriore rinvio è stato all'interno delle regole, come la stessa Lega ha messo nero su bianco nella lettera di risposta? Perfetto, ma la Roma chiede che venga dimostrato. Rimane comunque una battaglia contro i mulini al vento. Compresa il mulino con la richiesta della Roma di rinviare anche la sfida contro il Napoli. Parola di Lega.
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