AS Roma

Sconfitta e ricorso

Giallorossi puniti per aver schierato un giocatore che non era in lista. Mandato all’avvocato Conte: si punta su buona fede e irrilevanza. E De Sanctis querela Er Faina

PUBBLICATO DA Francesco Oddi
23 Settembre 2020 - 09:00

Non potevano esserci sorprese nel comunicato ufficiale numero 32 della Lega di serie A, e non ci sono state: la Roma aveva già capito che lo 0-0 maturato sabato sera sul campo sarebbe stato annullato, e trasformato in un 3-0 a tavolino per il Verona. E infatti «il Giudice Sportivo letti gli atti relativi alla gara Soc. Hellas Verona e Soc. Roma; considerato che la società Roma ha impiegato un calciatore non iscritto nella "Lista dei 25" comunicata a mezzo PEC in data 14 settembre 2020 alle ore 12.14, nonostante fosse divenuto un "over 22", in violazione dunque del divieto di utilizzo di cui al punto 8 del Comunicato Ufficiale F.I.G.C. N. 83/A del 20 novembre 2014 come successivamente modificato con Comunicato Ufficiale F.I.G.C. n. 76 del 21 giugno 2018; ritenuto, pertanto, di dover applicare la sanzione della perdita della gara prevista al punto 9 del detto Comunicato Ufficiale F.I.G.C. N. 83/A; P.Q.M. delibera di sanzionare la Soc. Roma con la punizione sportiva della perdita della gara per 0-3». Comunicato diffuso poco dopo le 16, firmato dal Giudice Sportivo, Gerardo Mastrandrea, e controfirmato dal presidente della Lega di A Paolo Dal Pino.

Pronto il ricorso

A Via Tolstoj se lo aspettavano già dal giorno prima, quando il caso era divenuto di pubblico dominio, e in serata hanno fatto pubblicare un breve comunicato sul sito ufficiale: «L'AS Roma presenterà reclamo contro la decisione del giudice sportivo, che ha decretato la sconfitta per 0-3 dei giallorossi nella partita contro il Verona, conclusasi sabato 19 settembre con il risultato di 0-0». Se ne occuperà Antonio Conte, l'avvocato di fiducia della Roma per questioni di diritto sportivo, sin dai tempi della monetina che colpì l'arbitro Frisk contro la Dinamo Kiev, il 15 settembre 2004, ultima gara persa a tavolino dai giallorossi prima di ieri.

Gli è già stato consegnato un incartamento, in cui viene ricostruita soprattutto la vicenda dell'alert che, al momento della compilazione per via telematica della distinta di gara, aveva segnalato errore. La società aveva chiesto chiarimenti alla Lega, che aveva minimizzato il messaggio, invitando a proseguire l'operazione: sembra che questa richiesta non sia stata fatta solamente a voce ai delegati presenti, ma ne sia rimasta qualche traccia, allegata al dossier per il ricorso. Come a dire che la società sicuramente ha sbagliato a non iscrivere Diawara in lista, ma se la Lega avesse effettivamente aiutato i dirigenti giallorossi a sbagliare, la cosa andrebbe considerata, quantomeno come circostanza attenuante.

Ma il punto su cui il ricorso punterà di più, oltre ovviamente alla buona fede, sarà l'assoluta irrilevanza dell'errore: nell'elenco dei 17 "over 22" utilizzabili (un sottoinsieme della lista dei 25 giocatori introdotta dal 2015-16) c'erano ben 4 posti liberi, il centrocampista (che per età nello scorso campionato non veniva conteggiato, come tutti i classe 1997) avrebbe potuto occupare uno di quelli senza la svista che ha portato, due giorni fa, alle dimissioni del segretario del club, Pantaleo Longo (che pure non avrebbe compilato materialmente la lista). E che, dopo le dimissioni, potrebbe firmare proprio per il Verona, la società che, senza segnare neanche un gol, grazie al caso Diawara da ieri si trova in testa alla classifica. Ma la Roma - pur ammettendo l'errore, e sapendo che la battaglia legale per trasformare la sconfitta a tavolino in un'ammenda sarà molto difficile - vuole difendere il punticino preso sul campo, e ha già preannunciato reclamo: ora ha una settimana di tempo per allegare la documentazione al ricorso, poi verrà fissata l'udienza, presso la Corte Sportiva d'Appello della Figc. Senza la procedura d'urgenza, che si utilizza solamente quando c'è una squalifica da togliere, e bisogna discuterne prima che venga scontata: non è questo il caso, così prima di ottobre non ci saranno novità. In caso di verdetto negativo la Roma avrà un ulteriore grado di giudizio a cui appellarsi: il Collegio di Garanzia del Coni, istituito nel 2014 in sostituzione del (discusso) Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport.

De Sanctis vs Er Faina

La brutta figura però resta, e qualcuno si è divertito a sottolinearla: l'influencer "Er Faina" (Damiano Coccia), tifoso laziale, noto per i modi molto spicci, e il modo di parlare piuttosto colloquiale (eufemismo), in un video pubblicato sul suo profilo Instagram da oltre un milione di fan, avrebbe accollato l'errore al direttore sportivo pro tempore Morgan De Sanctis. Che «preso atto della gravità, ignoranza e falsità delle affermazioni diffamatorie e dei commenti», come si legge in una nota rilasciata all'Ansa, «ha conferito incarico ai suoi legali di fiducia di intraprendere ogni doverosa iniziativa giudiziaria, a tutela della propria immagine personale, onorabilità e dignità professionale».

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