Pellegrini e i suoi fratelli: Sassuolo, provincia di Trigoria
Negli ultimi anni sono stati parecchi i giovani giallorossi che sono andati in Emilia. L’unico che è tornato a casa è stato il numero sette
Sassuolo, provincia di Trigoria. Conseguenza di storie di mercato che negli ultimi anni hanno visto svariati ragazzi cresciuti a pane e Roma, trasferirsi nella squadra che oggi si presenterà all'Olimpico per dimostrare, perlomeno, che non sono lo Young Boys. E non lo sono.
Storie di ragazzi che hanno fatto il viaggio verso l'isola felice emiliana che con De Zerbi ora sta provando a fare la voce grossa. In un caso, c'è stato anche il viaggio di ritorno. Come, per esempio, in quello di Lorenzo Pellegrini che, con il Sassuolo, in un paio di stagioni prese atto che ci poteva stare nel calcio dei grandi, e pure bene. La Roma se lo riprese. Sfruttando la clausola che nel contratto prevedeva un diritto di riacquisto per dieci milioni tondi tondi. Cosa che all'epoca fece storcere il naso a molti, non capendo che quando si manda a giocare un ragazzo promettente del settore giovanile, per vederlo in campo c'è bisogno che pure chi l'ha preso possa avere il suo tornaconto. Altrimenti quel ragazzo rimarrà a scaldare la panchina (ci sono stati centinaia di casi di questo tipo). La Roma, all'epoca, Pellegrini lo aveva ceduto in cambio di un milione e duecentocinquantamila euro. Per riprenderselo, avendo ovviamente il consenso del ragazzo che voleva tornare a vestire la maglia giallorossa anche se sulle sue tracce c'erano parecchie altre squadre in particolare il Milan, pagò la differenza di otto milioni e settecentocinquantamila, e bentornato Lorenzo. Questo stesso tipo di affare, te lo vendo ma me lo posso ricomprare, Walter Sabatini lo aveva messo in piedi per Florenzi al Crotone, ripreso poi dai calabresi per un milione e mezzo. I frutti, anche se ora Florenzi sorride con il Psg, sono sotto gli occhi di tutti.
Peraltro c'è da dire che con il Sassuolo, società con cui la Roma da anni ha un rapporto di mercato piuttosto consolidato, nelle passate stagioni sono stati diversi gli affari che sono andati in porto, pure con reciproca soddisfazione. Al punto, per la Roma, che quei soldi spesi per Pellegrini sono stati ripresi pure con qualche interesse. Vi facciamo qualche nome: Politano, Mazzitelli, Marchizza, Frattesi, Antei, Federico Ricci. Tutti ragazzi che hanno fatto il viaggio da Trigoria verso Sassuolo. Cosa che alle casse giallorosse ha garantito un introito di diciassette milioni di euro, quasi dieci in più di quello che costò riportare Pellegrini a casa. Di questi, oltretutto, forse soltanto Politano può lasciare spazio a qualche rimpianto. Il ragazzo che Alberto De Rossi convinse che aveva tutto per costruirsi una carriera importante, si trasferì al Sassuolo in cambio di tre milioni. Oggi ne vale almeno una ventina e quella carriera se l'è costruita sul serio. Al punto che la Roma, nel gennaio scorso, aveva pensato di riportarlo a casa in uno scambio con l'Inter che avrebbe portato Spinazzola ad Appiano Gentile. Era tutto fatto, Politano si era presentato a Roma per le visite mediche, foto con la sciarpa della Roma, poi lo stop di Marotta, parole grosse tra le parti, i giocatori furono costretti entrambi a fare il viaggio di ritorno (e visto lo Spinazzola di questa stagione non è che alla Roma sia andata così male).
Il ragazzo cresciuto a Trigoria che ha garantito l'introito del cash più ricco (5 milioni), è stato Frattesi, ancora oggi di proprietà del Sassuolo anche se in questa stagione sta giocando in prestito al Monza dopo una carriera che lo ha visto protagonista a più riprese in tutte le nazionali azzurre under. Mazzitelli (ora al Pisa) garantì tre milioni e mezzo. Il cartellino di Marchizza, in prestito ora allo Spezia sempre dal Sassuolo, ne portò due e mezzo più un cinquanta per cento per un'eventuale sua cessione. Federico Ricci garantì altri tre milioni, mentre per Antei, attualmente al Pescara, la formula fu quella del prestito più percentuale su una futura cessione. Il Sassuolo, poi, forte anche dei buoni risultati ottenuti grazie a questa collaborazione con la Roma, ha pure pensato bene di acquistare Scamacca, cresciuto a Trigoria per poi salutare tutti a diciassette anni conquistato dalle offerte del Psv Eindhoven. Da lì è tornato al Sassuolo che quest'anno lo ha girato in prestito al Genoa (e in questa stagione è stato anche al centro di notizie che sussurravano di un suo possibile ritorno a Trigoria).
Certo, però, che questo attivo di bilancio è stato azzerato dall'acquisto di Defrel da parte dei giallorossi. L'attaccante francese fu pagato venti milioni più tre di bonus, per poi, dopo un paio d'anni anonimi tra Roma e Samp, tornare al Sassuolo in cambio di dodici milioni. Facendo le somme, tra le due società il bilancio è più o meno in parità con la Roma che si è ripresa Pellegrini che ha una valutazione di mercato importante al di là delle difficoltà di questo periodo. Tutti giocatori nati a Trigoria e andati al Sassuolo, dove sono cresciuti con un tecnico come Di Francesco. Già, un altro che ha fatto il viaggio verso Sassuolo e ritorno.
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