Inchiesta Tor di Valle, Conte: "Caso Roma? C'è in Italia un caso corruzione"
Domani interrogatori di garanzia per gli arrestati. Cantone, Presidente dell'Anac: "Necessario regolamentare mondo delle lobby". Dea Capital: "Noi estranei alla vicenda"
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, uscendo dal Senato dopo la relazione Anac, ha rilasciato alcune dichiarazioni sull'inchiesta per i casi di corruzione legati alla realizzazione dell'impianto di Tor di Valle, pubblicate dall'Agi. Alla domanda se esiste un "caso Roma", dopo le ultime vicende di corruzione, il premier ha risposto: "Esiste in Italia un caso corruzione, per cui dobbiamo sempre stare attenti. Dobbiamo lavorare noi regolatori, autorità come l'Anac e l'autorità giudiziaria, ognuno nell'ambito delle sue competenze". Lo stesso Raffaele Cantone, Presidente Anac, ha commentato l'inchiesta analizzando le prospettive che potrebbe assumere in ambito giuridico: "Le vicende di questi giorni danno forza alla convinzione che è necessario regolamentare il rapporto tra politica e mondo della lobby".
Nel frattempo, Dea Capital Real Estate Sgr, attraverso un comunicato riportato da Ansa, esprime "la propria totale estraneità alla vicenda". Dalle intercettazioni riportate nell'ordinanza del gip emerge che Parnasi aveva intenzione di avviare un'operazione economica per la cessione del terreno di Tor di Valle alla società Dea Capital, ma lo studio era in una fase ancora preliminare. Sono previsti per domani gli interrogatori di garanzia per i nove arrestati nell'ambito dell'inchiesta Tor di Valle. Il manager Luca Parnasi sarà ascoltato a Milano dove si trova detenuto nel carcere di San Vittore, stando a quanto riporta l'agenzia Askanews. Gli altri interrogatori si terranno a Roma, dove verranno sentite le altre persone raggiunte dalla misura cautelare tra cui il presidente di Acea, Luca Lanzalone, l'ex assessore regionale del Pd, Michele Civita.
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