Roma-Liverpool, il messaggio della Sud: "Porta la bandiera e porta la voce"
Il comunicato della Curva: "E' la rivincita dei nostri padri e la storia dei nostri figli. Vogliamo l'incosciente speranza che ogni romanista ha dentro di sé"
Ci siamo. Roma-Liverpool è mercoledì. Con un comunicato distribuito su un volantino i gruppi della Curva Sud hanno voluto chiamare alla carica tutti i tifosi romanisti che riempiranno lo Stadio Olimpico: «Eccoci qua ragazzi, siamo di nuovo al punto in cui non abbiamo nulla da perdere, abbiamo nuovamente bisogno di una rimonta. Davanti agli occhi c'è ancora la gioia della partita contro il Barcellona, bene, levatevela, perché non basterà a passare il turno».
L'invito, per tutti, è quello di unirsi sotto l'insegna dei colori giallorossi in un unico coro: «Mercoledì porta allo stadio la tua sciarpa, la tua bandiera, porta ciò che più ti appartiene da Romanista. Coloriamo ogni spazio. Porta la tua voce, non negarla quando ti verrà chiesto di alzarla. Sarai concentrato sulla partita, lo sappiamo, lo saranno tutti. Vorresti giocare per dare il tuo supporto alla squadra, lo sappiamo, lo vorremmo tutti. Eppure solo cantando e tirando fuori tutto ciò che hai dentro che potrai davvero far parte di quegli undici ragazzi in campo. La Curva inizia il coro, le tribune e i distinti lo seguono sempre, non immaginate la differenza che farà. Sii parte di quel qualcosa che si vive e non si spiega, la voce torna, una semifinale così non si può sapere».
Inutile nasconderlo: martedì scorso Anfield era una bolgia e certamente i giocatori Reds in campo ne hanno risentito positivamente. Adesso per l'Olimpico è arrivato il momento di far sentire quanto i romanisti vogliono questa finale di Champions League e quanto non hanno paura di fare i conti con la propria storia: «Mercoledì può finire un sogno, che è la rivincita dei nostri padri e la storia dei nostri figli, se vogliamo prendercelo, devono venire a togliercelo dalle mani, perché noi saremo lì a proteggerlo, in tanti, in tutti, con chi vuole crederci, con chi, lontano da ogni razionale ragionamento, darà comunque tutto ciò che può dare, consapevole che è l'unica cosa da fare. Provarci non costa nulla, mentre arrendersi costa la dignità, perché se noi non siamo abituati a certi palcoscenici, loro non sono abituati all'amore di Roma».
Perché, va bene Anfield, va bene You'll never walk alone, ma se i tifosi della Roma ci si mettono non ce n'è per nessuno. E la proposta è quella di essere tutti una cosa sola: «Non servono allenatori, non critiche, non servono lamenti. Vogliamo solo la tua voce e quella sana incosciente speranza che ogni romanista ha dentro di sé e ci fa dire: "FORZA ROMA, SI PUO' FARE"». Il comunicato è firmato "I tifosi della Roma, tutti". Come a dire: solo tutti uniti potremo farcela. Saranno 60mila i romanisti mercoledì sera e se porteranno tutti una bandiera, se si uniranno tutti in unico coro, se si stringeranno forte alla squadra, non saranno il dodicesimo uomo in campo - perché quello ce lo possono avere tutte le squadre -, ma anche il tredicesimo e il quattordicesimo.
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