Mercato, l'intrigo Roma-Napoli-Juve: Ramadani incontra De Laurentiis
Domani il meeting: si cerca l'accelerata per lo scambio con Milik, sempre se Dzeko dovesse andare alla Juve. Passi avanti per Smalling. Riccardi in prestito al Pescara
Sali Ramadani e Cristiano Ronaldo. Potrà sembrare strano, ma sono loro due, uno dei procuratori più importanti in circolazione e il fuoriclasse portoghese, gli uomini destinati a districare la matassa. Quella che vede coinvolti Juventus, Roma, Napoli, Suarez, Dzeko, Milik, Ünder e chi più ne ha più ne metta, escludendo tra i tanti altri nomi (Meret, Veretout, Hysaj, Maksimovic, Cristante) soltanto il giovane Riccardi per il quale ieri si concretizzato il trasferimento al Pescara in prestito con riscatto e controriscatto. Una matassa che al momento è inestricabile tra cifre che non si trovano, società che si fanno i dispetti, procuratori che fanno i conti, calciatori che aspettano solo di migliorare il loro cucuzzaro.
Proviamo a districarci dalla matassa. Partendo dall'unica dichiarazione ufficiale sulla questione di ieri, fatta dal ritiro della sua nazionale da Edin Dzeko: «Ogni anno si parla di me come possibile partente, vedremo, io dico solo che sto bene». Meglio, ma certo non sono state parole che hanno contribuito a fare un po' di chiarezza. Anche perché la questione si deve sbrogliare un po' a Torino e un po' a Napoli. Nel regno sabaudo della Juventus nove volte consecutivamente campione d'Italia, si sta cercando di dare a Pirlo il terzo attaccante da affiancare a Dybala e Cristiano Ronaldo. Negli ultimi giorni erano salite molto le quotazioni di Suarez in rottura prolungata con il Barcellona. Una salita che non ha tenuto conto di un paio di fattori non proprio di secondaria importanza: 1) per quello che si sa Ronaldo non gradirebbe l'arrivo dell'uruguaiano; 2) l'uomo che mozzica gli avversari ha lo status di extracomunitario e la Juventus i suoi due slot annuali li ha già utilizzati. Difficile dire quale delle due questioni sia più importante. Insieme, comunque, allontanano e di parecchio l'arrivo di Suarez in bianconero. A meno che il giocatore non riesca, in tempi brevissimi, a entrare in possesso del passaporto italiano di cui avrebbe fatto già richiesta. Un rischio che la Juventus non si può permettere di correre, soprattutto se sommato al malcontento del portoghese. Quindi, ecco Dzeko tornare in pole position per andare a prendere il posto di quell'Higuain che sta rescindendo il suo ultimo anno di contratto con il club bianconero.
Solo che la Roma, al di là delle dichiarazioni ufficiali che fa circolare attraverso alcuni ingenui trombettieri, non può prendere in considerazione la cessione del bosniaco se prima non si garantisce il suo sostituto. Che, come ormai si sa da tempo, è stato individuato nel polacco Milik. Ecco allora che entra in scena Sali Ramadani, procuratore di Ünder, Koulibaly, Maksimovic. Il turco è la contropartita tecnica per Milik (ma tra le parti non c'è accordo sul conguaglio da versare a De Laurentiis). Il secondo è in partenza per Manchester, sponda City, per una cifra tra i sessanta e i settanta milioni. Il terzo è stato offerto alla Roma per un doppio scambio che prevederebbe l'inserimento di Veretout, cosa che il club giallorosso ha già rispedito al mittente a meno che il centrocampista francese non venga valutato quaranta milioni. Tanta roba, insomma. E allora Ramadani ha deciso di entrare in azione in prima persona. Oggi sbarcherà in Italia e domani ha fissato un appuntamento con il presidente del Napoli per cercare di trovare un punto d'incontro almeno per due dei suoi tre giocatori, cosa che se gli riuscisse garantirebbe agiatezza anche alle generazioni future dei Ramadani, leggasi commissioni. Quello di domani sarà probabilmente un incontro decisivo perché si concretizzi almeno lo scambio Milik-Ünder, sempre che, sia chiaro, Dzeko vada alla Juventus. In caso contrario rimarrà tutto come adesso.
In attesa che la matassa si districhi, ci sono da registrare ulteriori e probabilmente decisivi passi in avanti nella trattativa con il Manchester United che dovrebbe riportare Chris Smalling alla Roma come negli auspici di Fonseca, dei tifosi e dello stesso giocatore. Le due società, attraverso Jozo Palac che è tornato prepotentemente in scena dopo un periodo di stop, stanno andando avanti a grandi passi verso un accordo che a questo punto si può dare per quasi certo. Il bello è che, per quello che filtra sempre più frequentemente nelle ultime ore, la chiusura dell'affare si farebbe a cifre decisamente inferiori rispetto a quelle che erano state fatte capire nelle settimane precedenti. Le ultime parlano di un prestito oneroso, più un obbligo di riscatto dopo dodici mesi fissato tra gli otto e i dieci milioni a cui si dovranno sommare una serie di bonus quantificabili tra i tre e i quattro milioni. In alternativa, sempre secondo le ultime, c'è la possibilità di acquistare subito il cartellino del difensore inglese per una cifra complessiva tra i dodici e i tredici milioni. In ogni caso, parecchi soldi in meno rispetto ai venti (più bonus) che il Manchester aveva richiesto fino a qualche settimana fa.
Intanto sono confermate le trattative in uscita che coinvolgono Jesus (Genoa), Fazio (Cagliari), Santon (Besiktas), Perotti (Fenerbahce). Per ora non c'è stata nessuna fumata bianca. Ci dicono che bisogna aspettare per vederla. Speriamo.
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