Il procuratore Ielo: "Corruzione? La Roma non c'entra nulla"
Il procuratore in conferenza: "Ci sono 16 indagati, di cui 6 in carcere e 3 agli arresti domiciliari. Non solo tangenti, anche assunzioni e incarichi"
Si è svolto presso la Città Giudiziaria di Roma l'incontro del procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo con la stampa. "L'AS Roma non c'entra nulla", queste sono state le sue prime parole sulla vicenda. E alla domanda se fossero coinvolti dipendenti della società giallorossa o di altre società ad essa collegate, ha risposto con un categorico: "No". Per quanto riguarda l'inchiesta che stamattina ha scosso il mondo della politica e dello sport romani, questi sono i numeri descritti da Ielo: "Ci sono 16 indagati, di cui 6 in carcere e 3 agli arresti domiciliari. Ai membri del gruppo Parnasi è contestato il reato di associazione a delinquere, poi ci sono due reati di traffico di influenza, quattro fatture emesse per operazioni inesistenti, cinque reati di corruzione e due illeciti finanziamenti".
"I privati", ha spiegato il procuratore, "sono il versante forte della corruzione. Tant'è che gli indagati del versante pubblico sono ai domiciliari, quelli del versante privato in carcere: una cosa non molto comune. I provvedimenti sono stati richiesti dalla Procura e confermati dal Gip. Da un lato c'è il metodo vecchio della tangente, poi c'è il volto nuovo della corruzione, quella che passa per assunzioni, già viste nell'inchiesta Mondo di Mezzo, e conferimento di consulenze. Addirittura ci sono casi di corruzione triangolare. C'è un forte investimento di Parnasi sulla politica, che si è esplicato sia con finanziamenti leciti, sia illeciti, sia altri che sono oggetto di verifica".
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Per quanto riguarda l'iter per la costruzione del nuovo Stadio della Roma, Ielo ha specificato: "Non sta alla Procura dirlo e perciò non entriamo nel merito". Il procuratore ha invece fornito dettagli sui reati di corruzione: "All'ex assessore all'Urbanistica della Regione Michele Civita è stata promessa l'assunzione del figlio in una delle società del gruppo Parnasi. Ad Adriano Palozzi, coordinatore provinciale di Forza Italia, sono stati erogati 25.000 euro coperti da fattura per un'operazione inesistente. A Luca Lanzalone, consulente dei Cinque Stelle in Campidoglio e numero uno di Acea, sono stati promessi conferimenti di incarichi al suo studio professionale, per circa 100.000 euro. Il gruppo Parnasi ha promesso poi a Paolo Ferrara, capogruppo dei Cinque Stelle in Consiglio Comunale, di fornire il progetto per il restylng del lungomare di Ostia per poterlo rivendicare come propria attività politica". La corruzione di Parnasi è stata definita dal Gip, nelle parole riportate da Ielo, "di tipo sia sistemico sia pulviscolare". Parnasi è stato inoltre intercettato nel dire questa frase: "Ora non mi costa molto, non sai un tempo quanto mi costava". Sintomo, secondo Ielo, del potere assunto dal versante privato rispetto al pubblico nel sistema di corruzione.
"Inoltre", ha concluso Ielo, "c'è stato il tentativo di esportare questo sistema di corruzione a Milano, infatti è stata offerta una casa all'assessore Maran, che ha rifiutato". Tra i dettagli forniti dalla Procura, anche la registrazione di una conversazione privata tra due esponenti del gruppo Parnasi riguardo uno dei ponti da realizzare nella zona dello stadio. Uno ha detto all'altro: "Se non lo facciamo è un problema". L'altro ha risposto: "Sì ma questo non dirlo a quelli del Comune". Questo, secondo Ielo, "fa emergere una certa insensibilità ai costi sociali dell'operazione".
Questo è il video in cui riassumiamo quanto raccolto nella conferenza di Ielo a Piazzale Clodio, dove era vietato l'accesso con cellulari e dispositivi di registrazione, nelle parole dell'inviato alla Città Giudiziaria Valerio Curcio:
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