Borja, molto più che un vice: in attacco come lui nessuno Mayoral
Per il centravanti spagnolo numeri sensazionali: una rete procurata ogni 67’, in Serie A ogni 48’. Da Carew a Kalinic: la punta “di scorta” non è mai stata così prolifica
Se l'etichetta di vice Dzeko gli stava già stretta quando non era deflagrato alcun caso, riferirla oggi a Borja Mayoral è davvero esercizio ardito. Nove gol e sei assist stagionali (soltanto a gennaio rispettivamente cinque e tre), sei in campionato a fronte di sole cinque presenze dall'inizio. In media una rete procurata - fra centri personali e passaggi vincenti - ogni 67 minuti giocati. Statistica che diventa impressionante se riferita al solo campionato, dove confeziona gol o assist ogni 48 minuti e mezzo.
Al di là degli sviluppi della situazione riguardante il bosniaco, la Roma ha in casa molto più che un'alternativa credibile nel reparto avanzato. Se nel terzo millennio non è un inedito, poco ci manca. L'ultimo attaccante che da queste parti ha reso così tanto in termini realizzativi senza essere un titolare designato (per quanto la definizione possa avere un senso limitato nel calcio contemporaneo) è stato un certo Vincenzo Montella. Nella stagione di grazia 2000-01, la punta di Pomigliano cede suo malgrado la maglia di centravanti a Batistuta, al quale Capello preferisce affiancare Delvecchio, più duttile tatticamente. Ma quando il Re Leone cala, il 9 (numero mai ceduto al concorrente) diventa decisivo nella conquista del titolo, mettendo a segno alla fine 13 gol in campionato (18 complessivi), la maggior parte dei quali nella seconda fase.
Nell'ultimo anno del tecnico friulano in giallorosso, il ruolo di bomber di scorta è affidato a John Carew. Il norvegese può vantare stazza da corazziere, è generoso, piace ai tifosi e fa benino, ma il suo score finale arriva a 8 reti complessive. Nel quadriennio della prima gestione spallettiana si alternano Shabani Nonda (4 gol totali), lo stesso Montella, ma in fase calante e tartassato dagli infortuni, e un giovanissimo Okaka. Il contributo in termini realizzativi resta però carente fino all'arrivo di Julio Baptista, che centravanti non è, ma col modulo adottato dal toscano occupa quella posizione quando Totti è indisponibile. E il primo anno riesce a segnare 12 reti complessive, anche se nel periodo successivo in giallorosso non si ripete.
Nella costruzione della famosa rimonta targata Ranieri ha un ruolo importante Luca Toni, nella Capitale da gennaio, ma in sei mesi i suoi centri sono 5. La stagione seguente Adriano si rivela un flop. E anche Marco Borriello, dopo un anno da titolare a ottimi livelli, non si conferma partendo dalla panchina.
Con l'avvento della prima proprietà americana, l'età media si abbassa drasticamente e il primo bomber di scorta diventa Fabio Borini, 10 firme complessive nel 2011-12. Nell'era Garcia il rendimento di Mattia Destro oscilla fra alti e bassi, mentre quello di Seydou Doumbia lascia a desiderare. E con l'approdo di un centravanti del calibro di Dzeko, si fatica a trovare un'alternativa valida. Fra Defrel, Schick e Kalinic, gol rispettivi con la maglia della Roma: 1, 8 e 5. Tutti meno di Borja.
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