AS Roma

L'avvento di Chris

Il centrale accolto a Ciampino dai tifosi: «Sensazione da brividi, voglio ripagarli Un sollievo: volevo solo la Roma. Sono tornato per vincere. Pedro è un giocatore speciale»

PUBBLICATO DA Giacomo Spadoni
07 Ottobre 2020 - 07:58

La seconda venuta di Chris. Quella di ieri è stata una delle giornate più attese dai tifosi romanisti nelle ultime settimane: dopo mesi di trattative, Smalling è finalmente un giocatore della Roma. Un'attesa estenuante, fatta di faticosi sali e scendi, di contraddittori sì e no, di alti e bassi che hanno reso la trattativa per riportare il centrale alla Roma un tira e molla continuo che alla fine, non senza patemi d'animo dell'ultimo minuto, si è risolto nel migliore dei modi. E tutte le parti coinvolte in questa infinita telenovela conoscono bene la grande fatica che è servita per farla andare in porto.

A partire dai tifosi, che non saranno stati al telefono o seduti a una scrivania per concretizzare materialmente la trattativa con il Manchester, ma hanno vissuto questo periodo con trepidante attesa. E l'hanno dimostrato presentandosi a Ciampino (erano circa una trentina) carichi d'entusiasmo per il ritorno di Chris. L'hanno accolto come si accoglie un campione, con cori e applausi. L'hanno accolto come si accoglie uno di loro, perché Smalling questo ha dimostrato di essere, aspettando fino all'ultimo che l'ingarbugliata trattativa tra Roma e Manchester trovasse finalmente la luce, senza tentennare mai un attimo. E questo i tifosi l'hanno capito. Cori, applausi, grida come all'Olimpico: «Olè Olè Olè... Smalling Smalling». E il centrale inglese ha subito ringraziato i suoi nuovi vecchi tifosi, salutandoli con occhiolino e pugno al cielo. «È stato veramente speciale, mi sono venuti i brividi - ha dichiarato Smalling nell'intervista di presentazione al sito della Roma - Ho sentito il loro amore appena ho messo piede in campo per la prima volta e poi è cresciuto sempre di più. È una sensazione speciale». Un'accoglienza mai vista prima dal centrale inglese: «Un po' di volte ho visto giocatori arrivati in un nuovo club essere accolti da tanti tifosi, ma non pensavo che sarebbe mai successo anche a me.

Aver ricevuto tutto questo mi fa venire ancora più voglia di ricambiarlo dando il massimo». Una trattativa che ha messo a dura prova l'umore di Smalling: «Tutti mi conoscono come un tipo calmo ma ci sono stati momenti in cui il mio umore saliva e altri in cui scendeva. Ovviamente, sapevo quello che desideravo ma dovevo solo attendere che succedesse». E quello che voleva era solo ritornare in quella che «sapeva fin dal primo giorno che sarebbe stata la sua futura casa. Credo che tutti sapessero della mia voglia di tornare e il fatto che sia stata esaudita, anche se così vicino alla chiusura del mercato, è un grande sollievo». Un sospiro di sollievo lo deve aver tirato anche Fonseca, che tanto ha voluto il ritorno di Smalling: «Ho parlato con il mister quando si è chiuso il trasferimento - ha rivelato il centrale - Siamo entrambi sollevati e felici di poter lavorare di nuovo insieme e di aiutare la Roma». E in giallorosso ritroverà molti dei suoi compagni della scorsa stagione, con cui non ha mai interrotto i rapporti: «Ho parlato con molti di loro, ci ho parlato per tutta l'estate, dopo la fine della stagione. Sono andato in vacanza in Sardegna e ho incontrato qualcuno di loro. Siamo stati in contatto e mi scrivevano per chiedermi aggiornamenti.

Erano entusiasti». Ma Smalling nella sua seconda avventura romanista troverà anche nuovi compagni, come uno dei suoi colleghi di reparto Marash Kumbulla: «È un giovane, ma viene da una squadra solida difensivamente ed è un ottimo innesto per noi. Credo che sia il tipo di giocatore di cui abbiamo bisogno, per darci quel qualcosa in più». Ci sarà anche un calciatore d'esperienza, Pedro: «Tutto il mondo sa che è un giocatore speciale. Ci ho giocato contro un po' di volte. Avere un calciatore di quel calibro in squadra è straordinario. È davvero speciale tornare qui e trovare questi nuovi innesti che possono darci la giusta carica in questa stagione». Ma Chris non ha bisogno di nessuno stimolo aggiuntivo: «Da Manchester ho visto tutte le partite della Roma, ma è stata dura. Quando giochi fai il tifo per la tua squadra. Ma quando non puoi giocare tifi ancora più forte». Finalmente adesso oltre a tifarla potrà anche difenderla in campo, a partire dalla prossima sfida, quella contro il Benevento del 18 ottobre: «Penso che sarò più che pronto. Ovviamente non mi sono allenato insieme alla squadra a Manchester ma mi sono mantenuto in forma. Ho fatto doppie sedute da subito e mi sento molto in forma. Credo che questo periodo di tempo mi darà modo di riprendere confidenza con la squadra ed essere pronto per la prossima partita e a disposizione dell'allenatore». Una partita da vincere, per iniziare col piede giusto la nuova avventura nella Roma: «Questa è una grande squadra, ma è troppo tempo che non vince un trofeo. Sarà uno dei miei obiettivi e sono sicuro che lo sarà per tutta la squadra in questa stagione, per ripagare i tifosi e farli esultare». Non vediamo l'ora Chris.

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