Da Veretout a Mkhitaryan, da Ibanez a Peres: i minutaggi della Roma post Covid
Molte sorprese, a partire dall'ex Atalanta, che non aveva neppure esordito. Il francese il più utilizzato, poi il numero 41 e l'armeno, senza più guai fisici
Doveva portare grandi problemi il calcio compresso del post Covid-19, li sta affrontando molto bene. In preparazione non ci sono stati problemi muscolari, se non di lievissima entità: si era fermato Perotti, ma alla ripresa del campionato era abile ed arruolato. L'unico titolare non disponibile, il 24 giugno contro la Sampdoria, era il portiere Pau Lopez, ma a fermarlo era stato un infortunio traumatico, una microfrattura al polso, che gli ha fatto saltare tre partite. Al suo posto Antonio Mirante, che se l'è cavata molto bene, tanto che Fonseca, col Brescia, si è potuto permettere di dare un turno di riposo allo spagnolo, riproponendo tra i pali il 37enne arrivato dal Bologna. Solamente con l'Udinese il tecnico portoghese non si è presentato con la panchina al completo: 11 giocatori invece che 12, ma prima del lockdown era andata decisamente peggio, contando che in tre occasioni i convocati erano stati 19 invece che 23, e una volta (il 19 gennaio, Genoa-Roma 1-3) addirittura 18, con soli 7 giocatori pronti a subentrare, come prima della riforma del 2012 che ha allungato la panchina.
In 5 partite su 7 giocate dopo il lockdown Fonseca ha convocato 24 giocatori: prima di Roma-Samp non ci era mai riuscito. Tutte e 5 le volte il tecnico portoghese ha mandato in tribuna il terzo portiere (3 volte il giovane Cardinali, 2 Fuzato), preferendo avere in panchina 11 giocatori di movimento: 5 volte su 7 ha sfruttato completamente la nuova regola delle 5 sostituzioni, contro il Napoli ha fatto solo 3 cambi, 4 contro il Parma, uno dei quali, Zaniolo per Mkhitaryan, proprio al 90'. Ma le sorprese arrivano dai giocatori utilizzati in questa seconda parte della stagione: non sul primo posto per minuti giocati, che è di Veretout (terzo anche contando l'intera stagione, dietro Dzeko e Pau Lopez) ma su secondo e terzo, rispettivamente di Ibanez e Mkhitaryan. Il brasiliano, che in un anno di Atalanta aveva giocato solamente uno spezzone di pochi minuti nella scorsa stagione, non aveva ancora debuttato in giallorosso prima della sospensione del campionato: nelle ultime 7 ha giocato 6 volte, di cui 5 dal primo minuto. Certo, lo ha aiutato l'infortunio muscolare di Smalling, ma quando l'inglese è uscito, al 29' del primo tempo di Napoli-Roma, lui era già in campo. Con la sua esplosione non hanno fatto un minuto Cetin e Juan Jesus (ormai neppure convocato). Quanto all'armeno, sembra aver risolto i tanti problemi muscolari che ne hanno condizionato il rendimento nei primi mesi. E occhio a Bruno Peres: nel suo ruolo è tornato a disposizione Zappacosta ma lui ha giocato il 55% dei minuti post-Covid. Briciole per Kluivert (124'), ancor meno per Pastore (69') e Ünder (63'): sono tutti in partenza, anche se l'argentino potrebbe non trovare estimatori disposti ad accollarsi il suo oneroso contratto.
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