Florenzi: "Per la Roma farei il terzino, il centrocampista, l'ala e anche il magazziniere"
"Ci sono tifosi che stanno un po' così e così perché pensano che non merito questo rinnovo per le prestazioni che ho fatto l'anno scorso, voglio fargli cambiare idea"
Nella giornata di oggi la Roma ha annunciato il rinnovo di Alessandro Florenzi fino al 2023. Nel pomeriggio la società giallorossa ha anche mostrato, attraverso i suoi canali social, i retroscena che hanno portato alla sua firma. Oggi alle 18 il calciatore di Vitinia sarà in conferenza stampa con il Direttore Sportivo Monchi.
Ecco le sue parole: "Partiamo da una cosa semplice da dire. Oggi è un giorno felice per me è un giorno importante, voglio abbracciare idealmente tutti i tifosi che sono contenti insieme a me per questo rinnovo. Ci sono tifosi che stanno un po' così e così perché pensano che non merito questo rinnovo per le prestazioni che ho fatto l'anno scorso. Sto cercando di fargli cambiare idea, questo è il mio obiettivo e poi so che ci sono anche persone che a prescindere da come posso giocare non va bene che io indossi questa maglia. Sono state dette e fatte cose che mi hanno fatto male ma che mi hanno insegnato tanto nella vita. Ho cercato sempre di piacere a tutti e se c'è una cosa che mi ha insegnato questa trattativa è che non posso piacere a tutti. E' una cosa che mi porterò avanti anche nella vita non solo nell'ambito calcistico. Non ho le stesse qualità di Totti, non mi viene riconosciuta la stessa visceralità e passione di De Rossi per la Roma, anche se loro due alcuni li vedono come un ingombro per me, ma si sbagliano del tutto, perché per me sono due amici fuori dal campo che mi hanno insegnato tanto, cosa vuol dire essere romano e romanista, cosa vuol dire essere un giocatore di Roma e nella Roma. E mi hanno insegnato che bisogna dare tutto per questa maglia ed è quello che ho fatto, quello che faccio e quello che farò nei prossimi anni. Penso di aver dato tutto e anche a volte dato troppo per la Roma, nel senso aver messo il cuore oltre la ragione, quando c'era da fermarsi o quando c'era da stare un giorno in più fermo la ragione diceva che c'era da fermarsi e non l'ho mai fatto e questo tante volte mi ha danneggiato e non mi ha fatto giocare per alcuni mesi con questa maglia. Detto questo sono orgoglioso e felice di essermi legato eternamente nella mia città e nella città eterna".
Hai fatto molti ruoli, che ruolo vuoi avere per la Roma?
"Voglio essere un esempio per i giocatori che acquisteremo in futuro e quelli che abbiamo preso quest'anno. Insieme a me ci sono altri giocatori oltri a De Rossi che possono spiegare che cosa è Roma. Mi sento e voglio sentirmi importante per tutti quanti: dal tifoso al magazziniere all'addetto stampa"
Quanto ti senti diverso e quanto puoi crescere?
"Io penso che di crescere e di imparare non si finisce mai anche a 40 anni, calcisticamente. Sono cresciuto tanto, ero un bambino con uno sogno e sono diventato in carne d'ossa il sogno che volevo essere, volevo vestire la maglia della mia città e ci sono riuscito, a parte un anno che però mi ha fatto crescere tanto come uomo, più di tutte le giovanili, ovvero l'anno di Crotone. Voglio ringraziare tutti quelli che sono stati vicino a me, tutti gli allenatori che mi hanno fatto diventare il giocatore che sono oggi"
Qual è il tuo ruolo preferito? Hai mai pensato di andare via dalla Roma?
"La posizione non è un mio compito, dove il mister pensa che io possa dare mano alla squadra va bene, oggi ancora di più. Mi trovo bene terzino, ala, centrocampista, poritere, magazziniere e in radio. La trattativa è stata lunga. Non lo nascondo. Non è facile affrontare queste situazioni non è mai facile, perché ci sono tante situazioni ognuna dentro l'altra. Quando poi vai a pesare la bilancia hai una situazione con più soldi e una meno piena con meno soldi ma con dentro quello che è Roma per me: l'amore per la maglia, la città. E la scelta dopo è stata semplice per me".
Ti sei fatto un'idea del motivo per cui non piaci ad alcuni tifosi?
"Sinceramente no, non so se è per quel Roma-Sampdoria dell'anno scorso dove ci è stato detto che non si poteva andare sotto al settore. Forse potevo avvicinarmi e salutarli dall'area di rigore, però rischiavamo sanzioni noi e la società. Ma non credo sia quello il motivo, ognuno ha la sua idea. Se si resta nel campo giocato le critiche le prendo in modo costruttivo. Io penso che ogni trattativa è a se, vedremo da oggi come si comporteranno i tifosi, ma sono sicuro che saranno dalla mia parte per quello che ho dimostrato quello che per me è la Roma".
Che cosa è mancato l'anno scorso alla Roma in un momento della stagione? Cosa avete imparato per non ripetere quegli errori?
"Per prima cosa partiamo da una base importante, abbiamo lo stesso allenatore, sappiamo cosa vuole da noi in campo e in tutte le fasi di gioco. Partiamo da una base diversa dall'anno scorso. Parti che vuoi far vedere a tutti quello che vuoi fare, poi c'è stato un calo che ci può stare, poi sta a noi squadra cercare di non averlo questo calo per ambire a qualcosa di importante. Non sto qui a fare programmi o promesse ai tifosi. Noi vogliamo migliorare quello che abbiamo fatto l'anno scorso sia da una parte che dall'altra. Ovviamente noi stiamo qui e dobbiamo fare questo: superare i nostri limiti. Se noi abbiamo la stessa unità d'intenti, come squadra, come gruppo, riusciremo a sorpassare gli ostacoli che troveremo in campionato e in Champions. Non sarà facile perché troveremo squadre che vorrano fare una bella annata come noi, ma abbiamo un grande gruppo che può superare questi ostacoli. E secondo me dobbiamo partire da una base, ma non solo noi, intendo noi Roma e dentro la Roma ci metto: giocatori, allenatori, Direttore Sportivo e vicino ci metto giornalisti e tifosi. Per migliorare qui a Roma, per me, ci vuole equilibrio in tutto quello che si fa, se si ha equilibrio riusciremo a fare qualcosa di importante per la Roma e avranno soddisfazione tutti dal Direttore Sportivo ai tifosi".
Questo è il tuo contratto della maturità, ti senti più predisposto a confrontarti con i giovani?
"Ci sono giovani e non giovani. C'è Pastore che ha un esperienza con Marcano veramente importante e porteranno esperienza alla squadra e a tanti giovani bravi che abbiamo preso quest'anno. L'unico problema, come ha detto il Direttore tempo fa, è il tempo. Ci sono giovani a cui il tempo non serve, ci auguriamo che ci possa essere per tutti i giovani che abbiamo: Justin, Ante, Willy, Zaniolo, quell'equilibrio che può servire ad un giovane. Ovvero che se sbaglia non gli si mette la croce sopra subito, ma neanche se ad esempio alla prima giornata Justin fa tripletta, non bisogna dire che è Messi, è un giocatore forte in una squadra forte, ma può fare bellissime partite, che è la cosa che mi auguro, e sbagliare una partita appunto perché è giovane. Servirà che da parte di società, giocatori e ambiente, lo si faccia sentire, oltre che un giocatore e un ragazzo, un uomo e che quindi può sbagliare. Anche tu come giornalista puoi sbagliare un obiettivo di mercato della Roma, così come un giovane può sbaglaire in campo. Abbiamo tanti giovani forti speriamo si ambientino velocemente e speriamo di non aver problemi nel mettergli le croci sopra ai giocatori, perché sono bravi e forti".
Infine: "Vorrei ringraziare pubblicamente, anche se non gli farà piacere, il mio procuratore Alessandro Lucci e la mia moglie e le mie figlie che mi sono state accanto in questa trattativa non facile. Forza Roma!"
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