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Roma, un anno di Petrachi in 5 frasi: dal "tubino" al "padre severo"

Il dirigente salentino è stato sospeso dall'incarico. Ripercorriamo la sua avventura dalla prima conferenza a Trigoria all'ultima intervista a Sky

PUBBLICATO DA La Redazione
18 Giugno 2020 - 20:21

Il rapporto tra Gianluca Petrachi e la Roma sembra essersi guastato senza alcuna possibilità di riparazione. Il ds, dopo aver mandato un sms dai toni aspri al presidente Pallottaè stato sospeso dalla propria carica, con la parte "di campo" che è stata momentaneamente delegata all'ad Fienga, che fino all'ultimo ha provato a mediare tra Petrachi e la proprietà giallorossa. Dopo nemmeno un anno, il dirigente salentino con ogni probabilità lascerà la Roma. Un uomo che non le manda a dire, l'ex Torino: tante volte nella sua breve esperienza nella Capitale si è reso protagonista di dichiarazioni colorite, sin dalla conferenza stampa di presentazione a Trigoria dello scorso 4 luglio.

"La Roma non si farà strozzare da nessuno"

Lo sfondo è la possibile partenza di Edin Dzeko destinazione Inter, con una richiesta della Roma che i nerazzurri non volevano soddisfare facendo leva sulla volontà del calciatore. Rispondendo a una domanda, Petrachi ha dato subito prova dell'essere un dirigente senza peli sulla lingua: "Non è che uno si alza al mattino, decide di andar via e ci ricatta - ha detto il ds riferendosi al bosniaco -. La Roma non deve essere ricattata. Io non trattengo nessuno, ma non mi piace essere preso per la gola, i calciatori devono essere pagati il giusto. Non mi interessa se un calciatore raggiunge un accordo con un'altra società, che è già deontologicamente sbagliato, ma la Roma non si farà strozzare da nessuno". Alla fine Dzeko rimarrà in giallorosso, rinnovando il contratto in scadenza nel 2020 fino al 30 giugno 2022.

"Il calcio è un gioco maschio, non per signorine"

L'arbitro Massa annulla in maniera discutibile un gol a Kalinic all'ultimo respiro contro il Cagliari per una leggera spinta del croato ai danni di Pisacane, difensore rossoblu. Al termine del match, un Petrachi visibilmente imbufalito ha commentato l'episodio di fronte alla telecamere: "Oggi ho visto delle cose che non mi capitava di vedere da tanti anni. Soprattutto ho fatto riferimento alla situazione del gol finale: Kalinic ha rubato il tempo, Pisacane rimane in piedi ed è Olsen che lo travolge. Se vedono questo episodio in Inghilterra si mettono a ridere. Il gioco del calcio è un gioco maschio, non è un gioco di ballerine. Altrimenti ci mettiamo tutti il tubino, ci infiliamo le scarpette e andiamo a fare tutti danza classica. Il calcio è un gioco maschio, di questi contatti ce ne sono milioni, averlo sanzionato in questa maniera è stato ingiusto". Il ds correggerà il tiro il giorno dopo rilasciando una dichiarazione all'Ansa nella quale specificherà che "non era affatto mia intenzione insinuare che il calcio sia uno sport solo per uomini e non adatto alle donne".

"A volte quando si scrive si dicono cazzate"

Fiume in piena Petrachi durante la presentazione dei tre acquisti del mercato di gennaio, IbanezPerez e Villar. Il ds giallorosso inizia la conferenza stampa con un'invettiva contro i giornalisti: "A volte quando si scrive si dicono cazzate e se non fermi l'emorragia diventano vere. Non amo le calunnie e le falsità, che spesso su qualche giornale o media escono da vigliacchi. Basta guardarci in faccia. Non faccio comunella, non rispondo ai vostri messaggi da quest'estate, la mia schiena è sempre dritta. Oggi sono la persona che volete attaccare, cercherò di non essere spappolato. Venti giorni fa si decantava una Roma che giocava il miglior calcio d'Italia, ora è in difficoltà. Io ero preparato a questo, ma non a calunnie e falsità. Ho tanti articoli qui. Si dice 'Petrachi bacchettato da Dzeko che vuole qualità', Prima cazzata. Si dice che sono stato convocato per essere messo alla prova dalla nuova società: io ho detto i programmi futuri e la programmazione con gli investimenti. Si tratta di un'inesattezza totale, i nuovi acquirenti volevano sapere le possibili spese. Ecco un'altra cazzata detta".

"C'è stato un cortocircuito tra Ausilio e Marotta"

Altra sessione di mercato, altra querelle con l'Inter. La Roma e i nerazzurri imbastiscono uno scambio tra Politano e Spinazzola. I calciatori vengono fatti partire e raggiungono le rispettive destinazioni, ma l'affare, che sembrava chiuso, salta, perché pare che l'Inter non sia convinta dell'integrità fisica del terzino giallorosso. Petrachi, a precisa domanda postagli prima di Genoa-Roma, risponde: "In questa vicenda c'è stato un cortocircuito tra Marotta e il ds Ausilio. Noi avevamo chiuso l'operazione e sappiamo come è andata. Spinazzola lo ha preso Marotta, con cui c'è amicizia, quando era alla Juventus. Non è che a Roma gli sia successo qualcosa, era un'operazione chiusa. L'Inter ha voluto variare delle condizioni non accettabili per noi".

"Mio padre mi diceva sempre di amare chi mi fa piangere e non chi mi fa ridere"

Gianluca Petrachi, come molti suoi colleghi, rilascia un'intervista a Sky Sport per parlare della ripresa della Serie A post Coronavirus e per provare a delineare il calciomercato dopo l'epidemia. Il ds giallorosso dice pubblicamente che, dopo aver notato un grande entusiasmo alla ripresa degli allenamenti a Trigoria, "nell'ultima settimana (la scorsa, ndr), li ho visti un po' così e quindi devo fargli capire che ci stiamo avvicinando al campionato. Siamo una famiglia, ma dei figlioli ogni tanto uno scappa... Sono il padre severo che dà le punizioni? Mio padre mi diceva sempre di amare chi mi fa piangere non chi mi fa ridere".

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