Di Francesco: "Il mio obiettivo è migliorare la Roma. Serie A? Nulla è deciso"
Il tecnico giallorosso in un'intervista al portale rumeno ProSport.ro: "L'amore per la Roma e la sua gente è nato anni fa, quando ero un giocatore"
Eusebio Di Francesco, a pochi giorni dall'inizio del campionato, ha parlato in una lunga intervista concessa al portale rumeno ProSport.ro della sua carriera da allenatore, della sua prima stagione sulla panchina giallorossa e del significato che ha per lui la Roma. Queste le parole del tecnico giallorosso:
Cosa significa l'AS Roma per Eusebio Di Francesco?
"È una storia importante, nata quando ero un giocatore. Avevo offerte da club che a quei tempi erano molto importanti, ma la passione del presidente di allora, Franco Sensi, mi ha convinto a scegliere la Roma, e da quel momento, in pochissimo tempo, mi sono innamorato di questa squadra e di questa gente".
È vero che prima di arrivare a Roma hai rinunciato a un'offerta importante dello Zenit?
"Posso confermare che ci sono state alcune interessanti discussioni. Ma non vorrei spingermi fino al punti di dire che si trattava di un'offerta concreta. Quando l'offerta è arrivata dalla Roma, non ci ho pensato un attimo".
L'AS Roma ha disputato una partita incredibile con il Barcellona in Champions League. Come la descriveresti?
"Più ci penso, più penso che sia stata la perfetta definizione di una partita. Ci sono state altre partite importanti nella mia carriera da allenatore, ma nessuna come quella con il Barcellona dell'Olimpico".
Hagi, Popescu, Mutu, Chivu e Lobonţ - puoi dire una parola su ciascuno?
"Hagi, talento. Popescu, elegante. Mutu, classe. Chivu, calcio e intelligenza. Lobont, incredibile!".
Il tuo agente, Pietro Chiodi, viene spesso in Romania e ha molti contatti qui con noi. Sei mai venuto nel nostro paese?
"Ero con il mio agente, Pietro Chiodi, per vedere la finale di Europa League tra Atletico Madrid e Athletic Bilbao nel 2012 a Bucarest. È stata un'esperienza bellissima".
Oltre ai più noti giocatori rumeni, conosci un altro calciatore rumeno? E cosa pensi di lui?
"Un giocatore rumeno interessante è il figlio di Hagi, Ianis, e direi anche il difensore del Cluj, Manea".
Durante le nostre ricerche, abbiamo scoperto che sei stato il primo allenatore di Adrian Stoian. Cosa ne pensi di lui?
"È vero. Adrian Stoian è un giocatore che volevo davvero a Pescara quando allenavo lì. Ho visto Adrian giocare in Primavera e mi ha impressionato perché aveva delle qualità importanti".
Come era Lobont nello spogliatoio della AS Roma?
"Un esempio. Come ho detto prima, parliamo di una persona straordinaria per il suo modo di essare. Penso che sia stato un esempio per tutti nello spogliatoio della Roma".
Cosa ne pensi del Mondiale in Russia?
"Questa Coppa del Mondo ci ha dato molte notizie. Forse la cosa più sorprendente è l'abilità e la potenza di Mbappé, che ha dimostrato di essere un giocatore fondamentale".
Croazia e Francia, chi preferisci?
"Il team francese ha sicuramente più talento e più qualità. La Croazia ha giocatori forti, ma è arrivata alla finale principalmente grazie al gioco di squadra. Dal mio punto di vista, non si può incolpare la Francia di nulla. Deschamps ha fatto un ottimo lavoro con un calcio più pragmatico e meno spettacolare".
Il trasferimento più importante dell'estate è di gran lunga il passaggio di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid alla Juventus, cosa ne pensi? Daniele de Rossi ha detto che è un vantaggio per il calcio italiano, ma soprattutto per la Juventus. Ma allo stesso tempo, ha detto che sebbene portino Ronaldo a Torino, questo non significa che sia sicuro che vinceranno nuovamente il titolo in Serie A o la Champions League.
"Ho la stessa opinione di Daniele. Non c'è nulla di scritto e sicuro, anche se la Juventus ha una mentalità vincente e avrà un vantaggio avendo preso un giocatore del genere, che ha la stessa mentalità, specialmente nelle competizioni europee. Penso che il loro obiettivo principale sia quello di affermarsi anche in Europa".
Ma qual è il tuo obiettivo per la nuova stagione?
"Facciamo tutto ciò che possiamo e cerchiamo di migliorare sempre. Non è facile, ma è giusto che un allenatore cerchi di migliorare la squadra e i giocatori rispetto alla stagione precedente".
Ti piacerebbe giocare di nuovo a Barcellona in Champions League?
"Certamente".
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