La protesta dei sostenitori romanisti in Campania: "Fateci tifare"
Sono diverse migliaia a sostenere i giallorossi a Napoli e dintorni: "Ma i divieti c’impediscono la trasferta"
Sapessi com'è strano sentirsi romanista essendo napoletano. Strano ma vero. A Napoli e dintorni i tifosi della Roma sono tanti, qualche migliaio secondo stime approssimative. Esuli in patria. In una città che respira e mangia calcio, che si identifica con la propria squadra a tal punto da vivere in simbiosi con lei, da assorbirne gioie e dolori, da farsene condizionare gli umori. Proprio come Roma. Ma che proprio nei confronti di Roma non nutre grande simpatia, calcistica s'intende.
Quasi amici
Eppure la convivenza della minoranza giallorossa sotto il Vesuvio con la tifoseria locale è meno difficile di quanto si potrebbe pensare dall'esterno. «Esiste una rivalità, accesa ma sana, basata più che altro su sfottò reciproci. Tutto questo astio che chi vive lontano da Napoli immagina non esiste. Il tifoso azzurro odia molto di più la Juve», rivela Luca D'Innocenzio, creatore di un singolare gruppo: il Club Romanisti Napoli, nessuna affiliazione né sede («Ci sarebbe stato bisogno di essere fisicamente presenti, noi invece vogliamo stare dove gioca la nostra squadra»), ma tanti componenti che interagiscono sui social e si organizzano per assistere alle gesta della squadra giallorossa insieme. «Siamo innamorati della Roma, molti di noi sono abbonati e ogni weekend si muovono per seguirla dal vivo: all'Olimpico siamo sempre presenti», assicura. Anche questa volta ci saranno, "salvati" soltanto dal loro abbonamento stagionale alla squadra giallorossa.
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