Allarme Covid per le Coppe, ma si giocherà a Braga
L’ultima ondata in Portogallo non condiziona la scelta dello stadio, dirottate invece le gare con le inglesi. Ecco cosa dice la normativa Uefa
Come da programma. Si giocherà regolarmente a Braga l'andata dei sedicesimi di Europa League fra la Roma e l'ex squadra di Fonseca. L'emergenza Covid è ancora alta in Portogallo, ma evidentemente non a livelli tali da ipotizzare una sede differente da quella stabilita. La nuova ondata di contagi che da Capodanno a fine gennaio ha investito il Portogallo, con numeri spaventosi e senza precedenti (molto vicini in appena un mese a quelli dell'intero 2020), appare già in netto calo dopo la prima settimana di febbraio. E l'allarme resta circoscritto all'ambito sanitario, senza ripercussioni sullo sport, come paventato in un primo momento.
Allora perché il Benfica sarà costretto a disputare la sua partita contro l'Arsenal in campo neutro (peraltro proprio a Roma)? La risposta arriva dalla postilla aggiunta al regolamento della Uefa: «Se le restrizioni imposte dalle autorità nazionali/locali del Paese di origine del club si applicano al club ospite, il club di casa deve proporre un luogo alternativo adatto che può essere un paese neutrale, all'interno del territorio di una Federazione membro della Uefa, che consentirebbe lo svolgimento della partita senza alcuna restrizione per entrambi i club. Se il club di casa (cui spettano anche le spese di organizzazione dello spostamento della gara, ndr) non riesce a proporre una sede alternativa adeguata, il club in questione sarà ritenuto responsabile per la partita non disputata, che sarà dichiarata annullata dall'Organo Disciplinare, Etico e di Controllo Uefa con conseguente 0-3 a tavolino». Un comma al quale le due squadre sono state costrette a fare ricorso dopo la decisione del governo inglese di inserire il Portogallo nella propria "lista rossa", costringendo chiunque torni nel Regno Unito dopo un soggiorno lì a dieci giorni di quarantena. Senza esclusioni di sorta per lo sport professionistico.
Provvedimenti che a loro volta hanno adottato anche altri Paesi rispetto all'Inghilterra, e che condizioneranno lo spostamento di sede per più di un match dell'imminente turno delle due coppe europee. È il caso della Germania, che ha chiuso i confini per tutte le nazioni nelle quali si stanno diffondendo le cosiddette varianti del virus, fra cui la stessa Gran Bretagna. Vietato l'ingresso al Liverpool per la partita col Lipsia, che si giocherà dunque a Budapest. Uguale sorte per le sfide fra spagnole e inglesi: Atletico Madrid-Chelsea dovrebbe spostarsi a Varsavia, Real Sociedad-Manchester United a Torino. Contano dunque le decisioni dei governi, cui la Uefa si adegua offrendo la scappatoia regolamentare, più che l'andamento dei dati sui contagi. Tanto che a poco più di una settimana, la partita della Roma è confermata a Braga. Salvo cambiamenti dell'ultima ora.
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