L'equivoco reiterato delle sfide alle grandi
Se la Roma è al terzo posto nonostante la sua reiterata incapacità di sconfiggere una "big", vuol dire che non sta facendo così male
Puntuale come un calcio di rigore a favore del Milan, nelle scorse ore è ripartita a tutto volume la tarantella che accompagna - ormai da mesi - ogni vigilia di una partita della Roma contro una "grande" (o presunta tale) del calcio italiano. Il motivetto lo conoscono tutti: riusciranno finalmente i nostri eroi a battere un avversario che appartiene all'èlite del campionato, visto che ancora non ci sono riusciti? L'accusa, in sintesi, è sempre la stessa: Roma grande solo con le piccole e piccola con le grandi. Proviamo a ragionare, partendo da un dato a prova di smentite: la squadra di Paulo Fonseca oggettivamente non è tra le più forti del torneo. Quindi, a regola di valori, non sta scritto da nessuna parte che debba obbligatoriamente battere chi è più forte di lei. Certo, non esserci finora riuscita non può essere considerato un vanto, tutti dovrebbero essere in grado di battere tutti, ma la faccenda sarebbe stata molto più triste se la Roma non avesse battuto quelle che doveva battere. Anzi, tutte quelle che doveva battere. E, sotto questo aspetto, la squadra giallorossa è stata irreprensibile.
Se la Roma è al terzo posto nonostante la sua reiterata incapacità di sconfiggere una "grande", vuol dire che non sta facendo così male. Senza dimenticare che, dando un'occhiata alla classifica, contro le due formazioni che la precedono, Milan e Inter, la Roma ha pareggiato. Non ha vinto, certo, ma non ha neppure perso. Tutto sta a intenderci, insomma, su cosa si vuole raccontare. Perché anche altre squadre non hanno fatto l'en plein contro le migliori o le pari grado del torneo, eppure nessuno si è mai azzardato a rimproverare loro un rendimento del genere. Con la Roma, invece, si sta procedendo in maniera spedita sulla linea della critica: supportata dai fatti, per carità, ma talvolta un po' troppo pretestuosa. Al punto che a Fonseca e ai suoi uomini è stato addirittura rinfacciato di non aver battuto il "grande" Sassuolo, magari dimenticando quanto accaduto durante i novanta e passa minuti di gara. Ma il Sassuolo, alla vigilia della gara contro la Roma, era improvvisamente diventato grande, e quindi somara, colpevole e inaffidabile è stata la squadra giallorossa a non batterlo. Salvo poi verificare che gli emiliani, con tutto il rispetto, non sono realmente una grande forza del campionato. Ah, la narrazione...
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