Balbo: "El Shaarawy come me, tornato per amore della Roma"
L'ex centravanti giallorosso: "Qui è casa mia. Volevo concludere la mia esperienza di calciatore indossando i colori che avevo difeso con tanto onore"
Abel Balbo e Stephan El Shaarawy hanno una cosa in comune: entrambi hanno vestito due volte la maglia della Roma. L'ex centravanti argentino è arrivato in giallorosso nel 1993, è rimasto fino al 1998, per poi tornare nel 2000. Proprio Balbo ha rilasciato un'intervista al sito ufficiale della Roma sul ritorno del Faraone. Ecco le sue parole.
Cosa la spinse a tornare a Roma?
"Volevo finire la mia carriera nel posto dove avevo dato il massimo (nel 2002-03 Abel collezionerà 4 presenze nel Boca Juniors, ndr). Lì dove mi sentivo rappresentato. Volevo concludere la mia esperienza di calciatore indossando i colori che avevo difeso con tanto onore. E poi avevo anche la possibilità di vincere uno Scudetto. Le mie ragioni furono quindi sentimentali".
El Shaarawy ha compiuto il suo stesso percorso.
"Certamente, sarà stato mosso anche lui dall'amore per la Roma. Ma Stephan è giovane e torna a giocare in un campionato che conta. Le sue motivazioni saranno quindi anche sportive".
Alla base della sua decisione di tornare ci furono dei calcoli di natura economica?
"Nessuno. Ero a fine carriera e ho accettato di guadagnare meno di quello che prendevo a Firenze. Ho fatto questa scelta per amore".
Perché molti giocatori non romani si innamorano di Roma e della Roma?
"Dipende da come ti trovi: dal tuo feeling con il Club, con la tifoseria e con la città. Il mio è stato eccezionale con tutte queste componenti. Franco Sensi fu come un padre e Roma è la città più bella del mondo. Chi vive a Roma lo sa. Quando vai via da Roma, avverti subito nostalgia. Io sono molto legato a questi colori, indipendentemente dai successi che ho colto".
Fino a qualche tempo viveva all'estero. Ora si è stabilito definitivamente a Roma?
"Non me ne sono mai andato per davvero. Abito a Roma dal 1993. Per un periodo sono stato negli Stati Uniti - è vero - perché i miei figli studiavano là, e mi capitava di andare ogni tanto in Argentina, perché avevo degli interessi da curare. Quindi, stavo poco a Roma. Ma questa è la mia città. Qui vivo con la mia famiglia. E la Roma è casa mia".
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