Schick: "Primo anno difficile, voglio essere al 100% la prossima stagione"
L'attaccante ceco ha analizzato la sua esperienza in giallorosso dal ritiro della sua nazionale, tra ambizioni e bei ricordi dell'esordio in Champions League
Patrick Schick, fino ad oggi l'investimento più importante della Roma di Monchi, ha parlato sport.cz. Ecco come il giovane attaccante ha giudicato la sua prima esperienza in giallorosso.
Un giudizio sul tuo primo anno alla Roma?
"Al momento ho 3 settimane di vacanza, ma riposerò solo per una settimana. Poi inizierò a lavorare da solo. Voglio essere pronto per la prossima stagione. Il mio inizio non è stato il massimo a causa degli infortuni, ma verso la fine della stagione ho migliorato la forma fisica e le prestazioni. Ovviamente so che posso giocare meglio. Non mi sono potuto allenare bene durante la scorsa preparazione estiva a causa del trasferimento e del problema fisico. Adesso voglio evitare gli infortuni ed essere pronto al 100% per la stagione".
Il momento più bello della stagione?
"La partita con il Barcellona è stata l'esperienza più bella per me. Anche giocare a Liverpool è stato bello nonostante non siamo riusciti a vincere. Ci siamo andati vicino, sono state le mie prime partite in Champions League, non le dimenticherò mai".
Il tuo ruolo in Nazionale?
"Nella Roma faccio spesso l'esterno, ma in nazionale giochiamo diversamente, quindi è stata una novità per me e non è stato il massimo, anche se in qualche modo l'ho fatto lo stesso. Le motivazioni? E' più difficile al termine della stagione, sei abituato diversamente, è comunque la nazionale quindi non hai scuse, le motivazioni devono essere sempre al massimo, e penso che nessuno abbia molato. I ragazzi qui sono intelligenti, c'è qualità, ma dobbiamo lavorare sulla chimica di squadra. So che è difficile da capire dopo una sconfitta, ma c'è stato un cambiamento rispetto al passato, anche se è difficile da spiegare".
Come hai preso la sconfitta per 4-0 con l'Australia?
"Male. Ma per andare oltre non bisogna pensarci. Ho in testa solo il mio lavoro, gli allenamenti e la prossima partita. Era solo un'amichevole, ma aiuta ad imparare affinché non succeda di nuovo".
È difficile essere concentrati in un match in cui non ti giochi nulla?
"È un po' più complicato. Se sei fuori dal Mondiale a fine stagione perdi il ritmo e la testa è diversa rispetto a chi lo giocherà. Ma non sarebbe necessario parlare di motivazioni, è una partita della nazionale. Nel secondo tempo non ho toccato il pallone. Spero che la situazione sarà migliore contro la Nigeria. Così come il risultato".
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