La passione che vince il buio: Roma Cares sposa il blind football
Le calciatrici giallorosse Ciccotti e Thomas insieme agli atleti ciechi dell’ASDD Roma 2000. Cimarelli: «Una gioia indescrivibile per me e per loro»
La passione per il calcio non serve vederla, si sente. E quando due realtà si uniscono per collaborare e dare luce a chi non ne ha, questa raggiunge il suo scopo, la sua massima espressione. È quello che ha fatto Roma Cares con l'iniziativa cominciata ieri mattina con l'evento del Tre Fontane. C'erano le giallorosse Lindsey Thomas e Claudia Ciccotti, il romanistissimo talento del tennis italiano Flavio Cobolli e i ragazzi e le ragazze dell'ASDD Roma 2000, l'associazione che da oltre vent'anni con Sauro Cimarelli e tutto il suo staff si occupa del calcio non vedenti. È un unicum in Europa perché, oltre alla squadra e alla scuola calcio maschile, ha da poco dato vita alla squadra femminile e sta raccogliendo adesioni per la scuola dedicata alle ragazze.
Un progetto che Roma Cares accompagna da tempo, con materiale tecnico e logo sulle maglie, e che da ieri ha sposato ancora più a pieno. «La Roma ha fatto qualcosa che da tanti anni nessuno ha fatto per questi ragazzi - ci ha detto proprio Cimarelli - Hanno fatto vivere a loro e a me un'emozione pazzesca. Loro non stavano nella pelle, è una gioia anche per tutte le famiglie. È importante far vedere l'esistenza di questo movimento, perché è passione pura e la Roma in questo ci può aiutare tantissimo, questi ragazzi lo meritano e sono sicuro che le adesioni cresceranno ancora». La Onlus del club giallorosso con queste iniziative chiarisce ancora di più i suoi intenti: per aiutare con grandi messaggi delle belle realtà, bastano anche piccoli sforzi che ribadiscono l'intenzione di continuare su questa strada, dando un aiuto che per un grande Club è uno sforzo minimo, ma che rappresenta tanto, sempre. Come accaduto con la campagna contro la violenza sulle donne "Amami e basta", con alcune copie del calendario benefico donato anche ieri all'Associazione per il "blind football".
????Le calciatrici hanno anche provato l'esperienza di giocare come fanno i ragazzi e le ragazze non vedenti, sfidando Romoletto in un uno contro uno
— Il Romanista (@ilRomanistaweb) December 21, 2020
"Noi siamo fortunati. Fanno delle cose incredibili, mi rende orgogliosa", ha detto @Lindsey_T19 pic.twitter.com/5NE3m5LL3W
«Sono incredibili»
Prima di scambiarsi gli auguri e i regali di Natale, con un piccolo panettone e una mascherina targata As Roma per ogni atleta non vedente e dall'altra parte palloni "sonori" e gagliardetti per Thomas, Ciccotti e Cobolli, si è dato spazio alla passione comune, il calcio. Presentazioni, foto di rito e poi subito "in campo". Ha dato il via alle danze uno dei ragazzi dell'ASDD Roma 2000. Si è messo in porta la mascotte Romoletto, mentre Cimarelli indirizzava il suo giovane calciatore come sempre fanno nelle partite dei tornei, internazionali e non, ai quali partecipano. Già lì i primi «ma come fa?», «ma è difficilissimo» da parte di chi giocare a calcio lo fa per lavoro. Uno contro uno con Romoletto e, neanche a dirlo, gol. Senza la vista si acutizzano gli altri sensi e quegli atleti e atlete hanno una capacità di elaborare le informazioni e di gestire il pallone che è fuori dal normale. «È importante la concentrazione - diceva uno di loro - in pochissimo tempo può succedere di tutto e devi sentire veramente il pallone e le indicazioni che ti vengono date».
Dopo la prova dell'esperto, è arrivato il momento di mettersi alla prova delle due giallorosse della squadra di Betty Bavagnoli e del campione dell'ultimo Roland Garros Juniores. «Noi non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati - ha detto Lindesy Thomas, che pure contro Romoletto se l'è cavata abbastanza bene trovando la rete al primo tentativo - ad avere tutti i nostri sensi. Loro senza uno fondamentale riescono a fare cose incredibili. Bisogna essere tanto orgogliosi di loro». La francese ha poi ammesso quanto fosse curiosa di provare, e la sua gioia di aver partecipato a un evento come quello di ieri: «Avevo visto forse una volta in tv una partita di calcio non vedenti, ma ovviamente non avevo mai provato. Volevo farlo per capire che sensazioni si provano e come ci si trova, da vedente, in una situazione in cui non vedi più e devi sempre rimanere in contatto con la palla e mantenerne il controllo. Devo dire dopo aver provato, che a tirare mi sono trovata stranamente bene. Il problema è per condurre palla, è molto difficile». Tanti sorrisi e spensieratezza anche nei tentativi degli altri due, meno efficaci di Thomas, ma a pieno nell'atmosfera di condivisione che si respirava al Tre Fontane (per onor di cronaca, dopo due o tre tentativi sono riusciti a battere il portiere-mascotte anche Ciccotti e Cobolli). «Io ero bravo solo da piccolo eh», ha provato a giustificarsi scherzando il tennista.
I ragazzi e le ragazze dell'ASDD Roma 2000 portano i colori giallorossi e tanti di loro li sostengono anche. «Ero infuriata con la Roma dopo Bergamo, non si può perdere così», ha tuonato una giovane della squadra femminile, scatenando una risata generale. Infine l'emozione, i regali, gli auguri e l'arrivederci a presto, per il primo vero passo di un progetto tutto giallorosso che la Roma continuerà a seguire.
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