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VIDEO - Di Francesco: "La stima di Monchi fa piacere, abbiamo le stesse idee sul mercato"

L'allenatore giallorosso è stato intervistato da Roma Tv prima dell'allenamento mattutino della squadra a Trigoria

PUBBLICATO DA La Redazione
11 Luglio 2018 - 07:16

Terzo giorno di ritiro a Trigoria per la Roma. Dopo la doppia seduta di ieri la squadra torna in campo per preparare la stagione 2018/19. Domani e il 19 luglio, previsto un allenamento a porte aperte al Tre Fontane. Prima della seduta mattutina odierna, Roma Tv ha intervistato Di Francesco. Ecco le sue dichiarazioni.

Come sta?
Bene, ho avuto un piccolo intervento che avrei preferito restasse privato. Siamo tornato più fresco di prima, ma l'ultimo dei miei pensieri è giocare con i miei ragazzi perché un allenatore che gioca non vede.

Subito il pallone coinvolto
I tempi sono cambiati ed è giusto far capire ai ragazzi che la parte più importante è la palla, senza trascurare ovviamente la parte fisica. In passato la palla te la facevano vedere dopo una settimana. Ora la si usa sin da subito, per coinvolgere di più i ragazzi.

Un vantaggio lavorare con tutti?
Un grande vantaggio e anche il fatto che i ragazzi conoscono già il mio metodo di lavoro. L'anno scorso siamo andati negli Stati Uniti senza nessun allenamento con molti elementi della prima squadra, non siamo stati agevolati nell'apprendimento immediato.

Quanto è importante la stima di Monchi?
Fa sicuramente piacere e poi lavoriamo in sintonia, il nostro rapporto è sempre più in simbiosi. Nell'andare a costruire la rosa abbiamo avuto la stessa idea, abbiamo prima guardato alla persona. Poi una cosa importante è il senso di appartenenza e voler lottare per questa maglia. Abbiamo cercato giocatori di qualità, ma è importante anche la voglia di sacrificarsi e questo arriva solo con la continuità negli allenamenti. Dobbiamo lavorare sia sulla tecnica che su questo aspetto.

Qualità ma anche fisicità...
Guardate la semifinale di ieri. La fisicità unita a un po' di cervello e tecnica aiuta.

La scelta di Trigoria per il ritiro...
E' ottima perché c'è una struttura che ci permette di fare tutto. Peccato per il mancato contatto con i tifosi, ma recupereremo facendo qualche allenamento al Tre Fontane. E' stata una scelta per arrivare al meglio alle amichevoli negli Stati Uniti.

Stanno lavorando bene i ragazzi?
Secondo me non hanno fatto niente (sorride, ndr). Diciamo che hanno lavorato il giusto. Una volta si puntava più sulla quantità che la qualità, oggi è il contrario. Io devo stare addosso a tutti i miei calciatori per trasmettergli i valori di aggressività e squadra corta. In base agli avversari ovviamente si può cambiare qualcosa, ma i principi devono rimanere gli stessi.

Cosa ne pensa di Cristiano Ronaldo?
Secondo me è un valore aggiunto per il nostro campionato. Il fatto che se ne parli ed esporti il marchio Italia è importante. Certo, quando lo affronteremo ci vorrà un pizzico di attenzione in più.

Cosa ne pensa di Pastore?
In primis deve allenarsi bene per conquistare una maglia da titolare, poi che sia cinque metri avanti o cinque metri più indietro, l'importante è che metta quelle palle che sanno far male agli avversari. Deve lavorare bene e da questi primi giorni vedo che ha capito benissimo questa cosa. Deve tornare a giocare con continuità e per farlo è importante il lavoro settimanale. Il suo approccio mi piace. Le partite si preparano durante la settimana e il ritiro serve a portare tutti in condizioni ottimali.

Tanti giocatori giovani in rosa...
Mi piace lavorare con loro, perché hanno la capacità di apprendere più velocemente, essendo meno "contaminati". E' ovvio che lavorare con i giovani ha pro e contro. Un esempio lo abbiamo in casa. L'anno scorso Under ha avuto, giustamente, un inizio difficile. E' servita pazienza, ma alla fine è uscito fuori e ora è un giocatore che può determinare. In Italia predomina la voglia di vederli subito determinanti, ma bisogna dargli il tempo di maturazione e di crescita, aiutandoli con i nostri consigli.

Cosa vuol dire ai tifosi?
Mi auguro che ci siano vicini tutte le partite. Abbiamo bisogno del loro supporto e sono convinto che lo faranno, ma dipende da noi. Starà a noi portarli allo stadio con il nostro lavoro e il nostro impegno.

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