Atalanta-Roma: contro la tradizione, per il salto di qualità
L’ultima vittoria, nel 2017, fu un lampo di Kolarov su punizione. Poi solo buio. Sul campo più ostile, i giallorossi per sconfiggere un tabù
Napoli, con quel 4-0 pesante come un macigno, resta nei retropensieri di ogni romanista ottimista. «Sì, la squadra è forte, Fonseca si è dimostrato bravissimo, come giocano bene, però quel 4-0...». Quel 4-0 è un po' un freno ai sogni e forse l'unico aspetto positivo di quella serata storta - l'unica vera serata storta di questa stagione, l'ultima da tempo immemore, dall'altra sconfitta ancora di Napoli, 5 luglio 2020 - è che continua a tenere nascoste le ambizioni della Roma rispetto alle squadre che invece più o meno le hanno scoperte tutte (e l'arbitro sarà Di Bello, lo stesso di quel 4-0). Pensano al vertice il Milan che guida la classifica, ovviamente, l'Inter degli investimenti miliardari, il Napoli rilanciato da Gattuso e la Juventus, per definizione. Ieri i bianconeri hanno vinto a Parma, oggi l'Inter affronta lo Spezia, mentre il Milan rende visita al Sassuolo, e stasera il Napoli sarà all'Olimpico contro la Lazio. Nessuno ha avversari facili, il più rognoso capita però proprio alla Roma (stadio Gewiss, calcio d'inizio ore 18, con tanto freddo e un po' di pioggia), sia perché l'Atalanta sembra tornata ad esprimersi sui suoi livelli (lo testimoniano le clamorose affermazioni europee con Liverpool e Ajax, ma anche i più recenti risultati con la Fiorentina, secco 3-0, e con la Juventus, il pareggio di quattro giorni fa) sia per la recente tradizione nerissima della Roma.
L'ultima vittoria giallorossa fu quel lampo di Kolarov su punizione il 20 agosto 2017, dentro una partita assai equilibrata, con Di Francesco in panchina. E interruppe un altro ciclo di risultati senza vittorie, cinque. In pratica nelle ultime undici partite con loro la Roma ne ha vinta una sola. E poi è ricalato il buio: sconfitta al ritorno nel 2018, doppio 3-3 l'anno successivo ancora con Di Francesco (in rimonta all'andata, rimontati al ritorno), doppia sconfitta l'anno scorso (Zapata e De Roon a castigarci all'Olimpico, Palomino e Pasalic a rimontare il gol di Dzeko al ritorno). Gasperini è l'unico tecnico l'anno scorso ad aver battuto Fonseca due volte su due ed è per l'appunto imbattuto con la Roma da cinque gare. In assoluto, giocare con l'Atalanta è stato per la Roma un po' peggio di quello che ha detto un giorno di loro Guardiola: «Affrontarli è come andare dal dentista: puoi anche uscirne sollevato, ma sai già che soffrirai». Con la Roma è accaduto regolarmente, ha sofferto sempre e quasi mai ne è uscita sollevata. Vero è che le recenti polemiche, e soprattutto la clamorosa esclusione di ieri di Gomez dai convocati, qualcosa tolgono alla corazza che Gasperini aveva costruito intorno alla sua squadra. E l'argentino è indiscutibilmente il più forte giocatore della rosa atalantina.
Allargando la statistica ai tempi assoluti, incuriosirà soprattutto i numerologi la constatazione che al momento il bilancio delle partite giocate in casa dell'Atalanta vede 20 vittorie dei padroni di casa, 20 pareggi e 19 vittorie della Roma. Un successo giallorosso oggi, alla sessantesima sfida, porterebbe il conto in perfetto equilibrio. E si potrebbe fare conto pari anche nelle vittorie esterne dell'anno solare 2020, che per le gare in viaggio per la Roma si chiuderà stasera: sono 9 finora i successi, con un pareggio e 6 sconfitte. Ma Fonseca non crede troppo a queste valutazioni, la sua parola chiave stavolta è "equilibrio", e a quello si affiderà per fronteggiare l'avversario senza rinunciare all'impostazione offensiva che ha dato alla squadra sin dal primo giorno. Il calendario strizza l'occhio alla Roma: dopo l'impegno di stasera, la squadra giallorossa chiuderà l'anno incontrando il Cagliari di Di Francesco all'Olimpico proprio mercoledì sera e alla ripresa del campionato affronterà la Sampdoria ancora in casa e il Crotone in trasferta prima di cinque partite all'Olimpico (compresa la Coppa Italia). Un serie da gustare, partita dopo partita.
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