Diawara, equilibrio e freddezza: ora è anche rigorista
Il guineano è il fulcro del centrocampo di Fonseca e un'opzione in più dagli 11 metri che può tornare utile nelle sfide di Europa League
Quando l'arbitro Piccinini ha fischiato il fallo da rigore su Dzeko, Amadou Diawara è scattato subito verso il pallone, lo ha preso e si è diretto verso il dischetto. Veretout era in panchina ma in campo c'erano Kolarov e Dzeko. Nessuno si aspettava di vedere lui a tu per tu con Ujkani. Rincorsa lenta, tiro angolato ma non troppo e gol. Non un rigore perfetto ma una trasformazione di personalità. Nel post partita Fonseca ha ammesso che il rigorista sarebbe dovuto essere Kolarov ma Amadou è stato deciso nel prendersi questa responsabilità e ha incassato la benedizione dei compagni. Ne sentiva il bisogno per riscattarsi da qualche errore di troppo fatto vedere nelle prime partite dopo la ripresa. Così come era stato spesso tra i peggiori nelle tre sconfitte consecutive post lockdown, è stato spesso tra i migliori nel filotto di 6 vittorie e 1 pareggio che ha aperto la Roma nelle ultime 7 gare.
Meno energico e quindi meno vistoso di Veretout, Diawara è l'equilibratore silenzioso di questa squadra. Ordinato nella prima fase di impostazione quando c'è da costruire l'azione dal basso, prezioso quando c'è da coprire i buchi lasciati dai compagni in fase di ripiegamento. Grazie al silenzio degli stadi vuoti è possibile ascoltare le parole dei protagonisti durante la partita e "Amadou" è stata la parola più pronunciata da Fonseca. Lui ha risposto agli stimoli con letture intelligenti e chiusure puntuali. Il tecnico ci ha lavorato molto e non lo ha mai lasciato indietro anche durante i guai fisici che lo hanno accompagnato in stagione. Diawara è abituato a cadere e rialzarsi, è sempre stato così nella sua (ancora breve) avventura romanista. Ha dovuto vincere lo scetticismo (qualcuno lo aveva etichettato come "scarto del Napoli") alimentato anche dal crack al menisco con il Cagliari. Si è rimesso in piedi a tempo di record e per quasi tre mesi è stato il fulcro del centrocampo. Poi il nuovo ko, sempre al menisco, che sapeva di stagione finita. Invece lui ha preso la scelta, anche contestata da qualcuno, di non operarsi e procedere con una terapia conservativa. Bravo e anche "fortunato" visto che il campionato è stato rinviato e lui è tornato a essere protagonista con la Roma.
Un dischetto per cinque
Diawara aveva tirato (e realizzato) solo un altro rigore prima di quello trasformato con il Torino: ai tempi del Napoli nella sfida contro il Manchester City. Questa sua freddezza dagli undici metri potrà tornare utile anche alla Roma nelle sfide di Europa League che con la nuova formula prevedono direttamente i tiri dal dischetto in caso di parità. Con il Siviglia mancherà sicuramente Veretout che con 6 rigori trasformati su 6 è diventato lo specialista della squadra. Il sostituto naturale è Kolarov, rigorista designato fino al doppio errore contro Lecce e Napoli ma pronto a tornare sul dischetto in caso di necessità. La personalità non gli manca. L'altro specialista è Perotti che almeno inizialmente dovrebbe partire dalla panchina. Pellegrini, che un rigore in stagione lo ha segnato in Coppa Italia con il Parma, è la quinta scelta. Le alternative sono Dzeko e Mkhitaryan.
© RIPRODUZIONE RISERVATA