La scheda del Verona: Dimarco è cresciuto, Juric punta sugli esterni
Gli avversari in cifre: Lasagna va a integrare una rosa senza bomber, soltanto un centro per l’ex di turno Kalinic, occhio a Barak
Nelle giovanili dell'Inter c'era un terzino che ogni anno andava in doppia cifra, tanto da meritarsi il paragone col più grande rimpianto dell'era Moratti: in prima squadra però il "piccolo Roberto Carlos", alias Federico Dimarco, nonostante un precocissimo esordio in Europa League (11 dicembre 2014 col Qarabag, 17 anni e un mese, Roberto Mancini in panchina) non ha mai lasciato il segno, facendosi notare solamente per un clamoroso gol dell'ex, il 15 settembre 2018, Inter-Parma 0-1. Quella con i gialloblù era la quarta esperienza lontano da casa, dopo Ascoli, Empoli e Sion, la scorsa stagione la inizia in maglia nerazzurra, ma Conte gli lascia solamente 3 spezzoni, e a gennaio passa al Verona. Dove quest'anno ricomincia a segnare: tre centri, tutti a gennaio, contro Torino, Crotone e Napoli. La media in serie A è di un gol ogni 15 gare, più che lusinghiera contando che quest'anno ne ha fatte 17 su 18 da titolare, ma prima c'erano parecchi spezzoni. E che i gol sono tutti su azione, lui che era, anche con le nazionali giovanili, rigorista designato e specialista di punizioni. Dimarco è anche il secondo più utilizzato quest'anno da Juric: meglio di lui ha fatto solamente Marco Silvestri, portiere che a trent'anni (da compiere tra un mese, il 2 marzo) ha acquistato una continuità di rendimento invidiabile (tanto che anche la Roma ha raccolto informazioni sul suo conto). Dopo Silvestri, che non ha saltato un minuto, e Dimarco (1.488') il terzo più utilizzato è Marco Davide Faraoni da Bracciano, che giocava nelle giovanili della Lazio insieme a Macheda e al suo attuale compagno di squadra Berardi (portiere di riserva, ancora in attesa di esordio), era considerato un talento di sicuro avvenire e lasciò i biancocelesti firmando a parametro zero per l'Inter. Un anno dopo passò all'Udinese nell'affare Handanovic, e cominciò a perdersi, cambiando squadra praticamente ogni anno, fino all'approdo a Verona, nel 2019. Ora è uno dei migliori laterali destri del campionato, punto fermo di Juric, che lo ha avuto a disposizione per 16 gare su 19, e non gli ha fatto saltare un minuto. Dietro di lui la rivelazione Zaccagni (1.432' e 5 gol, miglior marcatore della squadra) e Tameze (1.432'), riportato in Italia da Juric dopo che il suo maestro Gasperini lo aveva bocciato. Manca un bomber, da cui l'investimento per Lasagna: Kalinic, ex di turno, ha segnato un solo gol, Favilli 2, ma è out da un po', 4 il ceco Barak, uno da tenere d'occhio.
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