Di Francesco: "Col Torino trasferta difficilissima, Olsen sarà titolare "
Il tecnico in conferenza stampa prima dell'esordio in campionato: "Perotti e Nzonzi non ci saranno. Inseriti uomini e calciatori dalle caratteristiche interessanti"
La Roma è ormai prossima al match d'esordio in campionato. Mancano poche ore alla sfida che vedrà impegnati i giallorossi contro i Granata di Mazzarri domani alle 18.00 allo Stadio Olimpico Grande Torino. In mattinata il gruppo ha svolto l'allenamento di rifinitura al centro tecnico sportivo Fulvio Bernardini di Trigoria, il tecnico Eusebio Di Francesco è intervenuto in conferenza stampa in previsione dell'attesissimo inizio della stagione. Ieri le ultime mosse per la finestra italiana di mercato: dopo la tournée e le amichevoli, è giunto il momento di fare sul serio.
Sta per iniziare il suo secondo campionato alla Roma. Differenza rispetto allo scorso anno?
"Sicuramente sì. Sono cambiate tante cose, è cresciuta la consapevolezza, è cresciuta un'idea e per quello sono molto contento di aver confermato quest'anno e nello steso tempo vogliamo partire benissimo per la prima trasferta insidiosa con il Torino".
Tanti nuovi acquisti e tante conferme. Quanto è difficile scegliere l'11 titolare per Torino-Roma?
"È normale che io sia in difficoltà, significa che abbiamo messo dentro giocatori con qualità importanti che hanno inoltre avuto la possibilità di allenarsi con continuità in questo periodo. Per quello sono contento e vi assicuro che ho delle difficoltà nel mettere giù la prima formazione, ma ben vengano. A me piace preparare le partite avendo qualche dubbio, non mi piace avere troppe certezze".
Chi è più in condizione tra Pastore e Cristante?
"Secondo me sono tutti e due in ottima forma con caratteristiche differenti. Dipende da quale io vorrò, potrebbero essere entrambi nella partita, quello non lo svelerò oggi sicuro. Dico solo che sono due giocatori che potrebbero partire dall'inizio per il loro percorso in pre-campionato, per la loro crescita e per le caratteristiche diverse che hanno. Perché ho sentito spesso parlare di due trequartisti, ma io credo che uno si, l'altro può farlo ma è più un centrocampista come caratteristiche tecniche, parliamo di Cristante, Pastore è più rifinitore".
Sfida intrigante tra due grandi centravanti. Cos'ha in più Dzeko di Belotti e viceversa?
"Tanta esperienza in più per Edin. Dal mio punto di vista hanno caratteristiche tecniche del tutto differenti magari Belotti sta più nella partita a livello di determinazione, di cattiveria, di attacco della porta e della profondità, di continuità di corsa. Mentre Dzeko è più di qualità dal punto di vista del gioco e di quello che esprime durante la gara. Non credo che siano paragonabili anche se Belotti mi piace tantissimo per come si muove, per quello che fa anche per la squadra".
Al netto di possibili cessioni, ora ci sono 9 centrocampisti. Vuole sempre partire con il 4-3-3 oppure pensa ad altre soluzioni con questo ampio ventaglio di scelte?
"Il fatto che io abbia 9 centrocampisti non cambia il sistema di gioco, sennò torniamo a parlare di numeri o di sistemi che poi diventano dinamici. Però credo che ci saranno delle possibilità che qualcuno possa uscire, come ci sono altri giocatori giovani come Coric che sto utilizzando da esterno alto. Per quello anche visto che non ci sarà Perotti che ha avuto un problema alla caviglia durante l'allenamento di ieri e non è convocato, sicuramente mi darà una possibilità in più come esterno alto, ha le caratteristiche per poterlo fare. Per quanto riguarda Zaniolo, penso che abbia realmente delle grandissime potenzialità però dietro c'è anche un percorso di crescita. Calcolando che è un giocatore che non ha mai giocato in Serie A ma ha fatto una presenza, nel complesso si è cercato di mettere giocatori dentro con caratteristiche importanti e così quando li cambio non vi lamentate che magari non sono all'altezza. Allora vi dico solo che per poter essere competitivi su tutti i fronti dobbiamo avere giocatori tutti pronti ad essere titolari".
Come vede Nzonzi, che nella conferenza stampa di presentazione auspicava di poter giocare anche con De Rossi. Quale potrebbe essere la soluzione per vederli insieme?
"Andate sempre molto avanti, mi piace perché mi volete aiutare. Si è allenato una volta con la squadra, non sarà convocato per questa gara, ha bisogno di rimettersi in condizione perché ha fatto pochissimi allenamenti a Siviglia, è un campione del Mondo e per quello ha festeggiato giustamente una grande vittoria per la Francia. Il fatto di giocare vicino a De Rossi, perché no? Non sono più integralista, non mi chiudo in partenza e si può pensare a tante soluzioni. Detto questo non significa che mai lo farò, poi se lo dovessi fare sono due giocatori che sì potrebbe dar vita a un dualismo, ma hanno le caratteristiche anche per coesistere".
Se fosse dipeso da lei, domani avrebbe fatto giocare il campionato dopo i fatti di Genova o avrebbe preferito che nessuno giocasse?
"Colgo l'occasione per esprimere la mia vicinanza ai familiari per quello che è accaduto alla città di Genova, è stato come vivere un film, un paradosso. Ritengo che sia giusta la richiesta di rinvio di Samp e Genoa, come è giusto che noi giochiamo anche per onorare, dare un segnale di continuità, sport, serietà e modo di fare. Per quello credo che siano importanti gli atteggiamenti, magari se uno non avesse giocato sarebbe andato al mare o a teatro, o a farsi un giro. Se tutti fossimo rimasti a pregare per due tre ore in casa avrei anche potuto accettare un discorso del genere però io credo sia giusto continuare a giocare, con grande rispetto per quello che è accaduto a Genova".
Alla luce della fine del mercato, sei soddisfatto o manca ancora qualcosa? L'eredità di Alisson è ben riposta in Olsen?
"Io credo siano state fatte tante scelte legate a tante altre situazioni come le cessioni. Abbiamo messo dentro tanti giocatori e più che parlare di quantità, parlerei di qualità di quelli che abbiamo inserito. Penso ci sia tanta prospettiva e tanti giocatori pronti. Poi, non è facile sostituire Alisson, uno dei migliori se non il miglior portiere al mondo. Robin è un portiere che si è messo subito a disposizione, ha delle qualità importanti al Mondiale e spero che le riporti anche con la Roma, a partire da domani perché sarà titolare".
Che effetto leggere che le squadre arrivate dietro la Roma, con bilanci ancora monitorati dall'Uefa, cercassero gente come Modric, Vidal, Milinkovic, ovviamente mai accostati alla Roma?
"Penso che pure noi abbiam parlato di Messi (ndr). Si è parlato tanto ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Credo che queste squadre si siano rinforzate, ma anche la stessa Lazio che ha mantenuto giocatori importanti e ha inserito elementi interessanti, la Fiorentina stessa, il Torino che affrontiamo domani. Guardiamo anche a quelli che sono stati sotto di noi che magari non sono tra le grandi ma hanno messo giocatori di qualità. Ma un po' tutta la Serie A è migliorata, anche nelle zone di bassa classifica. Il calcio italiano, a partire da CR7, ha aumentato la sua qualità in campo. Sarà ancora un campionato più difficile e sono convinto che lo sarà anche la partita di domani, anche se se ne sta parlando poco, sia per storia sia per qualità dei giocatori del Toro. Anche l'allenatore prepara le partite con straordinaria meticolosità".
Ieri Monchi ha nominato Florenzi tra quelli che possono ricoprire il ruolo di esterno destro offensivo. Considerando il ritorno di Kardsorp, c'è la possibilità di vederlo lì o lo considera solo come un terzino?
"In base alle partite che andremo a fare deciderò. Un volta con il Barcellona mi sono messo col 3-4-3. Dipende sempre da quello che vuoi fare. Rick è rientrato bene, ha avuto un piccolo infortunio durante il suo percorso di rientro, non è ancora al top ma è in crescita, mentre Florenzi, a me che piace lavorare su determinati ruoli e concetti, lo ritengo ancora un terzino. Sapendo però che può ricoprire anche il ruolo di esterno alto con caratteristiche diverse da quelle che posso cercare di solito".
Ritiene di avere un organico migliore rispetto allo scorso anno?
"Lo vedremo con il campo e la crescita dei risultati. Dirlo adesso sarebbe inopportuno. Sono partiti giocatori importanti, magari è saltato qualcuno che avremmo voluto, ma nel complesso sono soddisfatto di quello che abbiamo messo dentro. Calciatori e anche uomini veramente interessanti sotto molti punti di vista. Poi in questa rosa visto che il mercato è ancora aperto in altre nazioni potrebbe uscire qualche giocatore, più che arrivare. Abbiamo veramente tanti uomini e magari potremmo sfoltire ancora".
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