AS Roma

Baldissoni: "Pallotta non ha mancato di rispetto a nessuno"

"C'è ancora rammarico per l'eliminazione, è evidente che quando c'è la possibilità di giocarsela fino all'ultimo dispiace non riuscirci, il Liverpool era alla portata"

PUBBLICATO DA La Redazione
04 Maggio 2018 - 12:56

Le parole del Direttore Generale della Roma, Mauro Baldissoni, ai microfoni di Sky Sport 24:

C'è rammarico per la gara di mercoledì?
"Ci mancherebbe che non ci sia rammarico. E' evidente che quando c'è la possibilità di giocarsela fino all'ultimo come dimostra anche il risultato finale significa che il Liverpool era una squadra alla portata e questo è il rammarico. Ma non può essere ignorato questo percorso che parte dalla consapevolezza. E' un percorso ambizioso, di creare una squadra che giochi costantemente la Champions. Questi eventi come la semifinale costituiscono le pietre miliari per farti rendere conto di dove sei arrivato, per darci l'idea di dove stiamo andando e deve essere anche il nostro punto di partenza. La consapevolezza di poter giocare non come vittime sacrificali, ma con l'atteggiamento di chi ritiene di meritare il turno successivo e questo deve rimanere".

In passato c'è stata qualche difficoltà con la tifoseria, i risultati aiutano? 
"Il lavoro che si fa deve avere a supporto l'esito del campo. I risultati aiutano a leggere il lavoro che si fa. I risultati non arrivano a caso e si vede che il lavoro svolto nel tempo è eccellente. I tifosi sono ben attenti a quello che si fa per la squadra, quindi non possono che apprezzarlo. l'impegno non è mai mancato, a volte è difficile farlo capire mentre si lavora. Sinceramente io ho sentito sempre molto rispetto, poi ci sono delle arene dove si fanno commenti legati all'immediato, ma è sempre stato chiaro. Ovviamente adesso c'è un po' di entusiasmo in più. C'è bisogno di sciogliere questa patina di inevitabile pessimismo. Quello che si vuole sognare lo si può raggiungere".

Pallotta rischia un provvedimento dell'Uefa...
"Vedremo. In pubblico ha affermato un principio più generico, dicendo che si può fare ricorso alla tecnologia per ovviare a qualche errore. Gli sarà scappata qualche parola più colorita, ma non vogliamo mancare di rispetto a nessuno men che meno all'arbitro che è il primo a sapere quando sbaglia.. Se ci sono stati errori dell'arbitro sono stati riconosciuti prima di tutto da lui stesso. Noi vogliamo preoccuparci dei nostri errori, che hanno contribuito anche quelli alla nostra sconfitta. Gli errori dell'arbitro possono starci, ma il rispetto non viene mai meno, altrimenti non si può continuare a giocare".

Purtroppo c'è stato anche il ferimento di Sean Cox...
"Non abbiamo mai momenti di esitazione o spazi per incomprensioni. Noi non tolleriamo che possa esserci qualsiasi concessione alla violenza. Se chi segue la Roma pensa di affermarsi con questi gesti, pensando di aver meriti nei confronti della tifoseria, sappia che sono gesti di vigliaccheria, che non può avere spazio nel calcio e nella Roma. Su questo non retrocederemo nemmeno di un millimetro".

Che cosa rappresenta il 30 giugno? Con i guadagni della Champions cambia l'approccio al mercato?
"Il 30 giugno ha un solo significato: la chiusura dell'anno fiscale. Quando si chiude l'anno bisogna essere in regola per rispettare il Financial Fair Play. Arrivare ad anticipare alcune cessioni serve a riequilibrare il disavanzo tra costi e ricavi e quindi mantenersi all'interno dei range dettati dalle regole internazionali. Ma è sempre stata una scelta per mantenere i costi più alti dei ricavi, e se questa scelta è stata fatta è stato per poter competere e mantenere il diritto di accedere alla Champions League. Entrare in palcoscenici così straordinari - e speriamo di poterci ritornare - implica dei costi molto alti che appunto vanno sanati da alcune cessioni. E' un'opportunità che noi abbiamo colto e i risultati ci hanno dato ragione, ovviamente più si accede ai ricavi grazie alla competitività meno ci sarà necessità di ricorrere a cessioni ‘tattiche'. Potrebbe comunque accadere perché è un'attività fisiologica quella della compravendita dei calciatori e quindi perché non approfittarne proseguendo nel percorso di crescita con un ribilanciamento dei conti".

Il futuro di Alisson?
"Nessun giocatore ha un prezzo: la scelta la fa la società che vuole vendere, quella che vuole comprare e il giocatore. Se le componenti hanno un accordo, si arriverà a una decisione".

Florenzi?
"Ci pensa Monchi che è il miglior ds d'Europa: farà lui le valutazioni opportune. Il procuratore di Florenzi è in contatto con Monchi".

La rosa della prossima stagione?
"Questo gruppo è insieme da tanti anni, se andiamo a vedere i giocatori che entrano in campo dal primo minuto sono con noi da tanti anni: siamo stabilmente insieme da molto tempo. Sappiamo però che bisogna integrare delle mancanze per creare competitività e questo determina delle scelte. Non è il momento di capire o valutare chi sarà ceduto, ci penseremo a fine campionato".

Il nuovo stadio?
"È semplice identificare i tempi realizzativi, siamo nella fase della pubblicazione del progetto della variante urbanistica, le terze parti parleranno sino all'11 giugno, poi ci sarà l'Assemblea Comunale che dovrà approvare tale variante. Secondo noi, tutto questo iter finirà in estate, poi partiranno le gare pubbliche per i lavori pubblici e far partire i lavori privati che devono iniziare in parallelo con i lavori pubblici, un tempo di sei mesi circa. Pensiamo che all'inizio dell'anno prossimo si possa cominciare".

Il lavoro di Di Francesco?
"Ci contavamo, è stata la prima scelta di Monchi che lo seguiva da tempo come ha già dichiarato tante volte: ne era convinto. Di lui ci piace la metodologia di lavoro, come si pone riguardo l'aspetto tecnico in campo ma anche fuori, nell'esternare le cose più importanti. Come ad esempio quando ha detto che non è importante occuparci di dettagli ed errori arbitrali, nella testa dei giocatori non ci deve essere spazio per la protesta ma deve restare sempre la convinzione di potercela fare. Questo raffigura il messaggio che ha passato da inizio anno, siamo cresciuti tutti insieme. Al primo anno in un'esperienza importante in una grande squadra come la Roma e da esordiente in Champions ha capito il modo migliore per affrontarla, credendoci fino alla fine. E' un grande lascito che la squadra ottiene ed è il miglior presupposto per la prossima stagione."

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