Dan avanza piano e incontra Fonseca. Caccia aperta al nuovo DS
Il neoproprietario ha conosciuto e rassicurato in video Paulo Fonseca. Per il ds si studiano profili italiani e soprattutto stranieri. Su Milik nuovi passi in avanti
La seconda intervista "italiana" in pochi giorni concessa da Ralf Rangnick in cui in maniera più o meno velata ammicca ad un futuro in Serie A non determina ancora una prova del feeling che potrebbe nascere tra il "trainager" tedesco, artefice del miracolo Lipsia targato Red Bull, ma di sicuro ne fornisce un altro indizio.
Così, dopo aver raccontato il manifesto del suo calcio alla Gazzetta (20 agosto scorso, intervista chiusa con la domanda "Ci vediamo presto in Serie A?" e la sua risposta "Chissà..."), ieri è stato il Corriere della Sera a pubblicare la chiacchierata fatta con lui, con un riferimento proprio all'avventura di Dan e Ryan Friedkin: «Roma è una metropoli mondiale e la Roma un club di tradizione europea che ha vinto l'ultimo dei suoi tre scudetti venti anni fa e l'ultimo trofeo 12 anni fa, la Coppa Italia. Sarà interessante vedere come i nuovi proprietari Dan e Ryan Friedkin, imprenditori di successo, cercheranno di rimettere la Roma sulla strada del successo». Davvero molto preparato sul tema, tanto che qualcuno lo considera tra i candidati a vestire un ruolo primario nel futuro organigramma tecnico della nuova Roma. In qualche modo, Rangnick impersona l'identikit perfetto del dirigente che vorrebbe Friedkin alla Roma: straniero, innovativo, visionario e lontano dalle logiche dell'ambiente calcistico italiano.
Non è più giovanissimo (ha 62 anni), ma quello è un fattore non determinante. Di sicuro il giovane Friedkin, Ryan, ha incontrato anche Victor Orta, ds spagnolo alla radice della bella affermazione del Leeds del loco Bielsa. Per il momento, però, la realtà dice che Friedkin non ha voluto ancora assumere nessuno e che tutto è affidato a Guido Fienga, uno e trino: amministratore delegato, direttore tecnico, direttore sportivo.
Se i nuovi proprietari, segnalati entrambi a Londra e impegnati in quotidiani colloqui per questioni legati alle loro attività imprenditoriali e ovviamente anche alla Roma (c'è anche chi dice che sarebbero anche interessati a far entrare nuovi soci nel club, ma l'indiscrezione non ha ancora trovato conferme) non hanno ancora mosso niente, di sicuro hanno voluto conoscere, salutare e in qualche modo rassicurare Paulo Fonseca circa la bontà del loro impegno e l'intenzione di dare una stabilità tecnica e finanziaria alla società. Il colloquio è avvenuto nei giorni scorsi ed è stato confermato anche da fonti della società. Dopo le rassicurazioni date da Fienga al procuratore Abreu e poi personalmente all'allenatore, è emerso ieri dunque anche il colloquio diretto tra futuro presidente e tecnico. Segno che qualche aspetto da chiarire in questo momento alla Roma sussiste e che si cerca in ogni modo di assicurare tranquillità a chi sul campo sta provando ad avviare il lavoro.
Mancano ancora però diversi elementi sul mercato e non c'è ancora certezza neanche sul destino di capitan Dzeko. Ieri si è lavorato molto sul fronte Milik, il polacco che potrebbe sostituire il bosniaco al centro dell'attacco della Roma. Si lavora infatti per ridurre la distanza tra la provocatoria richiesta del Napoli (Ünder + 20 milioni) e la più congrua valutazione che potrebbe far chiudere la questione con un corrispettivo cash che poi la Roma potrebbe ricavare dalla Juve in cambio del cartellino di Dzeko, dunque intorno ai 10, massimo 12 milioni. Oltre a Cengiz, naturalmente, che però non ha ancora dato l'ok definitivo al trasferimento, in attesa anche lui dell'accordo sull'ingaggio.
Ieri c'è stato un contatto tra il procuratore del polacco, Pantak, e il ds Giuntoli, al termine del quale è emerso solo che si può continuare a lavorare in direzione del trasferimento alla Roma. Dunque, continua ad esserci informale ottimismo sulla positiva evoluzione della trattativa (e quindi con Dzeko alla Juve, Ünder al Napoli e Milik alla Roma) che però si scontra con gli atteggiamenti ufficiali: così De Laurentiis continua a dire che non svenderà nessuno, la Roma ribadisce che Dzeko non è in vendita e la Juve fa trasparire che controlla dieci centravanti nel mondo e poi sceglierà quello che fa più al caso suo. Ognuno recita il suo ruolo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA